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HOV. [glossity] Campo di isolamento riflessivo
Come non c'è stoltezza maggiore di una saggezza inopportuna, così non c'è maggior imprudenza di una prudenza distruttrice.
Erasmo da Rotterdam



HOV, da circa tre anni, si occupa di indagare gli aspetti sperimentali degli spazi di vita all'interno dei paradigmi prodotti dai più diversi ambiti disciplinari. In particolare, dalla fisica, dalla chimica e dalla biologia, le possibilità di trasformazioni sociali vincolate a forme di intelligenza collettiva, hanno portato alla nascita di un progetto -denominato [glossity]- dove, definito un modello di società immaginaria, si sono poi consequenzialmente associati spazi ed insediamenti.

[24jan2002]

 






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I sistemi viventi di glossity mantengono se stessi grazie alla produzione dei propri sottosistemi che producono a loro volta l'organizzazione strutturale globale necessaria per mantenerli e riprodurli. Sono strutture autonome in cui il sistema si trova in una situazione di completo autoriferimento, in cui cioè pensa solo al proprio mantenimento, e tutte le azioni che sembra compiere verso l'esterno sono in realtà atte a mantenere la propria integrità rispetto alle perturbazioni ambientali. Glossity, in altre parole, è esatta. La società possiede una struttura organizzata capace di mantenere e rigenerare nel tempo la propria unità, e la propria autonomia, rispetto alle continue variazioni dell'ambiente circostante, tramite la creazione delle proprie parti costituenti, che a loro volta contribuiscono alla generazione dell'intero sistema. Essa si contrappone al modello classico noto come "sistema eteronomo" in cui la logica di relazione fra le parti è di corrispondenza, in cui il tipo di organizzazione è di input/output e in cui soprattutto il modo di interazione è di tipo istruttivo e rappresentazionale. In tale prospettiva anche il tempo è perfettamente utilizzato, in relazione alle strutture degli organismi ed ai compiti, e per questo se si è in un luogo, è solo per un motivo preciso. Non ci sono alternative.



Solo in apparenza ci saranno concentrazioni di insediamenti, la distribuzione sarà viceversa relativamente uniforme. Variazioni di densità anche ingenti, in uno spazio vitale interconnesso in modo continuo, non sono, infatti, che fluttuazioni trascurabili. 

Il risultato è un sistema omogeneo tale che un osservatore, posto in un qualsiasi punto, non assume mai una posizione privilegiata. La totale assenza di elementi aleatori nel "quotidiano", non esclude in alcun modo, il soddisfacimento di tutte le necessità di natura biologica che la stessa complessa comunità ha isolato.





Il CAMPO DI ISOLAMENTO RIFLESSIVO, qui presentato, non nega il momento introspettivo, spirituale. Semmai, in glossity, è ampliato, garantito, ed esteso a tutti i gruppi di tutti i differenti nuclei. Ogni organismo vivente ha la possibilità di aprire il proprio io e perdersi in esso, aldilà delle capacità intellettive o di consapevolezza, acquisite. Esse, infatti, non hanno più ragione di esistere, poiché assolutamente inutili al mantenimento del sistema, se non per gli specifici gruppi cui sono richieste. La pelle organica della struttura, al contatto con l'organismo vivente, lo trasporta in una sorta di trance estraniante, innescando un processo di immersione psichica che ognuno poi subisce in modo fisiologico. Lo spazio interno non esiste, non è penetrabile, è il campo generato dall'oggetto a perturbare l'organismo, al suo progressivo approssimarsi.

CONCLUSIONE/AVVERTENZA. [glossity] è un insediamento immaginario, un mondo estremo. Il modello esprime una riflessione astratta dove i progetti non rappresentano, evidentemente, oggetti reali e potrebbero apparire ai nostri occhi come elementi senza tempo. Sono esperimenti mentali, ottenuti trascurando ogni obiezione fondata sulle improbabilità di carattere fisico, chimico, biologico che possono essere sollevate.

David Raponi

info@hov.it
HOV è un ufficio di progettazione e ricerca fondato da David Raponi nel 1998, con sede ad Ancona. Nato nel 1965, ha studiato e poi svolto attività didattica all'Università di Firenze fino al 1993. Partecipa con una borsa di studio nel 1994, al 6° Seminario Internazionale di Progettazione "Napoli, architettura e città", tenuto all'Università di Napoli. Ha collaborato con vari studi fra i quali lo studio Baroni di Firenze e lo studio Noebel di Berlino.
HOV. Campo di isolamento riflessivo

Il progetto è stato selezionato per la mostra della Bienal di Miami + Beach 2001, allestita dall'8 al 12 ottobre del 2001. R-47 reflexive isolation field.

collaboratori:
Michele Gabbanelli 
Raul Raponi
Eleonora Moscardi
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