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FUTURE SYSTEMS

di Andrea Morgante

 

Un ex-magazzino industriale nella zona di Notting Hill e una porta rosso fosforescente con la scritta bianca "FUTURE SYSTEMS". All'interno un vero e proprio laboratorio e centro ricerca di forme e materiali più che uno studio di architettura convenzionale.

[06nov2001]

Mock-up del rivestimento esterno del nuovo edificio Selfridges a Birmingham.
Entrando si ha quasi l'impressione di salire a bordo di uno spazio ormeggiato al quotidiano delle strade di Londra, impressione maggiormente rafforzata dal fatto che appena varcata la porta, si è invitati a togliere le scarpe: si lavora a piedi scalzi, proprio come si usa a bordo di alcune imbarcazioni o sulle stazioni spaziali. Future Systems è una sigla, priva di nomi, quasi a chiarire fin dal principio l'ammirazione per la progettazione e per il design "anonimo quanto razionale", senza autori celebri.

Per il suo fondatore, Jan Kaplicky, nulla è più seducente e complesso di un moderno aereo di linea o di un ingrandimento elettronico di un tessuto biologico. Le analogie formali in cui Future Systems attinge ogni giorno sono tutto tranne che immagini di architettura: sono la trama strutturale di un'imbarcazione, sono immagini provenienti da riviste di moda, carrozzerie di automobili, scenari devastati dall'inquinamento e la sinuosa bellezza di un nudo femminile. La parete in fondo allo studio tacitamente conferma; riviste di moda, d'aviazione, di design, di medicina e recentemente anche un numero di Play Boy in cui appare proprio un intervista ai Future Systems. La ricchezza di analogie formali ed il repertorio sorprendente di ispirazione sono devastanti nella loro ricchezza ed unicità.

I fondatori, Jan Kaplicky e più recentemente Amanda Levete, insieme nel lavoro come nella vita, dopo un passato dedicato alla rivoluzione tecnologica negli studi di Foster e Rogers, sono riusciti a dare vita ad una forma di progettazione che straordinariamente scardina ogni concetto ortodosso ed unitario di architettura convenzionale; 


Casa nel Wales. Vista della scogliera.

Kaplicky ha cercato di scandire in cento frasi l'essenza della sua architettura e di bellezza. "Spazi definiti da otto spigoli non sono necessary, non sono obbligatori"; "colore, colore e ancora colore, non solo il grigio degli architetti"; "l'architettura non è più disegnare cornicioni, scale, tetti e finestre, d'ora in poi dobbiamo conquistare lo spazio". E ancora: "Non sono interessato nell'architettura futuristica o fantascientifica, solo nell'architettura moderna…".


Casa nel Wales. Particolare della facciata vetrata esposta sul mare.

Un provocatorio manifesto teorico a cui segue una produzione altrettanto straordinaria: nei primi anni Ottanta innumerevoli progetti, fra cui la realizzazione di un tavolo utilizzabile in assenza di gravità per la NASA, un prototipo di roulotte aerodinamica in vetroresina e una serie di appartamenti a Londra.


Interno dello studio; un modello scala 1:1 di un dettaglio d'interno del nuovo edificio per Selfridges a Birmingham. Data di completamento: 2003.


Stand Ferrari per il Salone di Francoforte, ottobre 2001.

Ponte galleggiante nei Docklands, Londra 1996.


Nat West Media Center, 1998.Vista interna della monoscocca d'alluminio durante la fase di assemblaggio.


Gli anni Novanta rappresentano il punto di svolta per lo studio, in cui numerose ricerche teoriche vedono luce in realizzazioni sorprendenti quanto insperate: nel Wales, dove prima sorgeva un bunker di avvistamento aereo, viene realizzata un'abitazione che rievoca una fessura vetrata, ricoperta dal terreno circostante e perfettamente camuffata nel contesto; Hauer-King House, abitazione unifamiliare con copertura completamente vetrata; Docklands Bridge, un ponte galleggiante nella zona dei Docklands.


Nat West Media Center. Vista esterna.

Quindi nel 1995 è la volta del Nat-West Media Center, un edificio in semiscocca di alluminio realizzato in un cantiere navale. È la prima struttura del suo genere realizzata in campo architettonico e rappresenta sia un punto di arrivo quanto una nuova strada aperta nel settore delle costruzioni prefabbricate su scala industriale.


Hauer-King House 1994, vista notturna della facciata nord.


Marni, Londra 2000. Vista dell'interno.

Più recentemente lo studio acquisisce nuovi clienti fra cui Marni, stilista milanese che inaugura una serie di nuovi negozi a Milano, Londra, e prossimamente Parigi, New York e Tokio, inaugurando nel contempo un nuovo approccio all'immagine del negozio di moda. Quindi è la volta di Selfridges, che commissiona a Future System un nuovo centro commerciale a Birmingham, destinato a rivoluzionare ancora una volta il concetto di edificio; una struttura organica dalle dimensioni mai esplorate prima d'ora, ricoperto totalmente da dischi di alluminio dal diametro di 60cm, come un vestito luccicante che in modo seducente ne avvolge le forme sinuose.


Molti altri progetti e concorsi affollano lo studio, da scale macroscopiche come un nuovo progetto di design per Alessi, fino a nuove tipologie di classi elementari costruite interamente in vetroresina rinforzata. Impossibile tracciare una linea netta fra ricerca, produzione e sperimentazione; ogni giorno il lavoro di questo piccolo studio si perde proprio in quel limite sottile, creando provocazioni architettoniche senza mai riferirsi a nulla di costruito.

Andrea Morgante
andrea@future-systems.com
Andrea Morgante (Milano, 11/12/72) si laurea a Ferrara con una tesi progettuale dal titolo "Cambridge Weather Museum", partecipando ad un concorso inglese promosso dal RIBA, con relatore Alberto Cecchetto. Parallelamente al percorso universitario, comincia una serie di collaborazioni in studi professionali; a Milano collabora con Italo Rota e a Londra, nello studio internazionale RMJM, partecipa a vari progetti e concorsi dove infine è assistente-architetto per il nuovo edificio ricerche della Microsoft a Cambridge (attualmente in fase di completamento). Dopo la laurea e l'abilitazione professionale, diventa capo progetto nello studio di ingegneria SINGESS per un nuovo edificio residenziale sostenibile. Nel frattempo a Ferrara comicia l'attività di insegnamento come assistente nel corso di Tecnologie di Protezione e ripristino Ambientale. Attualmente lavora a Londra nello studio di FUTURE SYSTEMS in qualità di architetto, in un nuovo progetto per Selfridges.
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