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Convegni

 

La sfida dell’armonia: costruire - governare - abitare le città oggi

Italia

Accademia Nazionale di San Luca
p.zza dell'Accademia di San Luca 77, Roma
http://www.accademiasanluca.it
ore 10.00

organizzato da:
Accademia Nazionale di San Luca
Anfione e Zeto, dalla rivista di architettura e arti

partecipano:
Luisa De Biasio Calimani, Francesco Cellini, Claudia Conforti, Benedetto Gravagnuolo, Giacomo Marramao, Margherita Petranzan, Giorgio Piccinato, Franco Purini, Luciano Violante, Francesca Gelli


"Se armonia è 'giusta rispondenza delle parti con l'intero', 'connessione', 'collegamento', allora architettura è armonia. Se armonia è esaltazione della differenza tra le parti, tensione e conflittualità mai sanata o sanabile, architettura è ancora armonia. Ma se architettura è statica e risolutiva composizione di parti e di elementi che si chiudono e si organizzano in un'unità rigida e definitiva, che non apra o preluda a null'altro che a se stessa, allora architettura non è armonia. Armonia è innanzitutto movimento che 'prelude' e prepara l'unione delle parti; è movimento che anticipa e distingue pur connettendo. Armonia non è 'la quiete dopo la tempesta' che rassicura, è quiete e tempesta insieme, che si contendono il primato, regnando sovrane con la consapevolezza di 'dover' essere continuamente spodestate.

È inevitabile che il cammino verso l'armonia, da parte dell'architettura, approdi alla 'composizione' delle parti che 'anelano' al tutto, che tuttavia, se si propone unicamente come complessa sommatoria di elementi, come 'perfetto' artificio, impoverisce e 'tradisce' non solo l'armonia a cui tende, ma soprattutto l'essenza dell'architettura e il suo destino. Ogni architettura, da sempre, è straordinaria relazione di parti diversissime che concorrono a comporla, proponendola come nuova unità, con valenze di modificazione totale non solo delle sue componenti intrinseche (i materiali utilizzati), ma anche di tutto ciò che gravita nel suo intorno e nel suo interno: essa è cioè un evento. Ogni architettura deve considerarsi un evento perché 'permette' la costruzione dell'intera realtà attraverso l'edificazione dei singoli manufatti. Tale evento distingue, cataloga e 'nomina' gli spazi della vita, permettendo, attraverso questa nominazione, la costruzione del tempo e della storia che in esso si dipana; evento che 'significa' e riempie di significato ogni cosa quando si trasforma in parola, discorso, linguaggio che è la città. Città che "prende corpo fisico negli edifici" restituendone sia l'immagine esteriore che la credibilità. Se le città attraversano, a partire dalla loro origine, tutte le epoche successive lasciando consistenti e riconoscibili tracce, lo devono all'evento architettura che, modificandosi ed adattandosi con camaleontica capacità, 'contiene' e fa vivere uomini che di ogni tempo sono figli e prodotti; quindi ogni architettura, per quanto poco duri, è responsabile e straordinariamente rappresentativa delle conquiste, delle derive e dei naufragi delle varie civiltà.

Oggi, nella città globale, gli uomini che, al pari delle merci sono sudditi e succubi del denaro e della tecnica elevati a fine ultimo, edificano le loro costruzioni come se potessero dominarle ed esserne i soli 'artefici'; ingenuamente trasportati in questa illusione si prestano, incoscienti, a trasformare l'architettura da evento a mero fenomeno ingegneristico-funzionale con velleità artistiche e caratteristiche prometeiche [...] (Margherita Petranzan)



19apr04

 

la sezione ARCH'IT convegni
è curata da Francesca Oddo.
Per segnalare iniziative o per
qualsiasi comunicazione scrivete a
francesca.oddo@architettura.it


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