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ILA&UD. Progettazione tentativa e partecipazione

Laura Masiero
"Credo che proprio perché il mondo rischia di precipitare sempre di più nella crisi dei valori di cui già soffre, l'unico riferimento sicuro che resta è lo spazio fisico del territorio. Nel territorio l'umanità può continuare a trovare i segni del suo passato e i sintomi del suo futuro, le prove dei suoi successi e dei suoi fallimenti, le ragioni delle sue speranze, le coordinate che le permettono di capire da dove viene, dove ora si trova e dove potrà arrivare". (1)

[17may2004]

Il Team X a Spoleto, nel 1976
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Giancarlo De Carlo e Carlo Bo a Urbino nel 1979
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L'ILAUD (o ILA&UD), International Laboratory of Architecture and Urban Design, viene costituito a Urbino da Giancarlo De Carlo e Carlo Bo nel 1974. All'ILAUD hanno aderito per tempi più o meno lunghi, circa trenta università americane ed europee.
L'azione del laboratorio si articola per due fasi: quella delle attività permanenti (permanent activities), che si svolgono in ciascuna università invitata, dove gruppi di docenti e studenti lavorano durante l'anno accademico sui temi indicati dal laboratorio e quella dei corsi residenziali estivi (residential course) dove ogni università invia al laboratorio sei studenti e due docenti, che, a tempo pieno per 5 settimane, dirigono gruppi di lavoro internazionali, insieme ad esperti invitati al laboratorio. All'interno del laboratorio si scrive e si parla esclusivamente in inglese.

Dal 1976 (anno del primo laboratorio operativo) ad oggi circa 2000 studenti di architettura provenienti da ogni parte del mondo hanno preso parte ai lavori del laboratorio diretto da Giancarlo De Carlo affiancato da Etra Connie Occhialini.
C'è chi afferma che l'ILAUD sia in qualche maniera la prosecuzione del Team X, il gruppo internazionale formatosi con la fine dei CIAM del quale De Carlo faceva parte, ma lo stesso De Carlo afferma che: "...alcuni messaggi del Team X sono stati raccolti dall'ILAUD... ma l'ILAUD e il Team X sono un'altra cosa. Diversi sono stati i suoi scopi e diversa è stata la sua ricerca... l'ILAUD è nato e continua a esistere come laboratorio, un luogo dove non solo si discute ma soprattutto si progetta, tutti insieme". (2)

L'ILAUD ha ospitato nel corso dei suoi quasi trent'anni di vita esponenti del Team X come Peter Smithson, Van Eyck, Bakema, Candilis, Erskine, Pietila ma anche numerosi architetti, musicisti e scienziati che hanno tenuto conferenze e discusso con gli studenti, quali Fehn, Piano, Siza, Bohigas, Zevi, Purini, Doglio, Nicolin, Benevolo, Secchi, Tafuri, Moore e molti altri.

La prima sede è stata Urbino. Successivamente il laboratorio si è trasferito in altre città, Siena, San Marino di nuovo Urbino, per approdare da ormai 7 anni a Venezia dove contribuisce con innumerevoli proposte al dibattito architettonico all'interno e all'esterno della città. Il laboratorio si occupa della trasformazione dell'ambiente fisico, si propone di promuovere la ricerca di nuove metodologie e tecniche di progettazione, e di favorire i contatti e lo scambio culturale tra docenti e studenti di diversi paesi e università. "La ricerca di questo linguaggio implica di capire e di ridefinire in termini creativi la natura dei rapporti che si svolgono tra i gruppi sociali e lo spazio fisico e che sono ogni volta diversi come la natura e la storia dei luoghi dove accadono". (3)


ILAUD Urbino 1980. Mostra dei progetti
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ILAUD Siena 1985. Giancarlo De Carlo e Peter Smithson
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Giancarlo De Carlo con Sverre Fehn a Genova nel 1984.



ILAUD Siena 1985. Giancarlo De Carlo e Renzo Piano
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ILAUD Venezia 2003
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ILAUD Venezia 2003
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ILAUD Venezia 2003
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In un recente libro-intervista De Carlo spiega quali sono i primi passi del lavoro all'interno del laboratorio: "Si comincia dalla lettura dei luoghi, estendendo l'orizzonte il più possibile e allo stesso tempo concentrandosi sui caratteri più specifici... per saper leggere bisogna saper guardare nel profondo delle stratificazioni, bisogna scoprire e selezionare criticamente i segni significativi, bisogna progettare. Infatti all'ILAUD si progetta mentre si legge e viceversa, in alternanza continua". (4) "Il progetto è per l'ILAUD, prima che proposta risolutiva, mezzo di conoscenza del problema che si affronta in termini architettonici. L'ILAUD crede infatti che il progetto non può approdare a soluzioni convincenti se non ha conoscenza profonda delle situazioni sulle quali interviene... Il progetto può dunque essere detto "tentativo": nel senso che tenta di raggiungere la soluzione procedendo per prove e verifiche, ma anche nel senso che mette in tentazione la situazione con la quale si confronta, per fare emergere i suoi squilibri e per capire come e fino a che punto può cambiare, senza snaturarsi, e raggiungere nuovi equilibri". (5)


