home

Files

Horror Vacui (dedicato a Piero Lo Sardo)

di Domenico Cogliandro

 

Ci si è scontrati tutti con questo, la paura del vuoto o, per esteso, la paura del niente. Il foglio bianco dell'architetto, la mancanza di punti di riferimento, l'assenza di un orientamento familiare: da dove iniziare? L'incipit è breve, sta nel suo silenzio, come in un cantuccio. Lo stimolo che ci proviene dalla letteratura non disciplinare (indisciplinante) è di ampio respiro, e non sarò certo io il primo a scriverne. La caccia allo Snark di Lewis Carroll ce ne dà una mappa, il foglio bianco, l'assenza di luogo pur avendo coscienza d'aver davanti una carta di luogo, l'oceanico territorio salmastro. La carta dell'oceano, come la carta del deserto. Tentativi vani di dare un senso, una leggibilità, a quella che Barthes chiamava "l'esenzione del senso". Questo moderno orrore ci è dato da altri vuoti, non speculativi (delle torri s'è già scritto, e basta), che sono vuoti corporei, devianze dell'altro, smaterializzazioni del pensiero, del senso, ancora, che si dà alle cose. C'è, nel dire continuo quotidiano, mediato dai media, un rumore profondo che viene coperto dall'ipertensione verbale della tv, delle radio, delle parole scritte e buttate: non ci sono più idee, non si inventa più. A ragione Kurt Vonnegut ha scritto che "la tv è una gomma per cancellare". Per scrivere questo ci ho messo diciannove minuti, è terribile.

[28oct2001]


La carta dell'oceano e la parola "Spazio". In Georges Perec, Specie di spazi, Torino 1989.

Alcuni di noi hanno delle ritrosie a diventare adulti, bene, continuando un gioco che da bambini veniva meglio perché, non sospinti a destra e sinistra dall'attività lavorativa, ci si poneva con passione dinanzi ad un luogo che era costituito da una sola coordinata: la collezione di cose. Tengo per me una cosa, ne ho due, ne ho dieci, ne ho cento. Una canzone teatrale di Gaber ritorna sul tema dicendo "io ho un pelo". L'oggetto, la collezione, l'asfissia da quantità, lo scambio, il baratto, la vendita oppure la vetrina, la cassapanca, il ricordo vago di cosa si raccoglieva con pazienza e minuzia. Raccogliendo quei frammenti di vetro sospinti e smussati dall'acqua di mare, che sono una costante di molte spiagge, mia figlia mi ha detto con insistenza, l'estate appena trascorsa, che quelle sono "le pietre preziose", ogni giorno una dozzina di gioielli, ne abbiamo pieno un contenitore (anch'esso di vetro), e siamo a nostro modo un pò più ricchi di un anno fa. Le pietre preziose hanno un senso, sono frammenti di un passato recente che ci ritorna addosso a pezzi: difficile ricomporre una unità, poco male, è così e basta. Le pietre preziose stanno in bilico tra quello che vediamo e quello che crediamo di vedere. Un cappello o un serpente boa che mangia un elefante?


Kazimir Malevic, Quadrilatero nero, 1915.

Da qualche mese a questa parte ho anch'io la mia collezione, più che altro una perversione. Raccolgo pezzi di parole che stanno in rete, sul canale di una nota agenzia stampa, a proposito di un caso di cui ho già scritto su arch'it, e che temo tormentone dei prossimi anni. Vorrei mostrarvene alcuni di questi pezzi, nessuno di essi è raro, anzi sono tutti molto comuni, ma tendono ad essere dimenticati dalla già citata gomma per cancellare. La sezione di questo magazine che si chiama "files" ha qualcosa di molto civile nella sua impostazione: non fa dimenticare, le cose stanno lì, come in una biblioteca, per essere consultate anche occasionalmente in ogni momento del giorno e della notte. Ponte sullo stretto, è il tema, che io ho ribattezzato, nel mio personalissimo file, "Lunardi Gate". Eccovene un assaggio.




