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IN A BIT

HOV. Pentedattilo

[in english]

Raggiungo la montagna di notte. Piove. Poche e deboli luci elettriche. 
La terra mediterranea mi sorprende col suo rigore inatteso. 
Alcune forme, contrastate dalla luce lunare, sono compatte ed incombenti. Altre, trame complesse. Dai profili intrecciati. 
Cosa sono? "Fichi d'India", mi rispondono. 
La compagnia non disturba. Per incanto ognuno è solo, e con affanno cerca di sfuggire il silenzio. Ogni parola detta riporta alla realtà, mentre nell'assenza si è proiettati in uno stato senza l'apparenza del tempo. Tutto avviene velocemente e lentamente allo stesso modo, come in un'incessante altalena spinta dalle parole. Strano ed instabile flusso temporale. 
Qui perdevo ad ogni istante la mia identità, e godevo della semplice consapevolezza di esistenza.






[04jun2002]

Site plan.


Il lavoro sperimentale proposto non ha nessuna presunzione ma una forte apertura mentale. Una nuova idea, pur rivelandosi errata, ci dimostra che, non essendo noi stati capaci di concepirla prima, il futuro può rivelarsi estremamente diverso da quel che ci aspettiamo. 

Ci siamo confrontati con questo spazio magico consapevoli che, nonostante la sua apparente solidità, la realtà, qui, può essere anche un fantasma, un'illusione. Ad un livello più profondo gli elementi costitutivi potrebbero essere non entità puramente individuali, ma estensioni di uno stesso "organismo" fondamentale. Il comportamento dell'uomo in questi luoghi sembra indicare l'esistenza di un livello di realtà del quale non siamo testimoni. Di una dimensione che oltrepassa la nostra.

Sebbene la natura umana cerchi sempre di categorizzare, classificare e suddividere i vari fenomeni, ogni segmentazione sembra artificiale e il Tutto si manifesta come un'essenza unica ed ininterrotta. 

La materia che ci circonda riconduce al mondo quotidiano, dove tutto pare obbedire a leggi precise, suscettibili di interpretazione da parte dell'uomo, ma le sensazioni che proviamo sono la trasposizione fantastica delle forze che agitano il mondo dello spirito, le cui regole non sono più interpretabili dalla ragione, bensì intuibili o, per alcuni, attingibili, solo attraverso processi di illuminazione o iniziazione. Confrontarsi con materia e spirito può essere un'esperienza fantastica, poiché, affondando entrambi nella nostra coscienza, essi danno congiuntamente luogo ad un'azione dai contorni del tutto imprevedibili: significati nuovi veicolati da inusitati significanti. Il progetto è inteso per uno spazio dove entrambi siano riconosciuti, ed i rispettivi insiemi coinvolti.




Parete della riflessione.


La rocca dal centro spirituale.


Struttura di protezione dell'area archeologica.

LABORATORIO DEL VENTO E DELLA TERRA. Il laboratorio del vento e della terra è un esperimento che immagina una porta sotterranea nel futuro di Pentedattilo, collocata sulla linea di interesse tra il borgo nuovo e l'insediamento storico. Dalle nuove aree attrezzate, destinate alla prima accoglienza ed al ristoro, il percorso attraversa il passaggio visualizzato, affiancando gli spazi dei laboratori e delle aule, anch'essi interrati e a supporto delle attività multidisciplinari –di natura scientifica o artistica- riconducibili alla manifestazione del vento ed al tema della terra.


Stato attuale.


Riduzione degli elementi detrattori.


Accoglienza e centro spirituale.


IL CENTRO SPIRITUALE. Dal centro spirituale si sviluppa un sentiero, da percorrere a piedi, che attraversa la Fiumara di Montebello e giunge alla base dello sperone roccioso. Il sentiero, si unisce, a metà della sua fase di risalita, al percorso secondario proveniente dall'antico borgo, e termina alla parete del raccoglimento. L'inequivocabile carica simbolica ricorda un ambiente mistico, dove ascoltare la natura ed esaltare le proprie capacità di riflessione.


Parete della riflessione.


Laboratorio del vento e della terra verso il borgo.

PARETE DELLA RIFLESSIONE. Tali strutture temporanee, ricavate dai fori provocati dalle enucleazioni di massi ed ampliati dall'azione degli agenti atmosferici, sono pensate per un montaggio semplice ed automatico ma, evidentemente, svolto da personale molto qualificato. Solo successivamente, per mezzo di un'elevazione meccanica ad imbracatura integrata nella struttura, saranno da intendere come accessibili anche ad arrampicatori non esperti. Comunque, non per tutti. Il significato dell'esperienza, fruibile anche collettivamente, sarà però unico e non completamente trasmissibile. Il percorso progettuale mira a vaporizzare l'indifferenza ai luoghi anche attraverso passaggi sperimentali con oggetti "emergenti", come le molecole costitutive della Pentedattilo del futuro, recuperando, nella parete del raccoglimento, l'antico mistero della ricerca dell'isolamento spirituale e meditativo.

David Raponi
info@hov.it

Laboratorio del vento e della terra.


Centro spirituale.

HOV/David Raponi

HOV_2002 
Michele Gabbanelli
Raul Raponi
Eleonora Moscardi

Consulenti:
Prof. Ing. Enrico Baroni
Ing. Donatella Magni
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