(G.U. 13-8-1988, n.190)
RICONOSCIMENTO DI EFFICACIA DEI MEZZI E SISTEMI RELATIVI ALLA COSTRUZIONE ED ALL'IMPIEGO DI RADIOCOMANDI PER L'AZIONAMENTO DI GRU, ARGANI E PARANCHI.
(sono riportate tra virgolette le modificazioni ai sensi del: D.M.354/92)
Art.1.
E' riconosciuta l'efficacia, ai sensi dell'art.395,
ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica
27-4- 1955, n.547, dei mezzi e sistemi di sicurezza
specificati nell'allegato A al presente decreto, relativi
alla costruzione ed all'impiego <<di radiocomandi
per l'azionamento di gru, argani e paranchi>>.
Art.2.
I <<sistemi di comando mediante onde elettromagnetiche>>
di cui al precedente decreto devono essere costruiti
ed installati come stabilito dai criteri di sicurezza
contenuti nel succitato allegato A, e devono inoltre
essere muniti di una targa di identificazione e di
un libretto di istruzione tecnica, redatto in conformità
all'allegato B del presente decreto. L'approvazione
di tipo è rilasciata dall'ISPESL.
Sono inoltre ammesse le certificazioni di tipo rilasciate,
ai sensi della normativa allegata al presente decreto,
da organismi ufficialmente riconosciuti dagli Stati
membri della CEE.
Art.3.
Sono in ogni caso ammessi sistemi di <<comando
mediante onde elettromagnetiche>> diversi da
quelli previsti dal presente decreto purché
realizzino un livello di sicurezza equivalente.
Fermo restando l'equivalenza del livello di sicurezza
realizzato dalle presenti norme, sono altresì
ammessi sistemi di <<comando mediante onde elettromagnetiche>>
costruiti in base alla normativa vigente negli Stati
membri della CEE, purché il tipo sia approvato
da un organismo ufficialmente riconosciuto e l'apparecchiatura
sia accompagnata da una dichiarazione del costruttore
che ne attesti la rispondenza al tipo approvato.
Detta dichiarazione dovrà anche indicare gli
estremi dell'approvazione di tipo e della normativa
di sicurezza seguita.
Art.4.
Sono approvati i criteri di sicurezza ed il modello
del libretto di istruzione tecnica che fanno parte
integrante del presente decreto.
ALLEGATO A
CRITERI DI SICUREZZA DELL'AZIONAMENTO DI GRU, ARGANI E PARANCHI OTTENUTO PER MEZZO DI RADIOCOMANDI.
1. SCOPO
1.1. Scopo della presente normativa è quello
di fornire i requisiti di sicurezza per l'azionamento
di gru, argani e paranchi ottenuto per mezzo di radiocomandi,
successivamente chiamati RC.
1.2. La presente normativa fornisce i criteri di valutazione
delle caratteristiche di sicurezza degli apparati RC
e dà le istruzioni per la esecuzione delle prove.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE
2.1. La presente norma si applica ai sistemi di comando
degli apparecchi di sollevamento e trasporto che usano
apparati RC ovunque operino a meno di disposizioni
particolari che ne facciano divieto e che ne obblighino
la coesistenza con altri sistemi di comando. Sono escluse
dalla presente norma le caratteristiche radioelettriche
degli apparati RC in quanto disciplinate da norme specifiche
relative alle radio emissioni.
2.2. E' escluso dalla presente norma l'interruttore
generale della linea di alimentazione dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto, il cui azionamento non
deve avvenire tramite un apparato RC.
3. DEFINIZIONI
3.1. Sistema RC: sistema costituito da una unità
di comando e da un ricevitore che utilizza radiofrequenze
per il comando degli apparecchi di sollevamento e trasporto.
3.2. Unità di comando: unità, portatile
o fissa che consente l'azionamento dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto.
3.3. Trasmettitore: unità che trasmette i comandi
codificati in radiofrequenza; normalmente è
assemblata nella unità di comando.
3.4. Ricevitore: unità che riceve i segnali in
radiofrequenza, li decodifica e li invia al meccanismo
attuatore dell'ordine. I relè attuatori, anche
se sistemati in un quadro separato, devono essere comunque
considerati come parte del ricevitore ai fini della
presente specifica.
3.5. Interruttore di comando principale: interruttore
a chiave posizionato sulla unità di comando
attraverso il quale viene abilitato il funzionamento
della unità stessa ed effettua la predisposizione
o l'inserzione del contattore generale dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto.
