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Italia
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ex laboratorio LAT
sede dei tolentini
IUAV, Venezia
ore 10.00
a cura di:
Associazione Culturale Studentesca Hybris_city
partecipano:
Bernardo Secchi Boeri Studio/multiplicity_Giovanni La Varra, Alessandro
Petti, A12_Gianandrea Barreca, Stalker_Romolo Ottaviani Osservatorio
Nomade_Lorenzo Romito, Francesca Recchia, Avanguardie Permanenti_Donatello
De Mattia, Matteo Ghidoni, AttualAmente_Michele Brunello, Armin Linke,
Studio iaN+, Studio ma0
"La nostra iniziativa desidera presentare
al mondo accademico delle voci interdisciplinari nuove ed alternative,
promuovendo un approccio al tema della città contemporanea che tenga
presente le molteplici dinamiche legate al processo di trasformazione
dell'urbe nonchè la fruizione degli spazi da parte della società.
Il nostro ambito di interesse e di studio risulta quindi l'analisi
della metropoli contemporanea come specchio lacerato, multiforme della
realtà e che mostra se stessa come significante di significati altri
soprattutto nelle zone liminali e problematiche.
Proponiamo come oggetto di studio il caso di Venezia come esercizio
critico per mettere alla prova un gruppo di studenti, un'occasione
di confronto per sviscerare le attuali tematiche che si possano incontrare
nella specificità del tessuto lagunare.
Venezia come crogiuolo di culture, città contesa tra Oriente e Occidente,
entità anfibia sospesa tra cielo e acqua, complessa rete di relazioni
che si concentra in nuclei satellitari. Città densa e immobile quella
del centro storico, contrapposta alla fluidità e velocità del grande
anello lagunare: la concentrazione delle attività industriali a Marghera,
il rapido sviluppo della protesi Mestre, l'abbandono dell'arcipelago
nella laguna nord, i tentativi di riappropriazione del paesaggio con
la creazione del Parco di San Giuliano, l'interscambio Fusina_Tessera.
La realizzazione dell'evento avrà i connotati di un simposio_piattaforma
il più eterogeneo possibile, che affianchi alla deriva fisica un ulteriore
intrico teorico_semantico di stimoli interdisciplinari, l'idea sarebbe
quella di individuare in Venezia e nella sua laguna luoghi fisici
e mentali emblematici del nostro essere_esserci ora, specchi ustori
o lenti di ingrandimento di dinamiche intime poi sociali ed infine
collettive e urbane. Usare la deriva come escavatore prima teorico_intellettuale
e poi fisico per indagare i luoghi come se fossero categorie astratte
e viceversa, scavare per riaffiorare.
Ricerca del margine come dispositivo rivelatore di tutte le dinamiche
complesse che lo originano, la reazione all'organizzazione meccanicistica
del territorio e delle menti rappresentata da tutte le zone marginali,
proteiformi e liminali con le loro regole interne quasi metaboliche,
nemesi spesso delle aspettative progettuali dei "pianificatori"! Un
punto di vista che parta dal basso per concepire il territorio attraversandolo,
che si concentri maggiormente in quegli spazi interstiziali ove il
caos e le membra lacerate della città moderna possano essere riutilizzati
per creare scenari futuribili sperimentali. (...)"
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20jun05 |
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22jun05
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