Torino, 24 novembre-16 dicembre 2000 Ardea c/o Cooperativa E. De Amicis C.so Casale 134 conferenza inaugurale con Carlo Olmo, Carme Rodríguez e Michele Bonino: 23 novembre ore 18.00 per informazioni: BaTò bato1999@hotmail.com tel: 0339 12 18 606 "È per me un onore comunicarLe che il modo in cui le nostre relazioni si sono sviluppate, tra Lei come cliente e me come architetto, mi hanno dato la giusta misura di una nuova morale architettonica. Due o tre anni fa, quando in pochissimi difendevamo nel nostro paese il movimento dell'architettura moderna contro l'indifferenza dei più, sarebbe forse risultato facile accettare l'incarico che Lei mi offre, interessante sotto diversi aspetti. È ora motivo di grande soddisfazione sentirsi obbligati da un'etica senza compromessi. Sono sicuro che anche Lei, presto o tardi, sarà dalla nostra parte". Con queste righe, inviate nel maggio del 1953, Josep Maria Sostres (1915-1984) si congedò dal suo cliente Juan Brau, che gli offriva l'incarico per un edificio residenziale "classicista" da realizzarsi in Carrer Montaner a Barcellona. Esperienze formative preziose, che fondarono le basi di un'ampia sensibilità architettonica, poi alimentata dagli stretti contatti con alcuni protagonisti del dopoguerra europeo (tra gli altri Aalto, Zevi, Sartoris), conferirono a Sostres un ruolo decisivo nel dibattito per il recupero dell'architettura moderna in Catalogna, mentre il regime di Franco aveva scelto di riferirsi ai modelli della classicità e dell'Accademia. In un contesto difficile, nel continuo dibattersi tra la spinta dell'avanguardia e la resistenza di una radicata cultura locale, nell'avvicendarsi tra l'attività professionale e l'insegnamento della storia dell'architettura e dell'arte, l'operato di Sostres contribuì a preparare l'architettura catalana al suo ritorno, a partire dagli anni '80, sulla scena internazionale. La mostra è il risultato diretto di un lavoro di ricerca sull'architetto promosso nel 1999 dal Col·legi d'Arquitectes de Catalunya: il materiale esposto, selezionato tra disegni d'archivio in gran parte inediti, appunti e schizzi ritrovati, fotografie e modelli, viene presentato per la prima volta in Italia. Accompagna la mostra una pubblicazione edita dalla Celid di Torino, introdotta da un saggio di Ignasi de Solà-Morales. |
[31oct2000] |
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