Titolo: Sa-Rc, Lunardi: "Pedaggio e apertura ai privati" 
Data: 18/07/2001 14:00:11

"Terminati i lavori di ammodernamento, sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà giusto chiedere un pedaggio". Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, che ha parlato anche di un possibile ingresso dei privati, attraverso forme di project financing, per i lavori, e successivamente nella gestione. Per Pietro Lunardi, la Salerno-Reggio Calabria" è tra le priorità nel piano infrastrutture del Governo: è un'opera di emergenza, non si può dare tregua alle imprese, bisogna lavorare anche di notte". Il ministro ha annunciato di aver chiesto all'Anas di accelerare i tempi. "Spero che si possa anticipare la fine dei lavori al 2004". L'ultimazione della costruzione della terza corsia è attualmente prevista per la fine del 2005.

Titolo: Lunardi: "Sul conflitto di interessi mi adeguerò" 
Data: 25/07/2001 15:57:48

"Quando sarà fatta la legge sul conflitto di interessi mi adeguerò". Così il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, nel corso di un'audizione in commissione Ambiente alla Camera, rispondendo alle sollecitazioni di alcuni deputati. "Ancora prima di giurare da ministro - ha ricordato Lunardi - mi sono dimesso dal vertice della mia società".

Titolo: Ponte sullo Stretto, Lunardi ribadisce: "Si farà" 
Data: 26/07/2001 15:00:34

"Il ponte sullo Stretto si fará". A ribadire l'impegno per la realizzazione di quest'opera, è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, che ha annunciato l'insediamento di una commissione interna che stabilirá le scadenze temporali dell'attuazione del progetto.

Titolo: Ponte Stretto, An: "Subito l'incarico per il progetto" 
Data: 27/07/2001 16:52:41

Alleanza Nazionale presenterà un ordine del giorno per impegnare il Governo a provvedere in tempi rapidi all'incarico dei tecnici che dovranno redigere il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo hanno annunciato il capogruppo al Senato, Domenico Nania, e il senatore Salvatore Ragno, che hanno incontrato il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pietro Lunardi. 

Titolo: Ponte Stretto, "Società può essere appaltante" 
Data: 30/07/2001 16:34:42

"La società Stretto di Messina può avere un grande ruolo nella realizzazione del Ponte". Lo ha dichiarato il presidente dell'Igi (Istituto grandi infrastrutture), Giuseppe Zamberletti. "La società - ha aggiunto - può diventare, per conto del Governo, stazione appaltante, perché avendo elaborato il progetto di massima conosce bene tutti i termini del problema, ed esercitare l'alta sorveglianza sul concessionario perché ha al suo interno non solo il Ministero del Tesoro ma anche Ferrovie e Anas che sono gli utilizzatori del progetto. La società è quindi il più naturale rappresentante della committenza".

Titolo: Grandi opere, "non semplificare le procedure" 
Data: 06/08/2001 16:38:37

Il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Vittorio Borraccetti, raccomanda prudenza sulla semplificazione delle procedure per gli appalti delle grandi opere pubbliche previste dal Governo. "Meglio tempi più lunghi che l'infiltrazione della mafia - sintetizza il magistrato. Per Borraccetti, che si è soffermato sul progetto del ponte sullo stretto di Messina, "l'esperienza è che tutti i grandi lavori pubblici nelle zone dove è presente la criminalità organizzata sono a rischio di inquinamento e infiltrazione mafiosa. Basta vedere i risultati delle inchieste sul dopo terremoto in Campania, solo per fare un esempio". Borraccetti ha indicato una serie di regole per evitare che la criminalità organizzata inquini le opere pubbliche progettate dal Governo: "Non abbassare i controlli, non modificare quanto si era raggiunto con le varie leggi sui lavori pubblici, potenziare il ruolo di osservazione, monitoraggio e intervento dell'Authority sui lavori pubblici".

