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Italia
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Auditorium delle Scuderie Aldobrandini, Frascati
ore 10.00
a cura di:
Roberto Secchi
Il
panorama dell’architettura contemporanea presenta figurazioni, propone
strategie, delinea metodi e poetiche che sembrano ispirarsi agli sviluppi
contemporanei delle scienze della vita. Analogie del mondo delle cose
inanimate con il mondo degli organismi viventi e metafore biologiche
animano buona parte della letteratura critica dell’architettura e
la decodificazione delle figurazioni architettoniche.
Non tutte - riteniamo - lecite per quanto possano apparire suggestive
ed intriganti.
Sappiamo del resto quanto l’architettura per la propria natura di
disciplina di frontiera abbia consuetudine agli sconfinamenti e quanto
sia incline ad assorbire concetti, figure e terminologie dalle discipline
i cui sviluppi ritiene di volta in volta più pregnanti di implicazioni
per il proprio dominio.
In ogni caso scienze della natura e della vita, con le loro implicazioni
nel pensiero filosofico, ed architettura conoscono una nuova stagione
di relazioni più o meno esplicite.
Il problema della forma - genesi ed evoluzione - riguarda l’organizzazione
strutturale nella quale si danno la realtà fisica, la materia vivente
ed il mondo fenomenico ed è al centro dello studio delle rappresentazioni
percettive del pensiero simbolico e del linguaggio.
La questione dell’origine e della natura delle forme è dunque comune
alle dimensioni scientifica, filosofica ed estetica.
La dimensione temporale iscritta nei processi di organizzazione e
auto-organizzazione delle forme dischiudendo l’orizzonte storico riavvicina
sensibilmente natura e ambiente umano, il vivente ed i processi della
creazione artistica.
Oggi le accelerazioni subite dalle scienze cognitive, dalle neuroscienze,
dalla genetica, dall’ecologia, dall’antropologia aprendo nuovi orizzonti
agli sviluppi delle civiltà investono problematiche filosofiche, etiche
e politiche e inducono ad una riflessione sull’architettura pensata
come risposta materiale alle domande di organizzazione e configurazione
dell’abitare attraverso la costruzione di spazi per la vita. Il problema
della forma è assai più diffuso di quanto gli architetti non siano
abituati a credere. Certo esso non assume in altri campi la prioritaria
valenza estetica che assume nel nostro e tuttavia non crediamo possa
escluderla. Anzi diventa tanto più interessante confrontare le diverse
vie attraverso le quali il problema della forma emerge nei diversi
ambiti disciplinari ed è oggetto di teorie, concezioni, sensibilità
diverse.
Si ritiene perciò utile confrontare il "pensiero delle forme"
tra studiosi di campi diversi, ostili tanto al riduzionismo quanto
ad un facile sincretismo che volesse annullare le specificità delle
singole discipline, disponibili però al superamento del proprio specialismo
per la costruzione di uno scambio tra punti di osservazione diversi,
in vista di una visione sistemica del proprio sapere.
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07oct04 |
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09oct04
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