|
||||
Degré
Zero+Carbone+Ray(BRS architectes) ASC Project - Sarajevo Concert Hall Competition 1999 Finalist and Honorable Mention (2nd prize) |
||||
[in
english] [en français] |
"Sappiamo che la membrana del timpano, separazione sottilissima e trasparente che separa il condotto auricolare dell'orecchio medio (la cavità) è tesa obliquamente (loxôs) dall'alto verso il basso, dall'esterno verso l'interno e da dietro a davanti. Quindi non esiste una perpendicolare all'asse del condotto. Una delle conseguenze di questa obliquità è di aumentare la superficie d'impressione e quindi la capacità di vibrazione" J. Derrida |
[10mar2000] | ||
Modello stereolitografico delle superfici. |
Si tratta, qui, di prolungare un'alterazione, il lusso d'una
superficie che non è esattamente una superficie di riverberazione acustica, bensì la
traccia di un movimento, la progressione di un'ondulazione che coinvolge indifferentemente
tutte le superfici. Quello che cerchiamo di dimostrare è che sul limite non esistono
forme rettilinee. Superare il limite è già produrre una curva, inscriversi all'interno
di una voluta in continuità tra interno ed esterno. È la supposizione dell'anamorfismo
delle linee. Il progetto ASC, quindi, non è tanto l'apologia d'una complessità quanto
piuttosto la critica di una certa architettura panografica, vale a dire già
esausta dalla sua rappresentazione grafica ortogonale. Non elude la comprensione, e fa
vibrare i sensi secondo traiettorie curve. Diagrammi di studio ed elaborazione delle superfici che racchiudono la sala principale. Il progetto Altered State of Consciousness (Stato di Coscienza Alterato) si basa su ciò che marca la stessa corporeità, dal visivo all'uditivo, all'interno di uno schema e del suo equilibrio. Lo stato di trance che si ottiene durante i ritmati rituali sciamani è comparabile al semplice piacere provato dagli amanti della musica, il chiudersi dei loro occhi ed il lasciarsi trasportare dalla sinfonia. I riti sciamani non si basano sullo sbilanciamento del corpo, è l'ambiente in cui il partecipante viene a trovarsi che si muove, creando una situazione in cui si può immaginare con difficoltà la possibilità di elaborare una concezione spaziale stabile e permanente. |
Modello stereolitografico delle superfici. |
||
Geometria delle superfici. |
Spazio aperto e superfici recettive: è per continuità biologica
che l'edificio trova integrazione nel sito, una preliminare alterazione topologica che
sviluppa uno spazio pubblico dal sotto (gli spazi d'ingresso inferiori, la caffetteria, la
biblioteca) al sopra (il ristorante) rispetto alla naturale linea di terra. La doppia
facciata in vetro è concepita come un filtro, la sovrapposizione di due griglie di linee
orizzontali che mascherano ed offuscano, enfatizzandole, le complesse relazioni delle
superfici interne. La logica spettrale è rafforzata dalla stessa definizione di questi
elementi. Le superfici in resina traslucida, rischiarata dall'interno, vanno dalle rampe
al muro, fino al rivestimento delle sale, creando tensione superficiale e contraddizioni
gerarchiche. Non esiste mai un limite spaziale tra la sala e le rampe, tra le rampe ed i
foyers; non si tratta di un semplice limite. Si sdoppia continuamente, si ritorce per
divenire la stessa superficie che essa delimita, sottilmente, in funzione della luce. In
tal modo gli elementi di continuità fluiscono inflettendosi tra il rivestimento
(decorativo?) della sala ed il livello esterno corrispondente alle rampe, dal soffitto al
pavimento. Il dispositivo scenografico di ogni sala risponde a questo processo, ricercando
la fluidità di circolazione tra i palchi (nella sala grande) o quella del sistema
acustico: i pannelli d'intonaco che rivestono ogni auditorium sono a loro volta piegati,
formando curiose superfici che riproducono il motivo di amplificazione e trasformazione
che si ritrova nell'alterata superficie del pavimento. |
Pianta del piano di ingresso. Pianta del livello foyer. |
||
La forma di qualcosa è sempre la sua stessa trans-formazione.
È questo movimento, l'equivalente speculare di una luce accecante che imprime, o
impressiona (nel senso fotografico) il progetto. Poiché se questo si inscrive all'interno
di una logica ottica, è sempre per poi contrastarla, al fine di denotare, nel vuoto, lo
squilibrio delle cose. La natura produttiva delle circolazioni, le alterazioni del suolo e
dell'inviluppo non cercano qui le loro forme corrette o rettificate, ma marcano piuttosto
la traccia di un aggiustamento rallentato rispetto alla qualità spaziale che sviluppa
sempre interpretazioni univoche. Separazione spaziale e disallineamento. Un libero gioco
di il-limitazioni che sospende per un istante il peso della misura. Lo spazio del
battere d'una palpebra. Degré Zero+Carbone+Ray(BRS architectes) |
Geometria delle superfici. |
|||
|
||||
laboratorio
|