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Italia
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Università
della Svizzera italiana
Accademia di architettura
Villa Argentina
Largo Bernasconi, Mendrisio
http://www.arch.unisi.ch
Edificio
Canavée, aula C063/64, ore 20.30
"Di
fronte all'architettura di Wiel Arets - alle diversità di linguaggio,
di scala, di programma e di contesto con cui si confronta, e alle
diverse risposte che ad esse fornisce - si può rimanere perplessi.
Non è facile, infatti, inquadrare l'opera dell'architetto olandese
in una categoria, in un genere, in un sistema unico in grado di spiegare
i molteplici filoni di ricerca di volta in volta esplorati. L'architettura
di Arets è difficile e criptica. Prima di tutto, è difficile da capire
e non è immediatamente interpretabile. Essa non si avvale della ripetizione
e la si può considerare da molteplici punti di vista. L'obiettivo
delle sue architetture non è la complessità della forma, ma la complessità
del contenuto. I suoi riferimenti vanno oltre la disciplina architettonica;
nei suoi scritti egli cita spesso Paul Valéry, Jean-Luc Godard, Gilles
Deleuze, spaziando dalla poesia al cinema, alla filosofia, da cui
trae i materiali per le sue riflessioni teoriche, che precedono ogni
ragionamento di carattere formale. Arets stesso sostiene: 'Noi pensiamo
attraverso le parole; perciò la prima cosa che devo fare è formulare
le mie idee in parole. È importante per orientarsi'. "
(Massimo Faiferri)
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31mar04 |
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