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Italia
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Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia
http://www.iteatri.re.it
organizzato da:
Fondazione "I Teatri di Reggio Emilia"
a cura di:
Daniele Abbado, Antonio Calbi, Silvia Milesi, Susi Davoli, Lorenzo
Parmiggiani
partecipano:
Iain Mackintosh (condirettore del Theatre Projects Consultants, Londra),
Marco De Michelis (storico dell'architettura, Università Iuav di Venezia),
Jean-Guy Lecat (scenografo, direttore tecnico e consulente di teatro),
Renz L.C.J. Van Luxemburg (ingegnere acustico e architetto, Eindhoven),
Carla Di Francesco (Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici
della Lombardia), Anna Merlo (economista, Università Bocconi, Milano),
Mauro Meli (Teatro alla Scala), Kenneth Frampton (architetto, Columbia
University, New York), Peter Stein (regista, Roma), Vittorio Gregotti
(architetto, Milano), Giacomo Manzoni (compositore, Milano), Roberto
Favaro (musicologo, Accademia di Architettura di Mendrisio), Mario
Botta (architetto, Lugano), Luciano Damiani (scenografo, Roma), Maurizio
Balò (scenografo, Firenze), Margherita Palli (scenografo, Milano),
Pier Luigi Pizzi (regista e scenografo, Venezia), Francesco Giambrone
(ex sovrintendente Teatro Massimo di Palermo), Graham Vick (regista,
Birmingham), Romeo Castellucci (regista, Societas Raffaello Sanzio),
Boris Podrecca (architetto, Vienna), Jean Kalman (artista e light
designer, Parigi), Frédéric Flamand (coreografo, Charleroi), Virgilio
Sieni (coreografo, Firenze)
Reggio Emilia ospita un seminario
internazionale sul rapporto tra il teatro, inteso come macchina per
la produzione dello spettacolo dal vivo, macchina complessa e dalle
esigenze molteplici, e la progettazione architettonica.
Reggio è storicamente città di teatro, anzi di tre teatri,
il Valli, l'Ariosto, la Cavallerizza che definiscono il perimetro
di una delle sue piazze principali. La città ha sempre posto una particolare
cura nel continuo lavoro di ristrutturazione e adeguamento dei propri
spazi teatrali, e, da sempre sensibile al tema del rapporto tra città,
architettura e spazio teatrale, ha promosso anche momenti di riflessione
su questi temi: due convegni negli anni Ottanta sono serviti a fare
il punto su Antico teatro e nuova tecnica e su Teatri storici e nuovi
teatri. E oggi ritorna in primo piano l'esigenza di una riflessione
sul tema del rapporto tra architettura del teatro e arti della scena,
dopo due decenni in cui in Italia si sono realizzati numerosi interventi
di restauro ed è stato costruito un discreto numero di edifici teatrali,
per la prosa e per l'opera lirica, e alcune sale da concerto.
Tali interventi hanno messo in evidenza un rapporto spesso problematico
tra architettura e teatro. Queste difficoltà sono da mettere in relazione
alla complessità del processo di costruzione di nuovi teatri, una
complessità dovuta alla molteplicità di figure interessate, che coinvolgono
non solo l'ambito del teatro e dell'architettura ma anche l'ambito
politico e istituzionale.
In alcuni paesi, tuttavia, questo dialogo è presente da tempo, sino
a istituzionalizzarsi? come nel caso britannico? In organismi di coordinamento
che seguono il lavoro di edificazione e restauro dall'ideazione alla
realizzazione.
Il rischio, nel caso contrario, è che la mancanza di un dialogo efficace
produca risultati insoddisfacenti sia per coloro che 'fanno' il teatro,
sia per coloro che lo fruiscono.
Il seminario di Reggio Emilia intende, in primo luogo, favorire questo
dialogo mettendo di fronte architetti e progettisti di teatro, uomini
di teatro (registi, scenografi, musicisti, coreografi, tecnici) e
personalità del mondo politico-istituzionale. Un incontro dove le
'ragioni', i punti di vista di ogni ambito coinvolto possono esprimersi
e confrontarsi.
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23oct04 |
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24oct04
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