3.6. Attuatore: parte del meccanismo dell'unità
di comando sulla quale è applicata la forza
esterna di manovra (leva, pulsante, maniglia, ecc.)
3.7. Attuatore ad uomo presente: attuatore di sicurezza
che determina l'arresto dei movimenti interessati non
appena l'operatore cessa di agire sull'attuatore stesso.
3.8. Pulsante di emergenza: attuatore con conformazione
a fungo, di colore rosso, posizionato sulla unità
di comando, facilmente riconoscibile ed azionabile,
stabile nella posizione di azionato.
3.9. Pulsante di comando principale: attuatore che inserisce
il contattore generale dell'apparecchio di sollevamento
e trasporto attivando il comando a distanza dello stesso.
3.10. Pulsantiera di comando: organo che raggruppa i
singoli attuatori necessari alla manovra dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto.
3.11. Equipaggiamento elettronico: parte dell'equipaggiamento
elettrico contenente circuiti nei quali la conduzione
di elettroni avviene nel vuoto, nel gas o attraverso
un semiconduttore.
3.12. Involucro: elemento destinato ad impedire contatti
accidentali delle persone con parti in tensione o in
movimento contenute al suo interno ed a proteggere
gli equipaggiamenti da agenti ambientali esterni specificati.
3.13. Circuito di segnalazione: circuito utilizzato
per il comando funzionale dei dispositivi di segnalazione
come lampeggiatori, sirene, ecc.
3.14. Telegramma: informazione a radiofrequenza inviata
dal trasmettitore al ricevitore per il comando dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto. Formalmente il telegramma
consta di un indirizzo e di un codice di comando per
i movimenti dell'apparecchio.
3.15. Indirizzo: parte del telegramma inviato dal trasmettitore
e contenente gli elementi di identificazione per l'accoppiamento
del trasmettitore con il suo proprio ricevitore.
3.16. Emergenza attiva: comando che oltre ad interrompere
i comandi dei movimenti dell'apparecchio di sollevamento
e trasporto deve provocare la caduta del contattore
generale dello stesso, arrivando all'uscita del ricevitore
in un tempo non superiore a 500 ms.
3.17. Emergenza passiva: dispositivo automatico che
blocca tutti i movimenti dell'apparecchio di sollevamento
e trasporto in caso di interruzione del collegamento
radio o per la presenza di interferenze radio che inibiscono
la corretta decifrazione del telegramma per oltre 2
s dal termine dell'ultima ricezione dei dati.
3.18. Dispositivo contro l'azionamento accidentale:
dispositivo atto ad impedire l'azionamento non voluto
degli organi di comando dell'apparecchio di sollevamento
e trasporto.
4. NORME DI RIFERIMENTO
4.1. Le norme generali di riferimento sono:
4.1.1. D.P.R. 27-4-1955 n.547.
4.1.2. Norma CEI 70.1 <<Grado di protezione degli
involucri>>;
4.1.3. Norme CEI 50.2/50.3.4.56789 <<Prove climatiche
e meccaniche fondamentali>>;
4.1.4. Norma CEI 44.5 <<Equipaggiamenti delle
macchine industriali>>;
4.1.5. Legge n.209 del 22-5-1980;
4.1.6. D.M. 17-11-1981 del Ministero delle poste e delle
telecomunicazioni; e relativi aggiornamenti e varianti.
4.2. Devono comunque essere rispettate le seguenti prescrizioni:
4.2.1. Ogni sistema RC deve utilizzare una propria Frequenza
portante modulata preferibilmente scelta nelle bande
VHF e UHF: in mancanza della disponibilità di
un numero sufficiente di frequenze si potrà
ricorrere ad altri idonei sistemi (calibratura delle
pause di trasmissione, gestione ciclica della trasmissione
dei dati, ecc.).
4.2.2. Il telegramma inviato di lunghezza costante deve
essere composto di un indirizzo specifico e da un codice
relativo alla funzione da realizzare. La trasmissione
digitale degli indirizzi deve avvenire con codice avente
distanza di Hamming non inferiore a 3. La probabilità
di mancata rivelazione di errori di trasmissione non
deve superare 10 (alla -8) per qualsiasi rapporto segnale
rumore sul canale radio. Il calcolo delle prestazioni
deve essere condotto con le approssimazioni normalmente
usate nel campo delle telecomunicazioni;
4.2.3. Assicurare che all'insorgere di un errore di
hardware o di software nella unità di comando
non possa essere trasmesso alcun falso indirizzo, per
esempio il telegramma prima della trasmissione deve
essere controllato tramite un segnale di retroazione
o sistema di pari efficacia che ne verifichi la concordanza
con quello corrispondente al comando impostato.
