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Se fino a ieri i
mezzi preferenziali per la divulgazione di studi inerenti la storia dell'architettura
erano rappresentati tradizionalmente da pubblicazioni cartacee, oggi l'editoria
elettronica, il cd-rom, la realtà virtuale offrono l'occasione imperdibile di
perfezionare il processo di comunicazione dei contenuti. Queste nuove tecnologie sono a
base visiva, perché mettono al centro della comunicazione e della elaborazione l'immagine
anziché il testo, interattive, cioè richiedono all'utente di agire, scegliere e
rispondere, a ogni passo della comunicazione, permettendogli di strutturarla secondo le
sue necessità in una pressoché illimitata varietà di percorsi e modi, e infine
connesse, in quanto consentono a un numero praticamente illimitato di utenti di accedere
in tempo reale a fonti di informazioni disparate, per mezzo della condivisione di un
protocollo comune di comunicazione.
Nel settore della storia dell'architettura il primo punto è senz'altro di fondamentale
importanza: infatti, al centro della comunicazione si trovano oggetti la cui comprensione
e il cui apprezzamento estetico dipende, pur se non in modo esclusivo, dalla componente
visiva, come meccanismo percettivo primario. E, come avremo spesso modo di approfondire,
quando alla base visiva si unisce l'interazione dell'utente, il processo con cui avviene
la comunicazione, l'elaborazione e le conoscenze si modifica sostanzialmente, traendone
giovamento. Lo strumento della realtà virtuale occupa un posto d'eccezione fra le nuove
tecnologie: essa si ottiene modellando un ambiente su tre dimensioni con l'ausilio di un
computer grafico e, attraverso un programma specifico, si rende possibile l'aggiornamento
istantaneo del modello stesso in base al cambiamento del punto di vista.
Nel nostro caso è importante sottolineare che il rapporto tra le tecnologie associate
alla realtà virtuale informatiche ed il mondo dell'arte non deve limitarsi alla sfera
creativa dal momento che i nuovi media digitali si rivelano preziosi anche nel settore
della conservazione, dello studio e della divulgazione del patrimonio artistico e
culturale. Infatti permettono di riprodurre esattamente le ipotesi formulate dallo
studioso sull'origine dell'opera, sulla sua costruzione, sul suo apparato decorativo, di
sovrapporre i modelli di epoche diverse della costruzione in modo da confrontare in ogni
momento lo stato attuale con quello originario e di individuare le diverse fasi
costruttive del manufatto, di simulare un restauro in modo da consentire allo studioso di
vagliare preventivamente i possibili interventi sul manufatto. Seppure il carattere
impersonale dei modelli tridimensionali virtuali sia spesso considerato un limite alla
comprensione e soprattutto alla leggibilità sensoriale, è necessario ricordare che le
nuove tecnologie non sono finalizzate a riprodurre un bene in oggetto meglio
dell'originale. Sarebbe come pretendere che la ristampa anastatica di un codice miniato
dovesse essere uguale all'originale: è un'altra cosa di minore emozione, proprio perché
il contatto mediato è di minore impatto di quello diretto, ma di enorme utilità.
Le nuove tecnologie sono dotate inoltre di una notevole capacità informativa e didattica
poiché uno strumento interattivo offre una massa di informazioni strutturate in funzione
educativa - e fin qui siamo ancora nell'ambito di funzioni tradizionali, poiché anche un
buon libro assolve alla medesima funzione, anche se su un diverso supporto tecnico. Sono
caratterizzate inoltre da una leggibilità "quasi" assoluta negli spazi, nei
volumi e nei colori, sia nella consistenza attuale che in quella passata: tale funzione
storico-culturale, sebbene non sostituirà mai del tutto il piacere della consultazione
diretta dell'opera, interviene con un tasso di errore infinitesimale, e soprattutto, senza
intaccare la consistenza dell'opera. Le nuove tecnologie offrono la possibilità di
conoscere luoghi non visitabili perché inaccessibili o distrutti oltre a un'estrema
facilità di catalogazione a cui segue l'approfondita conoscenza del bene e la sua
diffusione
Non bisogna poi dimenticare i vantaggi che derivano dall'applicazione degli strumenti
informatici (e in particolare gli scanner laser) al rilievo e alla restituzione
tridimensionale del costruito: innanzitutto un'estrema precisione e rapidità nel
rilevamento dei dati, la risoluzione parziale o totale dei problemi pratici connessi alla
misura di elementi architettonici difficilmente accessibili e la possibilità di
individuare superfici di materiali diversi.
Silvia Bendinelli
silvia.bendine@lycosmail.com
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