Titolo: Lunardi: contro la mafia tempi certi per le opere 
Data: 22/08/2001 20:05:45

Mafia e camorra sono fenomeni che "ci sono sempre stati e sempre ci saranno: purtroppo ci sono. Dovremo convivere con questa realtà". Così il Ministro alle Infrastrutture, Pietro Lunardi, nel corso di un incontro alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, ha risposto ad una domanda di Cesara Bonamici che gli aveva chiesto di commentare le affermazioni di Rutelli secondo il quale la normativa di Lunardi sui lavori pubblici è un "lasciapassare per le organizzazioni criminali". Questo problema - ha proseguito il Ministro - "non è che ci possa impedire di fare le infrastrutture". "Dirò a Rutelli che noi andiamo avanti a fare le opere che dobbiamo fare e che c'è il segreto per evitare che nascano questi problemi di camorra, che ci saranno, per carità, e ognuno se li risolverà come vuole". Intanto "bisogna giocare sui tempi: più sono stretti i tempi e meno si dà adito a queste malattie di fare il loro corso". Occorre "assolutamente ridurre i tempi di approvazione, decisionali, realizzativi ed attuativi". "La seconda ricetta - ha concluso Lunardi - è la legge-obiettivo".

Titolo: Mafia, Lunardi: farò il possibile per combatterla 
Data: 23/08/2001 17:15:19

"Altro che rassegnato alla mafia: come tutti gli italiani perbene, voglio credere e sperare che la malavita organizzata venga combattuta e debellata, e come uomo di governo farò tutto quanto in mio potere a questo fine". Lo ha precisato il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, dopo le accese reazioni polemiche suscitate dalla sua frase pronunciata ieri in un incontro pubblico in Toscana, secondo cui con la mafia "occorre convivere". Una battuta "forse imprecisa, o infelice - ha riconosciuto il ministro - ma di tutt'altro significato rispetto a quello che ho trovato sui giornali".

Titolo: Ponte Stretto, Lunardi: cantieri aperti entro fine legislatura 
Data: 23/08/2001 18:05:23

I cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina "potrebbero aprire entro 50 mesi da oggi, prima della fine della legislatura". Ad assicurarlo è il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Il tempo, ha detto, è necessario tenendo conto della "revisione del progetto preliminare, della realizzazione del progetto definitivo e della gara d'appalto per il general contractor".

Titolo: Calabria, presto una mappa degli "ecomostri" 
Data: 24/08/2001 18:52:45

"Presto la Calabria avrà una mappatura completa degli 'ecomostri' presenti sul proprio territorio e agirà coerentemente e conseguentemente". Ad affermarlo è il neoassessore all'ambiente della Regione Calabria, Paolo Bonaccorsi, commentando gli ultimi dati di Legambiente."Un lavoro già avviato dalla Giunta Chiaravalloti e dall'assessore Gallo - sostiene Bonaccorsi in una nota dell'ufficio del portavoce - che intendo portare a compimento. Si tratterà - specifica Bonaccorsi che è da molti anni docente di urbanistica a Roma - di progettare il recupero attraverso un piano compatibile ed organico, delle aree da bonificare. Senza escludere eventuali demolizioni delle costruzioni abusive"."Per meglio operare - conclude Bonaccorsi - pensiamo a un rapporto di collaborazione con gli altri enti locali interessati e con le associazioni ambientaliste".

Titolo: Grandi opere, si parte 
Data: 27/08/2001 10:40:49

Grandi opere, si parte. Incassato il sì del Senato alla legge obiettivo, che dovrebbe semplificare l'iter per la realizzazione delle infrastrutture, il Governo si prepara ad avviare i grandi progetti proposti per modernizzare il Paese e creare sviluppo. Strade, ponti, ferrovie, ma anche porti, aeroporti e, soprattutto, acqua, di cui ha bisogno particolarmente il Sud, e che ha spinto il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, a elaborare un unico dossier, affidato al sottosegretario Guido Viceconte. (...) Nell'agenda del governo ci sono poi il Ponte sullo Stretto e i lavori di riammodernamento della Salerno-Reggio Calabria.

