ISTRUZIONI SULL'IMPIEGO DELLE TUBAZIONI IN ACCIAIO SALDATE NELLA COSTRUZIONE DI ACQUEDOTTI.
Con decreto interministeriale 24-2-1966, n.3368 venne
istituita una commissione con incarico di procedere
all' elaborazione di un capitolato speciale tipo per
la costruzione degli acquedotti di competenza dell'amministrazione
dei lavori pubblici.
Detta commissione ha ora provveduto alla redazione di
un testo contenente le istruzioni relative all'impiego
delle tubazioni saldate, per le quali mancavano precise
indicazioni aggiornate.
Le predette istruzioni, riportate in allegato alla presente
circolare, sottoposte all'esame della competente II
Sezione del consiglio superiore, con voto n.704 espresso
nell'adunanza del 19 aprile 1966, sono state ritenute
meritevoli di approvazione.
Ad esse d'ora in poi dovranno uniformarsi gli uffici
dipendenti nell'elaborazione e nell'esame dei progetti
di acquedotti e nella esecuzione dei relativi lavori
che ricadono nella competenza di questa amministrazione.
ISTRUZIONI PER L'IMPIEGO DELLE TUBAZIONI IN ACCIAIO SALDATE
Le prescrizioni che seguono si riferiscono ai tubi di
acciaio per acquedotti, ricavati da lamiere curvate
con saldature longitudinali o elicoidali, con estremità
per giunzioni di testa o a bicchiere.
L'acciaio delle lamiere deve essere di qualità
ed avere di norma caratteristiche meccaniche e chimiche
rientranti in uno dei tipi di acciaio saldabili delle
tabelle UNI 5335-64 o caratteristiche analoghe purché
rientranti nei seguenti limiti:
carico unitario di rottura a trazione non minore di
34 kg/mmq;
rapporto tra carico snervamento e carico rottura non
superiore a 0,80;
contenuto di carbonio non maggiore di 0,29%;
contenuto di fosforo non maggiore di 0,05%;
contenuto di zolfo non maggiore di 0,05%;
contenuto di fosforo e zolfo nel complesso non maggiore
di 0,08%;
contenuto di manganese non maggiore di 1,20%;
contenuto di carbonio e di manganese tali che la somma
del contenuto di carbonio e di 1/6 di quello di manganese
non sia superiore a 0,45%.
Le prescrizioni di cui sopra saranno suscettibili di
aggiornamento in relazione all'adozione di norme di
unificazione internazionale.
TOLLERANZE:
a) spessore della lamiera al di fuori dei cordoni di
saldatura:
in meno: 12,5% ed eccezionalmente 15% in singole zone
per lunghezze non maggiori del doppio del diametro
del tubo;
in più: limitate dalle tolleranze sul peso;
b) diametro esterno +/-1,5% con un minimo di mm 1;
c) diametro esterno delle estremità calibrate
dei tubi con estremità liscia per saldatura
di testa per una lunghezza non maggiore di mm 200 dalle
estremità:
mm 1 per tubi del diametro fino a mm 250;
mm 2,5; -1 millimetro per tubi del diametro oltre i
mm 250. L'ovalizzazione delle sezioni di estremità
sarà tollerata entro limiti tali da non pregiudicare
l'esecuzione a regola d'arte della giunzione per saldatura
di testa;
d) sul diametro interno del bicchiere per giunti a bicchiere
per saldatura: + mm 3. Non sono ammesse tolleranze
in meno;
e) sul peso calcolato in base alle dimensioni teoriche
ed al peso specifico di kg/cmc 7,85 sono ammesse le
seguenti tolleranze:
sul singolo tubo: +10%; -8%;
per partite di almeno t 10: +/-7,5%.
SPESSORE DEI TUBI.
Stabilito che per pressione nominale (Pn) nel caso dei
tubi per acquedotti, deve intendersi la massima pressione
cui possono essere sottoposti in esercizio i tubi,
da ricavarsi dalle quote piezometriche idrodinamiche
maggiorate per eventuali colpi di ariete oppure da
quelle idrostatiche, lo spessore dei tubi deve soddisfare
la seguente formula:
s >= Pn x De/ 200 x n x S
nella quale:
s = spessore teorico del tubo (mm);
Pn = pressione nominale (kg/cmq);
De = diametro esterno del tubo (mm);
S = carico unitario di snervamento minimo dell'acciaio
impiegato (kg/mmq);
n = coefficiente di sicurezza allo snervamento dell'acciaio,
da ammettersi non superiore a 0,5.
Non saranno ammessi comunque spessori inferiori a mm
2,5.
PROVA IDRAULICA DEI TUBI IN OFFICINA.
Tutti i tubi, prima di essere rivestiti, saranno sottoposti
in officina alla prova idraulica, assoggettandoli a
una pressione di prova non minore di 1,5 Pn, ma tale
da non produrre una sollecitazione del materiale superiore
all'80% del carico unitario di snervamento.
