[Note's] CIRCOLARE MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI 23 GENNAIO 1968, N.4160

COORDINAZIONE MODULARE NELLE COSTRUZIONI EDILIZIE RESIDENZIALI

In relazione alla richiesta, continuamente crescente, di abitazioni a prezzi accessibili anche alle categorie meno abbienti della popolazione, si è posta in evidenza, in questi ultimi anni, la necessità di adeguare il processo edilizio ai livelli di organizzazione e di produzione a cui l'industria in generale è già da tempo pervenuta, e si è, in conseguenza, verificata la introduzione, nella industria edilizia, di metodi tipici delle industrie meccanica e manifatturiera, soprattutto con l'applicazione delle nuove tecniche della prefabbricazione.
Lo sviluppo della tendenza dell'edilizia verso forme sempre più avanzate di industrializzazione resta, peraltro, subordinato alla normalizzazione delle costruzioni edilizie, particolarmente di quelle prefabbricate e quindi, necessariamente, alla sistematica coordinazione delle dimensioni di tutti gli oggetti edilizi componibili.
La coordinazione modulare è quindi postulato insostituibile alla industrializzazione.
Per tali considerazioni, con decreto interministeriale, n.16041 dell'1-10-1964, venne istituita una commissione per lo studio delle norme di coordinazione modulare dei componenti edilizi e dei complessi assemblati, nonché delle altezze di piano e degli spessori di impalcato.
La detta commissione ha elaborato norme generali di coordinazione, ritenute meritevoli di approvazione dall'assemblea generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici nella seduta del 15-12-1967, con voto n.1632/65.
Conseguentemente il Servizio tecnico centrale di questo Ministero ha redatto il testo definitivo delle norme di coordinazione modulare, allegato alla presente circolare. Le norme stesse dovranno essere tenute opportunamente presenti in sede di progettazione delle opere di edilizia di competenza di questo Ministero.

Titolo A
COORDINAZIONE MODULARE DEI COMPONENTI
EDILIZI E DEI COMPLESSI ASSEMBLATI

1. - COORDINAZIONE MODULARE IN ORIZZONTALE ED IN VERTICALE
1.1. - A fondamento della coordinazione modulare nella edilizia si assume il cosiddetto modulo base M = 10 centimetri.
1.2. - Diconsi modulari le dimensioni di coordinazione multiple intere del modulo base.

2. - DISPOSTO NORMATIVO.
La presente norma regolamentare indica i criteri secondo i quali debbono essere scelte le dimensioni di coordinazione dei componenti e dei complessi assemblati per l'applicazione del sistema modulare ad ogni tipo di organismo edilizio.

3. - DIMENSIONI DI COORDINAZIONE PER COMPONENTI EDILIZI E PER COMPLESSI ASSEMBLATI
3.1. - Le dimensioni di coordinazione per i componenti e per i complessi assemblati potranno essere scelte, fermo restando quanto esposto al primo capoverso, fra quelle comprese nelle sequenze modulari e multimodulari che seguono (ove n rappresenta un numero naturale assunto a partire dall'unità):
n x M - ove n varia da 1 a 60 ( 10 - 600 cm)
n x 3M - ove n varia da 1 a 60 ( 30 - 1800 cm)
n x 6M - ove n varia da 1 a 60 ( 60 - 3600 cm)
n x 12M - ove n varia da 1 a ...(120 - .... cm)
3.2. - In casi particolari e per i soli componenti edilizi, le dimensioni di coordinazione sopraddette potranno essere scelte fra quelle comprese nelle sequenze sottomodulari che seguono (ove n è un numero naturale assunto a partire dall'unità):
n x (1/4) M ove n varia da 1 a 24
n x (1/2) M ove n varia da 1 a 24

4. - APPLICAZIONE DELLA NORMA
4.1. - La scelta effettiva delle dimensioni di coordinazione fra quelle comprese nelle sequenze multimodulari, modulari e sottomodulari e nei limiti proposti dipenderà sia dalla natura che dalla funzione del componente e del complesso assemblato nell'insieme dell'organismo costruttivo. Le dimensioni di coordinazione scelte in accordo con la presente norma per componenti o per complessi assemblati specifici diverranno "dimensioni preferenziali".
4.2. - Quando si usano componenti diversi per formare un complesso assemblato, le dimensioni totali in questo dovranno essere dimensioni preferenziali. Le singole parti che compongono un complesso assemblato non devono necessariamente avere ciascuna dimensione assunta in conformità alla presente norma, dato che solo le dimensioni totali del complesso assemblato saranno state scelte secondo quanto prescritto dalla norma stessa.
4.3. - Le dimensioni nominali di fabbricazione dei componenti edilizi saranno indicate con le relative tolleranze.

5. - RINVII
Per la coordinazione modulare delle altezze di piano e degli spessori di impalcato si rimanda alla norma regolamentare relativa.

Titolo B
COORDINAZIONE MODULARE DELLE ALTEZZE
DI PIANO E DEGLI SPESSORI D'IMPALCATO

1. - COORDINAZIONE MODULARE IN ORIZZONTALE ED IN VERTICALE
1.1. - A fondamento della coordinazione modulare nella edilizia si assume il cosiddetto modulo base, M = 10 centimetri.
1.2. - Diconsi dimensioni modulari le dimensioni di coordinazione multiple intere del modulo base.

2. - DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LA COORDINAZIONE MODULARE IN VERTICALE
2.1. - Coordinazione delle altezze di piano.
Le dimensioni di coordinazione fondamentali per la coordinazione modulare in verticale sono:
- lo spessore d'impalcato;
- l'altezza interna di piano (o semplicemente altezza interna), delimitata rispettivamente, dall'estradosso e dall'intradosso di due impalcati successivi;
- l'altezza esterna di piano (o semplicemente altezza esterna o altezza di piano), delimitata dagli estradossi di due impalcati successivi.
2.2. - Valori delle altezze interne.
2.2.1. - Quali valori espressi in moduli base ed in centimetri - delle altezze interne per costruzioni residenziali, scolastiche, ospedaliere, per uffici, si assumeranno i seguenti:

24M = 240 cm
30M = 300 cm
36M = 360 cm
27M = 270 cm
33M = 330 cm
42M = 420 cm

2.2.2. - L'altezza di 33M è prevista solamente per le sale di degenza nelle costruzioni ospedaliere e ciò in ottemperanza alle "Istruzioni per le costruzioni ospedaliere" (decreto ministeriale 20-7-1939).
2.2.3. - L'altezza di 27M è da considerarsi valore unico da assumere per ambienti residenziali.
L'altezza di 24M è da riservarsi, invece, a costruzioni poste in condizioni climatiche particolari o ad ambienti destinati a disimpegno.
2.2.4. - Valori superiori delle altezze interne si intendono ottenibili per somma di valori scelti fra quelli indicati.
2.3. - Valori degli spessori di impalcato.
Quali valori - espressi in moduli base ed in centimetri degli spessori di impalcato per costruzioni residenziali, scolastiche, ospedaliere, per uffici si assumeranno i seguenti:

2M = 20 cm
5M = 50 cm
8M = 80 cm

3M = 30 cm
6M = 60 cm
9M = 90 cm

4M = 40 cm
7M = 70 cm
12M = 120 cm

2.4. - Valori delle altezze esterne.
I valori delle altezze esterne si intendono ottenibili per somma dei valori indicati per le altezze interne e per gli spessori d'impalcato.




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