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Convegni

 

Occhi per toccare, mani per vedere
Rassegna cinematografica

Italia

Cine-teatro Nanny Loy
via Trentino, Cagliari
http://www.associazionemight.it

ore 20.30



"
L'accumulo di immagini cui è sottoposto l'uomo contemporaneo, anche e sopratutto attraverso i nuovi canali di comunicazione, lo costringe lungo un percorso che risulta allegorico e spettacolare, legato più all'intrattenimento che all'informazione o alla riflessione.
L'approccio architettonico contemporaneo vede il paesaggio come un universo multisensoriale col quale interagire e immergersi. La partecipazione attiva del soggetto nell'esplorazione del luogo e dei suoi percorsi anche concettuali viene ricercata in molti progetti recenti dove la libertà di movimento del fruitore costituisce il tema dell'espressione formale: all'estetica dello sguardo si sostituisce l'estetica della partecipazione.

Ma la percezione dello spazio, l'esplorazione e la riscoperta del mondo sono legate in realtà a sensazioni visive: la visione è l'emblema del nostro rapporto con il mondo. Come dice Proust nella Recherche 'il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell'avere nuovi occhi. Se il mondo è prima di tutto negli occhi di chi guarda, è da li che dobbiamo partire ed è lì che dobbiamo arrivare per conoscerlo'.
Allo stesso modo il cinema del nostro tempo non produce senso ma sensazioni, non domanda di essere compreso ma sentito, mette l'accento sul piacere fisico delle forme e dei colori invece di porlo sul piacere intellettuale della conoscenza. (...)

Lo spettatore contemporaneo sa che la tecnologia, lungi dal servire a riprodurre il vero, serve sempre più spesso a simulare il falso. Non crede più che guardare un'immagine significhi anche conoscere il mondo che in quella immagine viene mostrato. E' prerogrativa di certo cinema come di certa architettura. Un cinema spettacolare ed una architettura che resta immagine. (...)

Cercheremo di andare lungo questa direzione attraverso un ciclo di quattro proiezioni che hanno l'intento di evidenziare la differenza di livello percettivo tra quello che può essere considerato un cinema della realtà, che traccia una linea quasi impercettibile tra documentario e fiction (E la vita continua, Blow-Up) ed un cinema che dà allo spettatore la sensazione di essere immerso in un magma i cui suoni toccano direttamente il suo intero corpo, rovesciando la gerarchia tra suono e immagine (Guerre Stellari); considerando altresì un altro punto di vista che genera spaesamento. la difficoltà evidente di identificazione sociale con un luogo degradato e annullato sia architettonicamente che antropologicamente (il ladro di bambini)." (associazione might)




09nov05
30nov05

 

la sezione ARCH'IT convegni
è curata da Francesca Oddo.
Per segnalare iniziative o per
qualsiasi comunicazione scrivete a
francesca.oddo@architettura.it


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