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Con l'avvento delle
nuove tecnologie a base informatica il processo comunicativo sta attraversando un radicale
mutamento di impostazione: tecnologie innovative e nuovi media permettono infatti, non
solo di facilitare l'accesso alle informazioni, ma promettono un approccio migliorato ad
esso, anche nel caso di materiale complesso dal punto di vista della gestione e
comunicazione. In particolare, nel campo della storia dell'architettura, tali possibilità
sono garantite anche grazie all'utilizzo dell'ipermedia, un rinnovato oggetto comunicativo
che, grazie alla multimedialità, consente di tradurre un notevole e composito patrimonio
informativo, difficilmente accessibile nella sua interezza, al fine di decodificarne le
informazioni e renderle facilmente fruibili. Ma, come approfondiremo meglio nelle righe
che seguono, l'ipermedia non è semplicemente il risultato dello sviluppo tecnologico di
mezzi già esistenti, ed assicura, nella sua specifica formulazione, un valore aggiunto
tale da determinare un effettivo aumento di "qualità" del prodotto.
L'ipermedia associa due concetti fondamentali: l'ipertesto e il multimedia. L'ipertesto è
basato su un'idea teorica non particolarmente innovativa, quella cioè della non
linearità, concetto che ritroviamo anche nel dizionario, nell'atlante o
nell'enciclopedia, e rende possibili legami "trasversali" fra unità di testo,
che possono non seguire una struttura lineare. E, come ovvio supporre, il concetto di
ipertesto, nella sua caratteristica oggettiva di non linearità, seppur legato anche a
prodotti editoriali tradizionali, è infinitamente implementabile grazie ai vorticosi
sviluppi tecnologici di questi giorni. Il multimedia è invece una forma tecnologica
recente, imperniata sulle possibilità delle nuove tecnologie, grazie a quale è garantita
una gestione simultanea e integrata di più media e finalizzata a raggiungere una
quantità di informazioni il più vasta e multiforme possibile. L'ipermedia
(ipertesto+multimedia) può vantare quindi l'intrinseca qualità di comunicare in maniera
strutturata ed efficace un'organizzazione strutturale complessa e soprattutto in maniera
non strettamente dipendente dal testo. In definitiva la combinazione di ipertesto e
multimedialità non è semplicemente la sommatoria dei due concetti appena definiti,
bensì una fertile integrazione che consente al prodotto ipermediale di raggiungere
risultati non altrimenti pensabili.
I vantaggi precipui dell'ipermedia stanno essenzialmente nel differente procedimento
mentale cui va incontro la nostra capacità sensoriale nel corso della fruizione di un
prodotto ipermediale, rispetto a quello di un libro tradizionale: per comunicare i
contenuti di un qualsiasi forma testuale strutturata linearmente, è necessario affrontare
una duplice opera di rielaborazione, sia da parte di chi scrive, che deve cercare di far
arrivare il messaggio senza ambiguità, oltre che un analogo processo di decodificazione
del ricevente. Il cerchio della comunicazione si chiude nel momento in cui il lettore
riceve il messaggio, ovvero quando riesce a terminare con successo il procedimento di
ricostruzione astratta. Tale operazione è evidentemente complessa dal punto di vista
cognitivo e richiede una notevole attenzione. Queste osservazioni ci permettono di
affermare che, se la struttura della comunicazione è idonea, la conoscenza è garantita:
quanto più semplice, trasparente e immediata sarà la relazione che lega questi due forme
della mente, maggiore anche la riuscita del processo comunicativo. Pertanto l'isomorfismo
tra le due strutture, quella della conoscenza e quella della comunicazione, diventa la
chiave di volta attorno a cui far ruotare l'efficacia del processo comunicativo in quanto
rimuove, o almeno semplifica, la difficile fase di traduzione tra la comunicazione della
materia e l'appropriazione della stessa.
È proprio in questo contesto che il concetto di ipermedia diventa di fondamentale
importanza: così come avviene nei diagrammi, negli elaborati architettonici, nelle mappe
dove la struttura comunicativa è "trasparente" e non mediata, i contenuti hanno
la possibilità di plasmare la forma comunicativa tanto da assicurare alla struttura un
ruolo decisamente preminente ai fini del processo conoscitivo. Mentre l'organizzazione
lineare caratteristica del testo è per sua natura rigida e non concede digressioni, la
pluridimensionalità dell'ipermedia permette invece di scoprire una libertà su più
livelli, consentendo di adattare l'oggetto della comunicazione alle esigenze di
approfondimento individuali. Inoltre l'ipermedia e la sua forma non lineare, o
pluridimensionale che dir si voglia, non solo permette il "libero arbitrio" al
lettore ma anzi lo esige e il fruitore, da passivo esecutore, diviene attivo
"decisore", introducendo fattori motivazionali determinanti: il lettore entra
nelle scelte e si "responsabilizza" durante il processo comunicativo in modo da
stimolarne l'atteggiamento attivo, un ingrediente essenziale dell'apprendimento implicito.
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