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Costruire
l'ombra
Gennaro
Postiglione
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Sull'area
occupata da una discarica abusiva di inerti, nell'ex-stazione di San
Michele di Ganzaria sul Parco Lineare di Caltagirone, NOWA ha recentemente
inaugurato il Giardino-arena. Il gruppo ERREMIX ha trasformato l'occasione
in un evento che, nella forma del picnic e della festa, ha prodotto
all'inizio dello scorso luglio una serie di laboratori istantanei di
progetto con materiali di riciclo sul tema Costruire l'ombra.
Gennaro Postiglione, tra i tutor ospiti della tre giorni, ha steso una
nota in proposito.
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In occasione dell'inaugurazione del Giardino-arena al Tempio
(progetto NOWA), nell'ex stazione di San Michele di Ganzaria sul Parco
Lineare, il gruppo ERREMIX, in collaborazione con l'Amministrazione
Comunale e con i Laboratori di Progettazione Architettonica 2A e di
Costruzioni A della Facoltà di Architettura di Siracusa, con
il contributo dell'azienda Sicilcima Srl, ha organizzato un picnic con
prove di architettura e di paesaggio. Architetti, studenti e curiosi
sono stati invitati per un weekend a realizzare installazioni temporanee.
In previsione dell'evento, studenti della Facoltà di Architettura
di Siracusa, hanno presentato proposte progettuali per la realizzazione
di una nuova pavimentazione colorata, la migliore delle quali, era stata
selezionata da docenti di diverse università italiane, per essere
realizzata proprio nei giorni precedenti l'inaugurazione. Si è
dato vita così ad un primo workshop di progettazione-costruzione
in situ che, al di là degli effettivi risultati raggiunti,
si presenta come una iniziativa di ampio valore didattico, dando spazio
alla cooperazione costruttiva e alla collaborazione progettuale.
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[17aug2005]
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Le giornate del 2 e 3 luglio sono state pensate come un laboratorio
istantaneo di progetto, all'interno del quale, con oggetti trovati e
materiali di riciclo, si sono prodotte alcune installazioni ambientali
tese a manifestare una ricerca progettuale sperimentale capace di confrontarsi
e negoziare proficuamente, con scarsità e povertà di risorse,
il rapporto tra programma e costruzione. Il laboratorio è servito,
inoltre, a immaginare forme d'uso, a confrontare competenze e sguardi
di diversa provenienza, a mettere in moto un processo di riappropriazione,
o meglio di riavvicinamento, tra le persone e questo paesaggio. Contemporaneamente,
sono stati allestiti gli spazi necessari a garantire lo svolgimento
della festa inaugurale.
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L'evento è stato infine l'occasione per individuare nel
Parco Lineare un laboratorio aperto a varie sperimentazioni, stabilendo
la necessità di uscire dal contesto locale per poter innescare
quelle azioni di trasformazione indispensabili a tenerlo in vita. Individuando
il bisogno di stimolare, attraverso l'allestimento di eventi densi di
contenuto, la formazione di un pubblico di fruitori che ancora manca,
abituati come sono gli abitanti dei comuni attraversati dal parco a
considerare il paesaggio come "terra di lavoro" o al più
come romantico quadro verso cui rivolgere, passivamente, lo sguardo.
La fruizione diretta, la ricerca di forme esperienziali senza medium,
lo stimolo a percepire e considerare il parco come "un luogo da
abitare", sono ben lungi dall'essere raggiunti e il retaggio storico
di una conflittuale condizione contadina necessita di strategie dinamiche
per essere rielaborata. Questa forse la nuova sfida che il parco deve
superare per riuscire a restare in vita, questo sicuramente l'obiettivo
principale, in parte anche raggiunto, dell'evento-inaugurazione.
Gennaro Postiglione |
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