Titolo: Misiti: "E' arrivato il momento del fare" 
Data: 27/08/2001 15:06:57

"E' arrivato il momento del fare: di passare dalle parole ai fatti". L'assessore ai Lavori Pubblici della Calabria e prossimo presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Aurelio Misiti, sposa perfettamente l'idea del premier di aprire il "cantiere Italia", grazie allo stanziamento di 187.500 miliardi di lire da spendere soprattutto al Sud. Prima fra tutte le grandi opere il completamento della terza corsia della Salerno-Reggio Calabria, il "piano acqua per il Sud" per redistribuire le risorse idriche dal Nord al Sud e infine il Ponte sullo Stretto di Messina. "Ora dobbiamo farcela. Ci sono tutte le condizioni sia politiche che economiche".

Titolo: Ponte Stretto, al via audizioni banche 
Data: 03/09/2001 18:41:16

Hanno preso il via, al ministero delle Infrastrutture, le audizioni delle banche, 14 tra nazionali e esteri, interessate a vagliare insieme ai tecnici del dicastero la finanziabilità del Ponte sullo Stretto. Oggi è stata la volta di Banca Opi, Abn Amro e Banca Intesa Bci. "Siamo ancora alle fasi preliminari. Ne sapremo di più a fine mese: per ora - commenta una fonte bancaria - non si sono fatti numeri e non siamo entrati concretamente nel merito". 

Titolo: Ponte Stretto, banche: "Difficoltà per il business plan" 
Data: 04/09/2001 14:42:28

Sono la durata della concessione e l'entità dell'investimento pubblico i punti critici emersi durante le audizioni delle banche al Ministero delle Infrastrutture, sul Ponte sullo Stretto. "Al momento - commenta una fonte finanziaria - si tratta, più che altro, di una consulenza gratuita. Se non vengono eliminati i vincoli giuridico-amministrativi della Merloni che pesano sul lato economico-finanziario, le banche non sono in grado nemmeno di abbozzare un business plan". Nel corso delle audizioni al ministero delle Infrastrutture, iniziate ieri con Banca Opi (S.Paolo-Imi), Abn Amro e Unicredito (insieme a Kpmg) e in programma fino a giovedì, le banche sono state chiamate a pronunciarsi sull'executive summary messo a punto nei mesi scorsi dagli advisor del dicastero raggruppati nell'Ati. "Le banche stanno segnalando tutti i punti da modificare per arrivare a un bando che non vada deserto. L'attenzione e le preoccupazioni delle banche si appuntano, in particolare, sulla legge Merloni. Se non vengono fatte modifiche alla legge, il progetto non sta in piedi (la sottolineatura è mia). La legge, infatti, stabilisce che la concessione non può andare oltre i 30 anni. Con questo tetto è difficile anche recuperare il servizio del debito perchè stiamo parlando di un progetto da oltre 9mila miliardi, considerando, accanto al ponte, le indispensabili opere di collegamento (rampe d'accesso e raccordi). Lo Stato, prevede ancora la legge, non può accollarsi più del 50% della spesa: considerando le stime di mole di traffico sul ponte e una tariffa concorrenziale con quella dei traghetti, l'operazione non è concepibile se lo Stato non contribuisce con più del 50%". Per le banche, quindi, "è indispensabile che la legge obiettivo, attualmente all'esame del Parlamento, intervenga su questi due punti. Prima di allora, è impossibile per gli istituti di credito valutare fondatamente la finanziabilità del progetto: è difficile per una banca pronunciarsi sul lato economico-finanziario quando non conosce nemmeno quanto può essere il contributo dello Stato su un progetto da 9mila miliardi".



