COORDINAZIONE MODULARE NELLE COSTRUZIONI EDILIZIE RESIDENZIALI
In relazione alla richiesta, continuamente crescente,
di abitazioni a prezzi accessibili anche alle categorie
meno abbienti della popolazione, si è posta
in evidenza, in questi ultimi anni, la necessità
di adeguare il processo edilizio ai livelli di organizzazione
e di produzione a cui l'industria in generale è
già da tempo pervenuta, e si è, in conseguenza,
verificata la introduzione, nella industria edilizia,
di metodi tipici delle industrie meccanica e manifatturiera,
soprattutto con l'applicazione delle nuove tecniche
della prefabbricazione.
Lo sviluppo della tendenza dell'edilizia verso forme
sempre più avanzate di industrializzazione resta,
peraltro, subordinato alla normalizzazione delle costruzioni
edilizie, particolarmente di quelle prefabbricate e
quindi, necessariamente, alla sistematica coordinazione
delle dimensioni di tutti gli oggetti edilizi componibili.
La coordinazione modulare è quindi postulato
insostituibile alla industrializzazione.
Per tali considerazioni, con decreto interministeriale,
n.16041 dell'1-10-1964, venne istituita una commissione
per lo studio delle norme di coordinazione modulare
dei componenti edilizi e dei complessi assemblati,
nonché delle altezze di piano e degli spessori
di impalcato.
La detta commissione ha elaborato norme generali di
coordinazione, ritenute meritevoli di approvazione
dall'assemblea generale del Consiglio superiore dei
lavori pubblici nella seduta del 15-12-1967, con voto
n.1632/65.
Conseguentemente il Servizio tecnico centrale di questo
Ministero ha redatto il testo definitivo delle norme
di coordinazione modulare, allegato alla presente circolare.
Le norme stesse dovranno essere tenute opportunamente
presenti in sede di progettazione delle opere di edilizia
di competenza di questo Ministero.
Titolo A
COORDINAZIONE MODULARE DEI COMPONENTI
EDILIZI E DEI COMPLESSI ASSEMBLATI
1. - COORDINAZIONE MODULARE IN ORIZZONTALE ED IN VERTICALE
1.1. - A fondamento della coordinazione modulare nella
edilizia si assume il cosiddetto modulo base M = 10
centimetri.
1.2. - Diconsi modulari le dimensioni di coordinazione
multiple intere del modulo base.
2. - DISPOSTO NORMATIVO.
La presente norma regolamentare indica i criteri secondo
i quali debbono essere scelte le dimensioni di coordinazione
dei componenti e dei complessi assemblati per l'applicazione
del sistema modulare ad ogni tipo di organismo edilizio.
3. - DIMENSIONI DI COORDINAZIONE PER COMPONENTI EDILIZI
E PER COMPLESSI ASSEMBLATI
3.1. - Le dimensioni di coordinazione per i componenti
e per i complessi assemblati potranno essere scelte,
fermo restando quanto esposto al primo capoverso, fra
quelle comprese nelle sequenze modulari e multimodulari
che seguono (ove n rappresenta un numero naturale assunto
a partire dall'unità):
n x M - ove n varia da 1 a 60 ( 10 - 600 cm)
n x 3M - ove n varia da 1 a 60 ( 30 - 1800 cm)
n x 6M - ove n varia da 1 a 60 ( 60 - 3600 cm)
n x 12M - ove n varia da 1 a ...(120 - .... cm)
3.2. - In casi particolari e per i soli componenti edilizi,
le dimensioni di coordinazione sopraddette potranno
essere scelte fra quelle comprese nelle sequenze sottomodulari
che seguono (ove n è un numero naturale assunto
a partire dall'unità):
n x (1/4) M ove n varia da 1 a 24
n x (1/2) M ove n varia da 1 a 24
4. - APPLICAZIONE DELLA NORMA
4.1. - La scelta effettiva delle dimensioni di coordinazione
fra quelle comprese nelle sequenze multimodulari, modulari
e sottomodulari e nei limiti proposti dipenderà
sia dalla natura che dalla funzione del componente
e del complesso assemblato nell'insieme dell'organismo
costruttivo. Le dimensioni di coordinazione scelte
in accordo con la presente norma per componenti o per
complessi assemblati specifici diverranno "dimensioni
preferenziali".
4.2. - Quando si usano componenti diversi per formare
un complesso assemblato, le dimensioni totali in questo
dovranno essere dimensioni preferenziali. Le singole
parti che compongono un complesso assemblato non devono
necessariamente avere ciascuna dimensione assunta in
conformità alla presente norma, dato che solo
le dimensioni totali del complesso assemblato saranno
state scelte secondo quanto prescritto dalla norma
stessa.
4.3. - Le dimensioni nominali di fabbricazione dei componenti
edilizi saranno indicate con le relative tolleranze.
5. - RINVII
Per la coordinazione modulare delle altezze di piano
e degli spessori di impalcato si rimanda alla norma
regolamentare relativa.
Titolo B
COORDINAZIONE MODULARE DELLE ALTEZZE
DI PIANO E DEGLI SPESSORI D'IMPALCATO
1. - COORDINAZIONE MODULARE IN ORIZZONTALE ED IN VERTICALE
1.1. - A fondamento della coordinazione modulare nella
edilizia si assume il cosiddetto modulo base, M = 10
centimetri.
1.2. - Diconsi dimensioni modulari le dimensioni di
coordinazione multiple intere del modulo base.
2. - DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LA COORDINAZIONE MODULARE
IN VERTICALE
2.1. - Coordinazione delle altezze di piano.
Le dimensioni di coordinazione fondamentali per la coordinazione
modulare in verticale sono:
- lo spessore d'impalcato;
- l'altezza interna di piano (o semplicemente altezza
interna), delimitata rispettivamente, dall'estradosso
e dall'intradosso di due impalcati successivi;
- l'altezza esterna di piano (o semplicemente altezza
esterna o altezza di piano), delimitata dagli estradossi
di due impalcati successivi.
2.2. - Valori delle altezze interne.
2.2.1. - Quali valori espressi in moduli base ed in
centimetri - delle altezze interne per costruzioni
residenziali, scolastiche, ospedaliere, per uffici,
si assumeranno i seguenti:
24M = 240 cm
30M = 300 cm
36M = 360 cm
27M = 270 cm
33M = 330 cm
42M = 420 cm
2.2.2. - L'altezza di 33M è prevista solamente
per le sale di degenza nelle costruzioni ospedaliere
e ciò in ottemperanza alle "Istruzioni
per le costruzioni ospedaliere" (decreto ministeriale
20-7-1939).
2.2.3. - L'altezza di 27M è da considerarsi valore
unico da assumere per ambienti residenziali.
L'altezza di 24M è da riservarsi, invece, a costruzioni
poste in condizioni climatiche particolari o ad ambienti
destinati a disimpegno.
2.2.4. - Valori superiori delle altezze interne si intendono
ottenibili per somma di valori scelti fra quelli indicati.
2.3. - Valori degli spessori di impalcato.
Quali valori - espressi in moduli base ed in centimetri
degli spessori di impalcato per costruzioni residenziali,
scolastiche, ospedaliere, per uffici si assumeranno
i seguenti:
2M = 20 cm
5M = 50 cm
8M = 80 cm
3M = 30 cm
6M = 60 cm
9M = 90 cm
4M = 40 cm
7M = 70 cm
12M = 120 cm
2.4. - Valori delle altezze esterne.
I valori delle altezze esterne si intendono ottenibili
per somma dei valori indicati per le altezze interne
e per gli spessori d'impalcato.
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