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ICSID 2001, Seoul

di Francesca Pierpaoli

 





L'edizione 2001 del congresso ICSID (International Council of Societies of Industrial Design), svoltasi a Seoul dal 7 all'11 ottobre, ha avuto un taglio decisamente filosofico, teorico espresso già dal titolo "Exploring Emerging Design Paradigm, Oullim". All'Oullim, ovvero l'armonia che si ottiene mescolando insieme fattori diversi, erano collegati tre sub-concetti: diversità, network e condivisione (diversity, network, sharing). Al di là degli aspetti meramente commerciali e industriali –peraltro non del tutto ignorati dai vari speaker, solo lasciati in secondo piano– si è cercato di creare nuovi orizzonti e nuove aperture al lavoro dei designer, facendo ricorso a concetti quali lo Zen e Sang-Saeng. Ovvero, quando la tecnologia incontra la meditazione, una sorta di aspetto spirituale nella fase di ideazione creativa.

[25oct2001]
Dell'impatto del design con le tecnologie emergenti si è occupato Bill Moggridge (fondatore dello studio di consulenza IDEO), per il quale il design deve sempre più confrontarsi con le discipline emergenti, con Internet e l'Interaction Design in generale. Solo in questo modo sarà possibile creare soluzioni nuove, sviluppare prodotti, servizi e ambienti adatti per il mondo del futuro. Un futuro in cui il ruolo del design sta drasticamente cambiando, prendendo molteplici influssi e direzioni. Come ha sottolineato Ezio Manzini (architetto e designer italiano, docente di Industrial Design al Politecnico di Milano) nel suo intervento, il concetto di "prodotto industriale" è cambiato.



Se fino a pochi anni fa esso si riferiva a un bene materiale, che si sviluppava seguendo un percorso lineare (ricerca, design, produzione, distribuzione), oggi il prodotto industriale riguarda un sistema che è ibrido, multilogico, stratificato e network-based. Un sistema insomma che è specchio dei differenti "contesti di vita" contemporanei, nel quale la ricerca dell'Oullim diventa fondamentale.



Nel complesso tutti gli interventi presentati sono sembrati di buon livello e in grado di interessare il pubblico, a volte anche in maniera divertente. È il caso di Peter Opsvik, designer norvegese che si è esibito in un pezzo al sassofono prima di presentare il suo lavoro su come l'uomo si sia trasformato da "homo sapiens" in "homo sedens". Un appunto può essere fatto forse sull'eccessivo numero di sessioni parallele; sicuramente utili ai fini della diversificazione, hanno però creato un po' di dispersione tra i partecipanti –un migliaio, la maggior parte studenti. Impossibile assistere a tutte, occorreva fare una scelta obbligata, perdendo in tal modo gran parte dei lavori. A questo problema, l'ottima struttura organizzativa del congresso, sempre puntuale, efficiente e pronta, ha ovviato con la pubblicazione e distribuzione degli atti di tutti gli interventi.

Ne è risultato un volume prezioso, ricco di contenuti e certamente ben strutturato. Interessante ma forse un po' utopistico il documento finale del congresso ovvero la "2001 Seoul Industrial Designers' Declaration", punto di partenza per ridefinire l'identità dell'industrial design nel futuro. Nel complesso il congresso ICSID di Seoul è sembrata una edizione curata, ambiziosa e ricca di suggestioni, ma in qualche modo carente dal punto di vista operativo, pratico e senza alcun cenno ai recenti fatti di tensione che coinvolgono Oriente e Occidente, e che rappresentano una svolta, se non nei processi produttivi, nell'immaginario collettivo mondiale. Con le dovute ripercussioni sul design. 


Francesca Pierpaoli

francescapierpaoli@hotmail.com
Francesca Pierpaoli, nata a Roma nel 1968, si laurea in "Lettere Moderne" all'Università La Sapienza nel 1993. In seguito svolge attività giornalistica presso diverse testate quali "Avvenimenti" e "La Voce repubblicana". Dopo un periodo come redattore presso la casa editrice Gremese Editore, passa nell'ufficio editoriale dell'Ance-Associazione Nazionale Costruttori Edili, curando la redazione della rivista "L'Industria delle Costruzioni". Oggi è redattore della rivista di design "Ottagono", edita da Editrice Compositori.
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