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Lo
scorso venerdì 30 settembre la Kunsthaus di Graz ha inaugurato,
nell'ambito dello steirischer herbst, la mostra M City
(aperta dal 1 ottobre 2005 all'8 gennaio 2006) di cui seguirà
presentazione su ARCH'IT. L'iniziativa, curata Marco De Michelis, promuove
un'indagine sulla città contemporanea. L'attenzione è
focalizzata sui centri di medie dimensioni, sui luoghi che si costituiscono
intorno alla circolazione delle informazioni (su questi temi gioca,
anche ambiguamente, la M presente nel titolo). L'obiettivo è
raccogliere, attraverso la partecipazione di artisti, architetti, urbanisti,
fotografi e designer, le prefigurazioni degli scenari in evoluzione
che descrivono i sistemi territoriali contemporanei. Nell'ambito della
mostra è presente il progetto Mobile Landscape: Graz in real
time, realizzato da Carlo Ratti con il SENSEable City Lab del MIT
di Boston. Abbiamo chiesto a Carlo Ratti di introdurre la ricerca proposta
a Graz attraverso la ripubblicazione del suo articolo sulla città
in tempo reale, apparso nell'inserto domenicale del quotidiano Sole
24 ORE del 25 settembre scorso.
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Che
cosa hanno in comune l'attentato terroristico di Al-Qaida alla stazione
di Madrid Atocha e l'uccisione del leader ceceno Dudaev ad opera dei
servizi segreti russi? In entrambi i casi l'uso di telefoni cellulari
ha avuto un ruolo chiave, sia nella premeditazione degli attacchi sia
nelle successive fasi investigative.
Ogni telefonino, infatti, non è soltanto uno strumento per chiacchierare
mentre ci si sposta, ma anche un'apparecchiatura che può essere
usata come telecomando (per esempio al fine di innescare una bomba con
una chiamata) e che può rivelare la posizione geografica del
proprio utilizzatore. In che modo? Prendiamo il cellulare che certamente
avrete con voi mentre state leggendo questo articolo. Anche se al momento
non siete impegnati in nessuna conversazione, è sufficiente che
esso sia acceso perché abbia la capacità di comunicare
con le antenne del quartiere in cui vi trovate (se non fosse così,
non sareste in grado di ricevere chiamate). A partire dall'identificazione
di queste ultime e dal segnale emesso dal vostro terminale è
possibile dedurre la vostra posizione.
L'attività dei telefoni cellulari a Graz.
Fino ad oggi l'utilizzazione di informazioni relative alla posizione
geografica dei telefoni cellulari non era molto diffusa e ad essa potevano
avere accesso pochi attori, quali le grandi società di telecomunicazioni
e i servizi di sicurezza o di polizia. Oggi però la disponibilità
dei dati sta diventando sempre più comune. Le compagnie telefoniche
stanno sviluppando nuovi sistemi tecnologici per la localizzazione,
stimolate anche dalle recenti normative per i servizi di emergenza.
Negli Stati Uniti, ad esempio, la cosiddetta direttiva E911 impone agli
operatori di essere in grado di localizzare i propri utenti con una
precisione di 50 metri nel 67% dei casi. In Italia, dove vige l'analoga
normativa europea E112, la precisione di localizzazione nelle aree urbane
è di circa 100 metri.
Punti di origine e di destinazione delle chiamate tra cellulari durante
una giornata di sperimentazione nell'agosto 2005..
Tracciati del cellulare di tre persone durante due giorni di sperimentazione
nell'agosto 2005.
In diversi
Paesi è ormai possibile attivare servizi che consentono seguire
gli spostamenti di un determinato numero di telefono in tempo reale.
Un must non solo per le mamme italiane ansiogene e ansiose
di tenere sotto controllo i propri figli, ma soprattutto per migliorare
la logistica di grandi organizzazioni che operano sul territorio. Si
tratta di un nuovo servizio che appartiene alla famiglia dei cosiddetti
Location Based Services, o LBS, l'acronimo più dibattuto dall'industria
delle comunicazioni negli ultimi anni. Molte le possibili applicazioni:
trovare il ristorante più vicino, ma anche rintracciare i propri
amici o trovarne di nuovi mediante chat distribuite sul territorio
(un 'aiutino' digitale alla nostre capacità di socializzazione).