4.2.4. Il sistema di attuazione del segnale ricevuto
deve essere controllato e protetto con auto-test continuo
prima di dare luogo al comando ricevuto.
4.2.5. All'insorgere di uno solo dei guasti elencati,
nel radiocomando deve esistere ancora la possibilità
di arrestare l'apparecchio di sollevamento e trasporto
attivando se necessario l'emergenza passiva:
- corto circuito o rottura di un componente;
- corto circuito o interruzione dei circuiti di comando;
- mancata caduta della armatura mobile di un contattore
o di un relé;
- diminuzione di tensione che non garantisca una sicura
ricetrasmissione dei comandi;
- difetto di isolamento verso massa o terra;
- influssi elettrici per accoppiamenti induttivi, capacitivi
o resistivi.
4.2.6. In caso di interruzione del collegamento radio
o presenza di eventuali interferenze per oltre 2 secondi,
dal termine della ultima trasmissione dei comandi,
deve avvenire una disinserzione automatica degli organi
di comando di tutti i movimenti.
4.2.7. L'inserzione del contattore generale dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto deve essere possibile solo
quando gli attuatori di movimento della unità
di comando si trovano nella posizione di zero.
4.2.8. L'unità di comando deve essere dotata
di un dispositivo di arresto di emergenza, il cui azionamento
determini oltre che l'intervento dell'interruttore
o contattore generale di linea che alimenta che alimenta
i vari movimenti dell'apparecchio di sollevamento e
trasporto, anche l'interruzione del comando dei movimenti.
Il comando per la disinserzione deve arrivare all'uscita
della unità ricevente in un tempo non superiore
a 500 ms. La reinserzione del teleruttore principale
di linea deve essere possibile solo con il compenso
dell'operatore che ha attivato il dispositivo di arresto
di emergenza.
4.2.9. Il raggio di azione della unità di comando
deve essere limitato il più possibile all'area
di lavoro controllabile da chi effettua la manovra
direttamente o a mezzo di lavoratori incaricati.
4.2.10. L'unità di comando deve essere provvista
di interruttore a chiave contro ogni utilizzo non autorizzato.
La sua inserzione non deve provocare alcun movimento
dell'apparecchio di sollevamento e trasporto.
4.2.11. Quando la capacità della batteria non
è più sufficiente per una sicura trasmissione
dei comandi deve essere disabilitato automaticamente
il trasmettitore previo avviso ottico e/o acustico.
4.2.12. Una segnalazione luminosa intermittente posta
in posizione visibile deve entrare e mantenersi in
funzione sull'apparecchio di sollevamento e trasporto
per tutto il tempo in cui è attivato il radiocomando.
4.2.13. L'unità di comando non deve impedire
la libertà di movimento del manovratore.
4.2.14. Colpi ed urti occasionali (ad esempio per caduta
dell'unità di comando) non devono causare movimenti
involontari dell'apparecchio di sollevamento e trasporto.
4.2.15. Gli attuatori di comando dei movimenti devono
essere ad uomo presente e protetti contro l'azionamento
accidentale.
4.2.16. L'unità di comando deve essere fornita
di un attuatore per l'azionamento del dispositivo di
segnalazione posto sull'apparecchio di sollevamento
ed azionabile dall'operatore.
4.2.17. Gli attuatori di comando devono portare chiare
indicazioni delle manovre cui sono destinati.
4.2.18. Il grado di protezione meccanica delle custodie
delle apparecchiature elettriche deve essere scelto
in conformità alle norme di buona tecnica e
comunque non deve essere inferiore a IP 54.
4.2.19. I valori del campo elettrico e del campo magnetico
in ogni punto della zona di lavoro dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto non devono superare i valori:
E = 40 v/m A = O.10 A/m
5. DOCUMENTAZIONE
Il sistema RC deve essere corredato della seguente documentazione.
La documentazione è considerata parte integrante
dell'apparato:
5.1. INDICAZIONI ED ISTRUZIONI DI IMPIEGO
5.1.1. Il libretto del sistema RC deve contenere tutte
le istruzioni per un uso corretto e sicuro dell'apparato.