Pausa di riflessione (basta solo notare le date delle notizie).



Titolo: Ponte sullo Stretto: "In costruzione tra tre anni" 
Data: 08/10/2001 16:31:10

La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina comincerà fra tre anni, al massimo cinque. Lo ha detto a Palermo il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi. Rispetto ai generici progetti del passato, Lunardi ha citato due fatti "che stavolta supportano la nostra previsione" e che sarebbero rappresentati dalla disponibilità delle risorse, che identifica anche le partecipazioni pubbliche e private, e l'approvazione in un ramo del Parlamento della legge-obiettivo. "Rispetto al passato, oggi sono disponibili progetti e studi di fattibilità che dovranno soltanto essere valutati e scelti. E questo consente a Lunardi di prevedere l'inizio dei lavori entro il 2004". 

Titolo: Lunardi: "Non ho nessun conflitto d'interessi" 
Data: 17/10/2001 17:09:40

"Non ho nessun conflitto di interessi perchè la società di progettazione di cui ero titolare prima, la Rocksoil, lavora solo con privati e solo all'estero". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, replicando alle critiche dell'opposizione su un possibile conflitto d'interessi relativo alla legge-obiettivo sulle infrastrutture.

Titolo: Ponte Stretto, Lunardi "prima pietra tra 36 e 50 mesi" 
Data: 19/10/2001 17:50:06

La prima pietra per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina sarà collocata in un periodo di tempo compreso tra 36 e 50 mesi. Lo ha annunciato il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi.





La miopia della stampa.

Ovviamente non è tutto, e ovviamente non è finita qui. Non ho nulla da dire sul signor Lunardi, non conoscendolo. Ma quello che sta accadendo è indicativo della tesi "gomma per cancellare". Le scene del tango, le scene finali, del film di Bertolucci, sono impetuose, di straordinaria bellezza e di orrorifico silenzio. Impossibili da dimenticare, perché entrano sottopelle, tenute su dalla lentezza della narrazione, dalla sospensione di un argomento che non avrà mai confini chiari: cos'è l'amore? Ecco quello che manca alle mie pietre preziose: una domanda. Non ci si fa più le domande. Nessuno più si chiede: come siamo arrivati a questo punto? Perché, probabilmente, si ha più paura della vera questione: come si fa ad uscirne? Pensate all'incredibile avventura di chi ri-scrive un racconto già scritto, non di chi continua il primo romanzo con un sequel. Di chi si ributta in campo, dentro una storia di cui si sa inizio e fine, per farsi le domande sostanziali, domande come: e adesso? Ecco cosa manca ai personaggi del Lunardi Gate, il coraggio di rifarsi delle domande che ormai si credono eluse. Basta rileggere "Il cavallo di Troia" di Cristopher Morley, oppure "Venerdì" di Michel Tournier, per rituffarsi nell'Iliade o nel Robinson Crusoe, con tante domande in più. Non è un modo per complicarsi la vita (è del 24 ottobre una interrogazione parlamentare di AN che chiede maggiore rapidità nell'incarico per il progetto esecutivo del Ponte), ma per comprendere cosa si sta per fare.


Il nero muove per primo.