ILAUD Venezia 2003
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Un tema che interessa l'ILAUD fin dalla sua fondazione è quello della partecipazione intesa come "il coinvolgimento degli utenti al progetto architettonico, che significa la partecipazione ai processi decisionali dal primo momento in cui il progetto viene proposto fino a quando è tecnicamente definito, e viene usato e vissuto come spazio". (6)
Dagli inizi degli anni ottanta il laboratorio lavora al tema della "molteplicità di linguaggio", risposta all'eclettismo postmoderno che proprio in quel periodo visse i suoi anni di maggiore successo.


Il manifesto dell'ILAUD
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L'ILAUD si è occupato dei più svariati temi, sempre legati alle città che lo ospitavano, dal tema dei centri storici ad Urbino e Siena, la ricerca sulla periferia e sulla città contemporanea avviata dal quartiere di San Miniato sempre a Siena, al problema dell'interpretazione e trasformazione del territorio nella piccola Repubblica di San Marino, ai progetti per l'Arsenale, Sant'Elena e la Laguna a Venezia.

Fin dalla prima edizione l'ILAUD ha prestato molta attenzione alla divulgazione dei progetti sviluppati all'interno del laboratorio organizzando mostre, convegni, dibattiti ma soprattutto pubblicando gli year book, testi preziosi che documentano annualmente il lavoro svolto con il corso residenziale, con le attività permanenti e che riportano, inoltre, gli interventi degli architetti invitati al laboratorio. Questi volumi, affiancati agli altri scritti, accompagnano l'evoluzione del pensiero decarliano in un periodo lungo quasi trent'anni.


Yearbook Venezia 1997
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Manifesto della mostra ILAUD 2003 (Mestre , Centro Culturale Candiani)
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La scorsa estate l'ILAUD è stato chiamato a collaborare dall'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Venezia per proporre idee per la Linea di Gronda "...quella fascia di territorio dove si sovrappongono terraferma, barene e laguna che viene chiamata "gronda lagunare". Lungo questa fascia sono stati programmati, e in alcuni casi sono già in corso, importanti interventi che cambieranno profondamente nell'area veneziana la struttura e la forma del territorio...". (7) Le proposte del laboratorio sono state esposte in una mostra al centro culturale Candiani di Mestre e saranno oggetto di dibattito con la cittadinanza.

In una conversazione con Pierluigi Nicolin, della fine degli anni '70, De Carlo spiega con queste parole il ruolo dell'ILAUD: "...il laboratorio non pretende di competere con le scuole di architettura istituzionali proponendosi come loro alternativa... Il laboratorio crede di avere il giusto peso e il giusto spazio per dimostrare che la ricerca di qualità è essenziale, che nessun problema quantitativo può essere risolto passando attraverso la scorciatoia della dequalificazione dell'ambiente fisico, che il corretto esercizio dell'architettura richiede competenza complessiva e dominio degli strumenti che le sono specifici". (8)

Laura Masiero
mas.laura@libero.it

NOTE

1. Giancarlo De Carlo, chiusura del 16. Corso Residenziale dell'ILAUD, Urbino, agosto-settembre 2001. In Angela Mioni, Etra Connie Occhialini (a cura di), Giancarlo De Carlo. Immagini e frammenti, Electa, Milano, 1995. Catalogo della mostra tenutasi presso la Triennale di Milano dal 16 settembre al 12 novembre 1995.
2. Franco Buncuga, Conversazioni con Giancarlo De Carlo. Architettura e Libertà, Elèuthera, Milano 2000.
3. Dal manifesto dell'ILAUD.
4. Franco Buncuga, Conversazioni con Giancarlo De Carlo. Architettura e Libertà, Elèuthera, Milano 2000.
(5) Giancarlo De Carlo, il testo è stato pubblicato in Lettura e progetto del territorio, Atti del Convegno di studi in occasione del 20. anniversario di fondazione dell'ILAUD, Ferrara aprile 1995, Maggioli Editore, Rimini 1996.
6. ILAUD, 1st Residential Course Urbino 1976, Milano 1977.
7. Giancarlo De Carlo, dal programma dell'ILAUD per l'agosto 2003, Milano 2003.
8. Tratto da Giancarlo De Carlo, Gli spiriti dell'architettura (a cura di Livio Sichirollo), Editori Riuniti, Roma 1992.

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