Inoltre nel libretto devono essere riportate le caratteristiche
degli eventuali accessori e le istruzioni da seguire
in caso di guasto.
5.1.2. Il libretto del sistema RC deve contenere tutte
le informazioni per una installazione a regola d'arte
degli apparati.
5.1.3. Il libretto di istruzione deve riportare tutte
le indicazioni per mantenere in efficienza il sistema
RC (manutenzione preventiva, controlli periodici, parti
revisionabili, ecc.)
5.1.4. Il libretto di istruzione deve riportare una
avvertenza in cui si dice che in caso di guasto, le
riparazioni devono essere effettuate secondo le indicazioni
del costruttore dell'apparato in modo che lo stesso
mantenga tutte le sue caratteristiche.
5.2. DESCRIZIONE TECNICA DEL SISTEMA RC
5.2.1. La descrizione tecnica deve riportare le dimensioni
di ingombro ed il peso della unità di comando.
5.2.2. La descrizione tecnica del sistema RC deve riportare
i seguenti dati di identificazione.
5.2.2.a. Nome della ditta costruttrice e/o marchio di
Fabbrica.
5.2.2.b. Nome del modello ed il numero di serie.
5.2.2.c. Frequenze e tensioni di lavoro del sistema
RC.
5.2.2.d. Potenze di alimentazione del sistema RC e potenza
del sistema a radiofrequenza.
5.2.2.e. Lo schema a blocchi dei circuiti elettrici,
gli schemi delle connessioni, lo schema dell'equipaggiamento,
il diagramma di trasmissione ed una descrizione sommaria
del funzionamento del trasmettitore.
5.2.2.f. Lo schema a blocchi, gli schemi delle connessioni,
lo schema dell'equipaggiamento, il diagramma di trasmissione
ed una descrizione sommaria del funzionamento del ricevitore.
5.2.2.g. Descrizione del telegramma di accoppiamento
fra unità di comando e ricevitore.
5.2.3. ELENCO DEI COMPONENTI.
5.2.3.1. La descrizione tecnica deve riportare i dati
di identificazione per la sostituzione dei fusibili
e delle altre sostituibili perché soggette a
deterioramento.
5.2.3.2. La descrizione tecnica deve riportare l'indicazione
del grado di protezione meccanica delle custodie utilizzate.
5.3. DATI DI TARGA
La targa posizionata sulla unità di comando deve
essere inamovibile e riportare in modo chiaro ed indelebile
almeno le indicazioni di cui ai punti 5.2.2. a-b-c-d-e.
5.4. DICHIARAZIONI
5.4.1. Il libretto di istruzione tecnica deve riportare
una dichiarazione del costruttore di rispondenza del
sistema RC alle regole della presente norma tecnica.
5.4.2. Il libretto di istruzione tecnica deve riportare
l'impegno del costruttore a fornire, se richieste,
tutte le informazioni al personale qualificato dell'utente
atte a riparare le parti che il costruttore stesso
ritiene riparabili.
5.4.3. Il libretto di istruzione tecnica deve riportare
una dichiarazione della ditta costruttrice di rispondenza
del sistema RC al tipo approvato.
5.4.4. Le dichiarazioni devono essere firmate dal legale
rappresentante della ditta costruttrice purché
delegata a ciò.
6. CONTROLLI E PROVE
Controlli sulla documentazione tecnica.
Prove sul sistema RC.
Prove di funzionalità.
6.1. CONTROLLI SULLA DOCUMENTAZIONE TECNICA
6.1.1. Completezza formale della documentazione.
6.1.2. Protezione contro i movimenti non voluti dovuti
a disturbi nel tratto via radio:
a) l'indirizzo del telegramma deve avere una distanza
di Hamming non inferiore a 3;
b) la lunghezza del treno di impulsi ovvero il numero
sempre costante del simbolo di informazione del telegramma
deve essere indipendente dal numero dei comandi;
c) deve essere stato impiegato un codice a rivelazione
di errore per esempio codice ciclico controllo CRC,
ecc.;
d) il rilevatore di tolleranza del ricevitore per scostamenti
troppo elevati del livello del segnale dal valore di
tempo prefissato deve portare all'annullamento del
telegramma.
6.2. PROVE SUL SISTEMA RC
6.2.1. Contatti elettrici diretti.
La prova viene eseguita sottoponendo le custodie agli
esami previsti dalle norme CEI 70.1.
