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Italia
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Cornell University
Ithaca, New York
http://www.cornell.edu
a cura di:
Alberto Alessi
partecipano:
Alberto Alessi, Pier Vittorio Aureli, Aldo Aymonino Roma, Cristofani&Lelli,
Kenneth Frampton, Cherubino Gambardella, Ian+, Labics, Antonella Mari,
Sandro Marpillero, Gabriele Mastrigli, Vincenzo Melluso, Metrogramma,
Moshen Mostafavi, Vulcanica, Cino Zucchi
"Esiste un'architettura italiana? In che senso se ne può parlare?
Cosa la caratterizza? Quale ruolo gioca la storia, quale la geografia,
quale la politica, quale il marketing identitario?"
Se ne parla il primo aprile a Country_Positions 1. necessities
and possibilities, curato da Alberto Alessi e organizzato negli
ambienti della Cornell University.
Il giorno dopo, all'Architecture Center di
New York l'appuntamento è con Country_Positions 2. debate
on debate: "Past-present e/o futuro: cosa significa continuità
nella ricerca architettonica italiana contemporanea? Che ruolo gioca
l'architettura nella società italiana? Cosa e dove può essere dibattuto?
Con chi?"
I due incontri nascono per volontà di "Italy now,
un osservatorio aperto sullo sviluppo architettonico, urbano e paesaggistico
in Italia.
Nella cornice prestigiosa della Cornell University di Ithaca, da tempo
interessata alla realtà italiana tanto da avere un suo programma di
studio a Roma, attraverso una mostra di disegni e modelli di architettura,
una composita lettura fotografica d'autore del contesto italiano,
due dialoghi tematici, una pubblicazione, Italy now si pone l'obiettivo
di stimolare e accrescere la conoscenza dei diversi punti di vista
che stanno emergendo oggi in Italia, confrontando nella dinamica aperta
dello scambio geografico e culturale, le specificità e le similitudini
del fare architettura.
Non un'istantanea dell'italia oggi, ma un reportage composito di ciò
che si sta facendo.
Le cose e i luoghi stanno cambiando forma, l'elaborazione architettonica
oggi si apre ad una ricerca di forme e contenuti adeguati alle caratteristiche
della mobile e contraddittoria società contemporanea. Se l'architettura
non ha caratteristiche giovanili o senili, ma solo di buona o cattiva
qualità, gli architetti invece non sfuggono al proprio tempo. E proprio
oggi, nel periodo dell'apparente conoscenza e interconnessione diffusa,
diviene fondamentale stimolare e creare occasioni di un incontro diretto,
che non passi solo attraverso le pagine delle riviste o del web, ma
nella presenza fisica e nella possibilità di puntualizzare la propria
posizione.
Per andare oltre le definizioni sempre più stereotipate e fissate
attorno a poche parole chiave e neologismi demiurgici, che paiono
accogliere tutto e invece coprono solo una persistente contestualità
negata o dimenticata, ma sempre pronta ad emergere. È urgente perciò
interrogarsi sulle valenze odierne dell'architettura e sul suo ruolo,
conteso fra una riflessione, spesso estraniante, sulle proprie regole
disciplinari in costante mutamento e una società civile che stenta
a divenirne e riconoscersene riferimento di valori e destinatario
finale. L'architettura come mezzo, l'architettura in mezzo."
(Alberto Alessi)
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01apr05 |
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02apr05
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