Durante la prova il tubo sarà sottoposto a martellamento
in prossimità delle saldature, ad entrambe le
estremità, con martelli di peso non inferiore
a g 500 e per il tempo che si riterrà sufficiente
onde accertare con sicurezza che non si verifichino
trasudamenti, porosità, cricche ed altri difetti.
La durata della prova dovrà comunque in ogni
caso non essere inferiore a 10 secondi. Tubi con difetti
di saldatura possono essere nuovamente saldati in maniera
opportuna e dovranno essere sottoposti ad una seconda
prova idraulica.
GIUNTI:
Le estremità dei tubi dovranno permettere l'attuazione
di uno dei seguenti tipi di giunzione:
a) saldatura di testa, con estremità del tubo
calibrate con o senza smussature;
b) a bicchiere, di forma cilindrica o sferica, adatto
alla saldatura autogena per sovrapposizione;
c) a bicchiere cilindrico o leggermente conico, a seconda
dell'entità delle pressioni di esercizio, per
calafataggio con materiale di ristagno.
PROVE DI CONTROLLO.
Lamiere
Tubi
a) prova di trazione longitudinale e trasversale, prova
di resilienza, da eseguirsi con le modalità
definite dalle tabelle UNI 556-4713;
b) analisi chimica, da attuarsi per ogni colata, su
campioni prelevati dalle lamiere. Le lamiere dovranno
essere contraddistinte dal numero di colata, che dovrà
essere riportato su ciascun tubo.
Le prove dovranno essere eseguite dal fabbricante e
i certificati dovranno accompagnare la fornitura per
essere poi messi a disposizione del collaudatore per
conto del committente dei tubi, il quale avrà
la facoltà di fare eseguire prove di controllo.
a) Prova di trazione longitudinale e trasversale su
provetta ricavata dal corpo del tubo in zone normali
o parallele agli andamenti delle saldature. Le modalità
di esecuzione e la determinazione dei valori delle
prove dovranno essere conformi a quanto prescritto
nelle tabelle UNI 5465.
b) Prova di trazione su provetta contenente il cordone
di saldatura, sia trasversalmente che longitudinalmente
ad essa, secondo le <<Norme generali concernenti
l'esecuzione e l'impiego della saldatura autogena>>
di cui al decreto ministeriale delle comunicazioni
26 febbraio 1936.
c) Prova di allargamento secondo le tabelle UNI 663,
che può sostituire le prove a) e b) per tubi
di diametro esterno inferiore a mm 140.
d) Prova di appiattimento trasversale per tubi di diametro
non superiore a mm 300, effettuata su anello della
larghezza di mm 50, ricavato dall'estremità
del tubo.
Detto anello viene collocato tra due piastre parallele
con la giunzione di saldatura equidistante da esse
e compresso fino a che la distanza tra le piastre si
riduca a 2/3 del diametro esterno dell'anello.
Durante la operazione di appiattimento non dovranno
manifestarsi né incrinature lungo la saldatura
o nell'interno di essa, né difetti di laminazione
o bruciature nel metallo.
Detta prova, per i tubi di diametro esterno superiore
a mm 300, potrà essere sostituita da prova di
piegatura guidata sulla saldatura.
e) Controllo delle saldature.
Il controllo delle saldature dovrà essere eseguito
sistematicamente su tutte le saldature, a tubo nudo,
con gli ultrasuoni. Nei casi di risultati incerti dovrà
essere provveduto al successivo controllo radiografico.
Ogni imperfezione o difetto individuato con detti controlli
dovrà essere eliminato.
Nel caso di esito negativo di qualche prova di cui alle
lettere a), b), c) e d) la prova dovrà essere
ripetuta in doppio su provini prelevati dallo stesso
tubo.
Se anche una sola delle dette controprove darà
esito negativo, questa dovrà ripetersi su altri
tre tubi. In caso di esito negativo anche di una sola
di queste prove l'accertamento dovrà essere
esteso a tutti i tubi della partita.
Dei controlli suddetti e dei provvedimenti presi in
conseguenza dovrà conservarsi la documentazione,
da porre a disposizione del committente, ove questi
lo richieda.
I rivestimenti protettivi interni ed esterni dovranno
essere dei tipi comuni a tutti i tubi di acciaio e
tali da:
- proteggere efficacemente la superficie interna dall'azione
aggressiva dell'acqua convogliata e la superficie esterna
dall'azione aggressiva dei terreni o dell'ambiente
in cui le tubazioni sono posate;
- conservare la loro integrità anche durante
le operazioni di carico, scarico e trasporto nei luoghi
d'impiego;
- resistere senza alterazioni sia alle temperature più
elevate della stagione calda sia alle temperature più
basse della stagione fredda specialmente nelle località
più elevate.
(c) 1996 Note's