6.2.2. Contatti elettrici indiretti.
La prova viene eseguita sottoponendo il sistema ad ispezione
visiva ed al controllo delle continuità elettriche
dei conduttori di protezione secondo quanto previsto
dalle norme di buona tecnica.
6.2.3. Qualità delle connessioni.
La prova viene eseguita verificando la esecuzione ed
il fissaggio delle parti di impianto e controllando
la qualità e l'assemblaggio dei conduttori interni.
6.2.4. Emergenza passiva.
La prova consiste nella misura del tempo di intervento,
per mezzo di un circuito di controllo temporizzato,
a seguito di:
a) simulazione di interferenze sul canale di trasmissione;
b) simulazione di tutti i guasti previsti al punto 4.2.5
che alterano la trasmissione dati.
6.2.5. Maneggevolezza dell'unità di comando.
La prova consiste nel verificare che il peso e le dimensioni
dell'unità di comando siano tali da garantire
la normale libertà di movimento dell'operatore.
6.2.6. Comportamento dell'unità di comando in
caso di urti e colpi.
La prova consiste nel far cadere l'unità di comando
da 0,5 m di altezza secondo le direzioni ortogonali
su una superficie rigida e controllando che non si
verifichino condizioni tali da provocare movimenti
di qualunque tipo sull'apparecchio di sollevamento.
6.2.7. Comportamento degli attuatori di comando dei
movimenti.
La prova consiste nel controllo della funzionalità
dei dispositivi previsti contro l'azionamento accidentale
e del dispositivo di ritorno automatico nella posizione
di zero.
6.2.8. Stato di carico della batteria.
La prova consiste in una simulazione di avvenuta scarica
della batteria alimentando l'unità di comando
con una sorgente esterna con tensione di alimentazione
variabile fra il 90 e il 10% della tensione nominale
e controllando che al di sotto del valore limite intervenga
un dispositivo di segnalazione ottico e/o acustico
e successivamente la messa fuori esercizio dell'apparecchio
di sollevamento e trasporto (emergenza passiva). Nel
lasso di tempo fra l'inizio della segnalazione e la
messa fuori esercizio l'apparecchio deve poter svolgere
le sue normali funzioni.
6.2.9. Emergenza attiva.
La prova consiste in un esame a vista per il controllo
delle caratteristiche del pulsante e nella verifica
della emergenza attiva di cui al punto 4.2.8.
6.2.10. Prove di guasti.
La prova consiste nel simulare tutti i possibili guasti
di cui al punto 4.2.5 e nel controllare i tempi di
intervento dei dispositivi di protezione.
6.2.11. Prove sull'equipaggiamento elettrico.
L'equipaggiamento elettrico dei sistemi RC deve essere
sottoposto alle seguenti prove:
- prove di isolamento;
- prove di tensione.
Le prove devono essere effettuate in conformità
a quanto disposto dalla norma CEI 44.5.
6.2.12. Dati di targa.
La prova consiste in un esame visivo della targa ed
in un controllo di indelebilità effettuato strofinando
la targa per 15 s mediante un tessuto imbevuto di benzina.
6.3. PROVE DI FUNZIONAMENTO DELL'ACCOPPIAMENTO DEI SISTEMI
RC ALL'APPARECCHIO DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO.
6.3.1. Blocco fra comando radio e comando cabina.
La prova consiste in un controllo visivo e funzionale
del tipo di blocco messo in atto.
6.3.2. Dispositivo di allarme.
La prova consiste in un controllo di funzionalità.
6.3.3. Prove di sicurezza sull'unità di comando.
L'azionamento dell'interruttore di comando principale
di cui al punto 3.5 non deve dar luogo a movimenti
dell'apparecchio di sollevamento e trasporto.
6.3.4. Prove di funzionamento.
L'apparecchio di sollevamento deve rispondere normalmente
a tutte le prove di Funzionamento proprie dell'apparecchio.
7. ISTANZA DI APPROVAZIONE DI TIPO
7.1. L'istanza deve essere presentata dal costruttore
o dal legale rappresentante dell'importatore.
Essa va indirizzata all'ISPESL e completata con la documentazione
allegata firmata da un ingegnere, abilitato all'esercizio
della professione dipendente dalla ditta o iscritto
sui relativi albi professionali:
Indicazioni ed istruzioni d'uso (vedasi punto 5.1);
Descrizione tecnica del sistema RC (vedasi punto 5.2);
Dichiarazioni del legale rappresentante (vedasi punto
5.4);
Dati di targa (vedasi punto 5.3).
(c) 1996 Note's