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Due progetti recenti di Sadar Vuga arhitekti

Marco Ragonese



 
Sintetizzare il progetto in modo efficace e, al tempo stesso, renderlo comunicabile e chiaramente comprensibile è un esercizio che, a causa della velocità imposta dalla contemporaneità e della complessità dei processi progettuali, diventa indispensabile nella pratica professionale. Lo studio Sadar Vuga arhitekti ha sperimentato a tal fine la formula delle "formulas", ovvero degli "slogan" capaci di condensare il concetto base del progetto, traducendolo in termini intelligibili per la committenza, il pubblico e la stessa comunicazione all'interno dello studio. Questo processo permette di far perdere all'architettura la tradizionale aura di mistero che circonda i propri processi fondativi, per diventare un'interfaccia "user friendly", come la definiscono Jurij Sadar e Bostjan Vuga, in grado di interagire con le esigenze dei fruitori, abbandonando l'usuale enfasi architettonica senza cadere in una forzata semplificazione di processi complessi.

[23 giugno 2008]
 


Edificio per appartamenti Zvezda.

Attualmente ventisette, le formule non sono univoche (un progetto può contenerne più di una) né fissate a priori, ma costituiscono una sorta di sistema aperto pronto a essere sviluppato nel tempo attraverso le sperimentazioni progettuali attuate durante l'esperienza professionale (il sito http://www.sadarvuga.com, recentemente rinnovato e tra i più completi del Web, consente di visionarle nel loro insieme e leggerne le interconnessioni).


Edificio per appartamenti Zvezda.

I progetti qui presi a esempio fanno parte degli ultimi "prodotti" dello studio sloveno: l'edificio per appartamenti Zvezda, appena finito di realizzare a Nova Gorica, utilizza la formula blown-up windows (letteralmente "finestre gonfiate", ingrandite a diventare elementi strutturali e capaci allo stesso tempo di reinterpretare nei due sensi il passaggio tra interno ed esterno); il centro e la torre di controllo dell'aeroporto di Lubiana condensano, invece, tre formule: matrix enfolder (la pelle di un edificio, sottoposta all'influenza di fattori interni ed esterni, si "sfoglia" in superfici piegate nelle tre dimensioni, mantenendo da lontano un'apparente monoliticità per poi mostrare la sua irregolarità e frammentazione a uno sguardo più ravvicinato), matrix volume (i medesimi fattori contestuali e di programma agiscono sulla modellazione del volume edilizio), vertical hall (lo spazio comune dell'edificio si sviluppa in verticale permettendo una continua connessione visiva, funzionale e sociale tra le parti).


Edificio per appartamenti Zvezda.

Il blocco di residenze per la cittadina slovena (una piccola Berlino Est fino al 2005, quando venne rimossa la divisione con Gorizia, la sua parte italiana) si presenta come un chiaro volume di cinque piani, piegato attorno a un grande giardino comune che rappresenta una novità in una città pensata secondo criteri "socialisti", dove i blocchi residenziali non dispongono di superfici di pertinenza esclusiva. Il ricorso ad aperture sovradimensionate trasforma la geografia domestica, portando all'interno il giardino e la città ed esponendo allo stesso tempo gli abitanti a una più intensa socialità. Le grosse cornici delle finestre si estroflettono poi a formare balconi in lamiera traforata secondo un aggraziato e spiazzante motivo floreale. Per quanto figurativamente vicina ad analoghe ricerche mitteleuropee di più di un secolo fa, la ricerca che Sadar e Vuga stanno compiendo attorno al tabù della decorazione mostra una intenzionalità radicata nel contemporaneo e rintracciabile nell'ossessione per l'identificazione fra persone e spazi che attraversa la loro opera. Identificazione qui perseguita nel conferire specificità alle scelte progettuali a tutte le scale, dal dettaglio ornamentale alle scelte tipologiche (con le generose estensioni degli alloggi in balconi e terrazze), dal gioco delle bucature al grande giardino, dall'enfasi cromatica al rapporto con la città. Tutte soluzioni che si differenziano dall'edilizia locale e che costituiscono, per stessa ammissione dei progettisti, il trademark di questo edificio.




Aeroporto di lubiana. nuova torre di controllo.

Il progetto per la torre e il centro di controllo per l'aeroporto di Lubiana nasce in occasione della costruzione del nuovo terminal passeggeri e della demolizione della vecchia torre aeroportuale. L'edificio proposto prevede l'integrazione di numerose funzioni, con spazi dedicati al lavoro dei controllori di volo, al loro benessere (sale lettura, palestra, foresteria...) e agli uffici amministrativi. Un vuoto articolato nelle tre dimensioni innerva verticalmente l'edificio, connettendo sia visivamente che fisicamente le diverse parti del progetto. La superficie esterna del centro, sottoposta alla formula matrix enfolder, subisce modificazioni per ospitare lucernari, balconate e diventare l'elemento di connessione con il volume verticale della torre, la cui configurazione è definita dall'opportunità di catturare viste specifiche del paesaggio circostante. L'altezza di 100 metri della torre consente di rispondere alle esigenze funzionali di controllo e di sistemare una terrazza pubblica aperta sulla città e sul lato soleggiato delle Alpi.

Marco Ragonese
mragu@libero.it
> SADAR VUGA ARHITEKTI

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