Una delle applicazioni più interessanti è forse la possibilità
di utilizzare lo spazio costruito come una bacheca virtuale, in cui
lasciare messaggi elettronici riferiti a una ben precisa posizione geografica.
La città può allora diventare una grande rete di informazioni
georeferenziate, che possono essere recuperate movendosi all'interno
di essa: una base-dati in cui si fondono reale e digitale e in cui si
naviga non con Internet Explorer ma un passo dopo l'altro.
Mappa delle attività di telefonia cellulare
a Graz nell'arco delle 24 ore.
Le implicazioni della capacità di localizzare i telefoni
cellulari su larga scala sembrano inoltre segnare la nascita di un nuovo
paradigma urbano: quello della città in tempo reale. Un sistema
capace di rilevare in ogni istante le proprie criticità e di
reagire ad esse nel più breve tempo possibile. Come risultato,
una maggior efficienza, ma anche conseguenze importanti dal punto di
vista della sostenibilità, dal momento che le aree urbane, pur
occupando solo il 2 per cento della superficie terrestre, sono responsabili
del 78 per cento del consumo mondiale di energia e della produzione
di anidride carbonica.
Gli esempi sono molteplici. I modelli odierni del traffico, ad esempio,
si basano su dati statistici relativi alle origini e destinazioni degli
spostamenti in una determinata area urbana, ricavati mediante indagini
piuttosto laboriose. Già oggi queste ultime potrebbero essere
rimpiazzate da un censimento elettronico che registra flussi di informazioni
in tempo reale. Il passo successivo sarebbe poi la capacità di
monitorare individualmente tutte le strade, riuscendo quindi a segnalare
all'automobilista non solo il percorso più breve ma anche quello
capace di ottimizzare tempi di percorrenza o consumi. Ciò magari
mentre le stesse infrastrutture si modificano e il numero di corsie
attribuite all'una o all'altra direzione cambia in funzione della situazione:
più spazio per chi va verso il centro al mattino o per chi torna
in periferia la sera.
Attività dei cellulari a Graz. Punti di origine e di destinazione
delle chiamate da cellulare.
Ci sono poi tutte le applicazioni legate all'emergenza. Un buon
sistema di allerta basato sulla localizzazione dei telefoni cellulari,
ad esempio, avrebbe probabilmente evitato la catastrofe umana provocata
alla fine del 2004 dallo Tsunami. Nella maggior parte dei paesi colpiti
i telefonini hanno un discreto tasso di diffusione tra le popolazioni
costiere. Sarebbe stato possibile quindi inviare indicazioni personalizzate
a ciascun utente in funzione della propria posizione, guidandolo verso
zone sicure nel modo più rapido e veloce. Un tam-tam digitale
a cui avrebbe certamente fatto seguito quello tradizionale, con la voce
che corre da persona e persona fino a raggiunge anche chi è sprovvisto
di telefonino.
Naturalmente sistemi come quelli descritti non sono esenti da rischi.
Primo fra tutti, quello della mancanza di privacy. Tra gli studiosi
c'è già chi ha iniziato ad evocare spettri orwelliani,
coniando il termine geo-schiavitù e appellandosi alla Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo perché vengano presi provvedimenti
urgenti. In effetti un innocuo sistema di localizzazione potrebbe trasformarsi
surrettiziamente in un braccialetto elettronico. Ma la posizione maggiormente
condivisa in ambito scientifico è più ottimista: come
nel caso di tutte le nuove tecnologie, bisogna soltanto imparare come
trattarle, anche dal punto di vista normativo. Le possibilità
di localizzazione sono ormai una realtà, è necessario
capire come devono essere utilizzate e da chi. Mamme italiane permettendo.
Carlo Ratti |
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[02oct2005]
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