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Austria

MAK - Applied Arts/Contemporary Art Weiskirchnerstraße 3, Vienna
Lecture Hall, ore 17.00


organizzato da:
Targetti Sankei
Legrand

partecipano:
Amnon Barzel, Pino Brugellis, Hans Hollein, Brigitte Kowanz, Peter Noever, Fabrizio Plessi, Wolf D. Prix, Ines Mitterer


È difficile riuscire a stabilire un confine che tracci il limite fra arte e architettura: è un vero dilemma che da secoli tormenta filosofi, semiologi, critici, artisti, architetti . Chi tenta una classificazione, chi una definizione. Il Partenone è una scultura o un'architettura? Brunelleschi, Michelangelo, Le Corbusier, Hollein, Coop Himmelblau, Acconci, sono, per citarne solo alcuni, artisti o architetti?
La verità è che da sempre le arti si sono intrecciate, mescolate, confuse, contaminate, non solo fra di loro ma anche è soprattutto con la scienza e la tecnica. Nuovi materiali, nuove tecniche, nuove concezioni spaziali, hanno fatto si che l'architettura potesse trasformarsi in una materia plastica e divenire scultura, e ancora di più immagine, icona, elemento semantico.

Oggi l"Archiscultura", termine coniato a suo tempo da Maurizio Fagiolo, ha preso il sopravvento fra nuove generazioni di architetti che sembrano possedere nel dna questa sintesi che ha caratterizzato buona parte del secolo scorso, dalle avanguardie, alla parentesi della Bauhaus, alle utopie tecnologiche, alla cultura radicale, al decostruttivismo.
Oggi eccola perdere la sua fisicità per abbandonarsi nei meandri immateriali della virtualità, completamente svincolata dalle leggi fisiche. La creazione degli spazi virtuali sono la vera liberazione dell'architettura: l'architettura, come le arti figurative e la musica, che si svincola dalla materia per divenire energia pura.

Mentre l'architettura si intreccia e interferisce con la scultura l'arte sembra rifuggire da quello che molti critici hanno definito "il barocchismo classico degli architetti" per andare a indagare nuove frontiere, meno appariscenti che appartengono più al mondo dell'introspezione che dell'immagine e della stravaganza formale.
Quando finalmente sembrava che l'architettura potesse avviare un processo molto simile a quello delle altre arti ecco che l'arte cambia direzione e in qualche modo spiazza l'architettura facendola di nuovo sembrare un qualcosa a se stante legata molto di più ai fenomeni economici e ai trend della cultura vincente.

Se si confronta l'ultima edizione di Documenta a Kassel con le ultime due edizioni della Biennale di Architettura di Venezia il divario sembra senza precedenti, sembrano indagare due mondi completamenti diversi e estranei uno con l'altro. Questi gli argomenti che la giovane giornalista televisiva Innes Mitterer affronterà con Amnon Barzel (Curatore della Targetti Light Art Collection), Pino Brugellis, Hans Hollein, Brigitte Kowanz, Peter Noever (Direttore del MAK), Fabrizio Plessi, Wolfgang Prix (Coop Himmelblau) il 10 Dicembre al MAK di Vienna.

La conferenza, organizzata da Targetti e Legrand, è una idea dell'Osservatorio sull'Architettura che per l'occasione lascia i suoi spazi tradizionali fiorentini per andare a indagare tendenze filosofiche d'oltralpe.



10dec04

 

la sezione ARCH'IT convegni
è curata da Francesca Oddo.
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