Ci sono altre soluzioni al problema, compresa quella estrema, improbabile e già sollecitata, di invitare al dibattito il signor Calatrava. Ci sono soluzioni obbiettivamente più logiche, ma meno spettacolari. E ci sono curiosi scenari che affiorano oltre l'orizzonte. C'è chi dice che il ponte non si farà, da progetto. C'è chi dice che tutto questo ambaradan che si sta montando serve soltanto per far sopravvivere con soldi pubblici (quei trenta quaranta miliardi che avanzano) la pia società Ponte sullo Stretto, e tutta la cordata di interessi ad essa legata. C'è chi dice che le banche non si fidano di un'avventura tecnologica, adesso, per costruire l'ideale obbiettivo simbolico del kamikaze prossimo venturo. C'è chi dice, anche, che i conti segnano rosso prima ancora di cominciare, col rischio di lasciare le fondamenta di un'opera (spazzando via interi territori) per anni e anni, come il disboschimento della Piana di Gioia Tauro preventivo all'illusione siderurgica. C'è chi dice che il problema per cui si sta realizzando l'opera (le interminabili code per due settimane l'anno, tra l'area di sosta, le strade cittadine e l'imbarcadero) non viene assolutamente risolto, perché a monte si andranno a realizzare caselli autostradali, dati in gestione per ottenere il visto di passaggio, spostando il problema dalla quota del mare a 100 metri sul livello del mare. C'è chi dice che il nodo gordiano di tutta l'avventura è, insospettabilmente, la variante di valico, dall'altra parte d'Italia, perché elemento sperimentale per la prova su strada del dissolvimento delle procedure amministrative merloniane (se va tutto per il verso giusto lì, si può fare una legge apposta per il Ponte). C'è chi dice, inoltre, che la concertazione pubblico-privati è una bufala, e che nessuno è disposto a investire in un'opera che parte in maniera fallimentare e farraginosa (in questo senso l'interrogazione parlamentare serve a sgombrare il campo dalle ombre prossime venture).

È ben strano che i vacui presupposti abbiano partorito una cantilenante presenza di lettere, parole, frasi, punteggiature. Ma è il destino dei fogli, vanno riempiti. Alla fine ci si trova in mano una cosa senza nome che è l'ombra di qualcosa che verrà, l'ipotesi muta che i contenuti stiano dalla parte del torto, e che quindi vadano cancellati, riscritti, rimessi in discussione. Il nodo gordiano può essere sciolto o reciso, con quel che ne consegue (ma mi pare di vivere un deja vu). Il panorama sta per essere riempito, senza nemmeno un'idea originale. Rammento soltanto alcune brevi frasi, finali, da un testo del maggio 1993 (oltre ogni possibile sospetto) che porto sempre con me, per poterlo rileggere, di tanto in tanto, e trovarvi cose nuove, già scritte ma poco lette. 

Di Antonio Neiwiller, tratto da 'Per un teatro clandestino': 

È tempo di mettersi in ascolto. 
È tempo di fare silenzio dentro di sé. 
È tempo di essere mobili e leggeri, 
di alleggerirsi per mettersi in cammino. 
È tempo di convivere con le macerie e 
l'orrore, per trovare un senso. 
Tra non molto, anche i mediocri lo diranno. 
Ma io parlo di strade più impervie, 
di impegni più rischiosi, 
di atti meditati in solitudine. 
L'unica morale possibile 
è quella che puoi trovare, 
giorno per giorno, 
nel tuo luogo aperto-appartato. 
Che senso ha se tu solo ti salvi? 
Bisogna poter contemplare, 
ma essere anche in viaggio. 
Bisogna essere attenti, 
mobili, 
spregiudicati e ispirati.
(...)
Due sono le strade da percorrere,
due sono le forze da far coesistere.
La politica da sola è cieca.
Il mistero, che è muto,
da solo diventa sordo.
(...)
Bisogna inventare.
Una stalla può diventare
un tempio e
restare magnificamente una stalla.
Né un Dio,
né un'idea, 
potranno salvarci
ma solo una relazione vitale.
Ci vuole
un altro sguardo
per dare senso a ciò
che barbaramente muore ogni giorno
omologandosi.
E come dice un maestro:
tutto ricordare e tutto dimenticare.


A Piero sarebbe piaciuto, credo.
Tutto qui.

Domenico Cogliandro

cenide@citiesonline.it
> FILES

 

 

laboratorio
informa
scaffale
servizi
in rete


 







copyright © DADA Architetti Associati