EVENTI |
ONIRIDEA, lo spazio del sogno
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8-18 novembre 2000 Libreria Internazionale Ulrico Hoepli, Spazio Espositivo Via Ulrico Hoepli 5, Milano orario 10.00-19.00 inaugurazione: 8 novembre 2000, ore 17.30 idea e coordinamento: Gumdesign via Michele Coppino 69 55049 Viareggio tel/fax: +39 0584 387555 tel: 0347 3714490 info@gumdesign.it introduzione Mario Antonio Arnaboldi performances: sabato 29 aprile 2000 - Santa Margherita Ligure sabato 15 luglio 2000 - Viareggio venerdi 8 settembre 2000 - Lido di Venezia |
[06nov2000] |
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Raffaello Bertuccelli, Laura Fiaschi, Gabriele Pardi, Tommaso Signorini, Serena Vezzoni per Gumdesign. Forces Fields, ossia campi di forza, campo di forza di un recinto di sabbia, significa la progressiva distruzione della forma, o meglio è il processo di disgregazione e di apertura ad altre dimensioni, che si è messo in moto a cavallo del secolo scorso con l'irruzione del tempo nell'opera delle Avanguardie e che ha avuto il suo apice tra gli anni '50 e '70. Il risveglio di questo approccio porta ai contenuti di Oniridea, porta al significato completo di costruire sulla spiaggia, con la sabbia, spazi sognati, forme riflesse nella memoria e descritte con la materia prima della natura, progettate con la matita dei sogni e trasmesse in una performance densa di serena gioventù e desiderio di comunicare la modernità attraverso il pensiero dei giovani. Antonio Borghi, Margherita Cugini, Giovanni Rizzi, Mio Shibuia, Giovanni Spadoni, Luigi Vaciago per Mario Bellini Associati. Gli esempi si ritrovano nella sabbia, modellata da mani che con frenesia e riflessione si confrontano con la materia e col sogno. Ma quale sogno e quale materia? Sono due elementi tanto forti e tanto densi di universalità che hanno nella loro essenza l'imprendibilità, sono entrambi fuggevoli. La loro consistenza è solo capace di scorrere fra le dita, fra le remore del sogno. Una compagnia affascinante e trasversale che permette di osservare temi e problematiche che hanno coinvolto molti artisti ovunque, più o meno contemporaneamente. Attraverso il suono si sono viste anche opere cinetiche, considerate di poco conto a volte dagli autori stessi, oggetti o aggregazioni di sabbia apparsi tecnologicamente elementari, meccanici, ludici, che però hanno avuto il potere di commuovere per la loro poetica assurdità, per ciò che rivelano di un certo momento del sogno di affascinamento. Gabriele Paoletti, Brunella Polloni, Marco Rinaldi, Alessandro Tonini per Paolo Riani. Le varie performances di Santa Margherita, di Viareggio e del Lido di Venezia sono state effervescenti perché hanno indagato gli aspetti di connessione e di differenza tra le poetiche dei vari autori, giovani architetti che operano in studi importanti, giovani designers e giovani artisti che sottendono i soliti ismi delle arti figurative e sono stati in grado di raggiungere profondità vibranti. I curatori della performance, Gabriere Pardi con la collaborazione di Laura Francesca Ammaturo e di Benedetto Quaquaro e la magistrale fotografa Roberta Orio, hanno presentato l'evento in modo tale da far emergere le ragioni del fenomeno del sogno espresso dalla sabbia, l'esigenza sentita, in un certo momento, da parte degli artisti, di creare dei piccoli modelli dell'universo del sogno, di cogliere le metafore fondamentali di una radicale trasformazione della sensibilità umana. Insomma, una mutata consapevolezza dei confini labili dello spazio interno o esterno che sia. I litorali lottizzati dai quartieri dei sogni di sabbia davano la percezione di chiudere fuori l'esterno in una metafora e in una sintesi strutturale, formula ideale per sperimentare una total immersion in meravigliosi universi immaginati. Insomma, quasi un esperimento di spazi elastici e l'introspezione dell'idea del sogno che cerca spazi interni, sublimati, difficilissimi da distillare come lo sono le forme primordiali. Georges Vantongerloo dice che:" lo spazio non ha più dimensioni. Non è più il nostro spazio terrestre, è l'universo". Ebbene sì. È proprio l'universo del sogno che è in grado di innovare la realtà ed è così che queste performances sulla sabbia, con la sabbia, ci hanno fatto fermare a riflettere. Mario Antonio Arnaboldi mostre |
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per qualsiasi comunicazione laboratorio |