(G.U. 4-1-1992, n.3)
DIRETTIVE PER LA REDAZIONE, ELABORAZIONE, AGGIORNAMENTO E TRASMISSIONE DELLA MAPPATURA RELATIVA AGLI IMPIANTI DI ACQUEDOTTO E PER LA TRASMISSIONE DEI DATI RELATIVI AI CONTROLLI ANALITICI ESPERITI SULLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO.
Art.1. MAPPATURA DEGLI IMPIANTI DI ACQUEDOTTO
1. Le regioni, entro il termine del 30 aprile 1994,
provvedono alla raccolta, presso i soggetti gestori
di impianti di acquedotto, degli elementi conoscitivi
e descrittivi costituenti nel loro insieme la mappatura
degli impianti di acquedotto.
2. Qualora l'impianto di acquedotto da censire abbia
uno sviluppo territoriale interregionale la sua mappatura
è fatta di concerto tra le regioni interessate.
3. Su segnalazione dei soggetti gestori le regioni aggiornano
la mappatura degli impianti di acquedotto al 31 dicembre
di ciascun anno e comunque ogni qualvolta intervengano
cambiamenti significativi delle opere e/o degli impianti
nonché delle risorse idriche sfruttate e delle
relative aree di salvaguardia.
4. Le regioni elaborano la documentazione di cui ai
commi primo, secondo e terzo e, entro il 31 gennaio
di ciascun anno, a partire dall'anno 1995, ne inviano
copia al Ministero della sanità secondo le indicazioni
contenute nell'allegato I al presente decreto, del
quale fa parte integrante.
Art.2. ELENCHI SPECIALI
1. La documentazione di cui all'art.1 deve comprendere
anche i sottoelencati elementi informativi:
a) le acque dolci superficiali classificate in categoria
inferiore ad A3 perché non corrispondenti ai
requisiti di cui all'art.5, primo comma, del decreto
del Presidente della Repubblica 3-7-1982, n.515, relativamente
ai soli parametri che presentano valori unicamente
nella colonna G, sono riportate in un primo elenco
speciale con l'annotazione della necessità di
interventi prioritari atti a migliorarne le caratteristiche
qualitative, ai sensi dell'art.7 del medesimo decreto;
b) le acque dolci superficiali che presentano le caratteristiche
di cui all'art.4 terzo comma, del decreto del Presidente
della Repubblica 3-7-1982, n.515, sono riportate in
un secondo elenco speciale con l'annotazione della
necessità di interventi prioritari atti a migliorarne
le caratteristiche qualitative, ai sensi dell'art.7
del medesimo decreto;
c) le acque dolci sotterranee, che sono sottoposte ad
un trattamento di potabilizzazione e/o disinfezione
in forza della loro facies fisica, chimica, chimico-fisica
e/o biologica, sono riportate in un terzo elenco speciale;
nel caso in cui il trattamento di potabilizzazione
e/o disinfezione si renda necessario a causa di contaminazione
antropica va annotata la necessità di interventi
prioritari atti a migliorare le caratteristiche qualitative
delle risorse.
2. Gli elenchi di cui al primo comma sono comunicati
al Ministero della sanità nei termini previsti
dal quarto comma dell'art.1.
Art.3. DISPOSIZIONI INTEGRATIVE PER LE ATTIVITA' DI
CONTROLLO
1. Per permettere un adeguato svolgimento in sede locale
delle attività di controllo sanitario sulle
acque destinate al consumo umano, le regioni emanano
apposite direttive rivolte ai soggetti gestori di impianti
di acquedotto affinché la documentazione da
essi trasmessa direttamente alle unità sanitarie
locali ed ai presidi e servizi multizonali di prevenzione
abbia la periodicità prevista dall'art.1, sia
conforme almeno agli elementi conoscitivi, descrittivi
ed informativi ivi dettati ed assicuri criteri omogenei
di catalogazione su tutto il territorio regionale.
2. Per i fini di cui al primo comma le regioni trasmettono
ogni anno alle unità sanitarie locali ed ai
presidi e servizi multizonali di prevenzione copia
degli elenchi speciali di cui all'art.2.
Art.4. CARATTERIZZAZIONE DI BASE DEGLI IMPIANTI DI ACQUEDOTTO
1. Nelle more della realizzazione della mappatura degli
impianti di acquedotto, le regioni provvedono, entro
il termine del 30 aprile 1992, alla caratterizzazione
di base degli impianti di acquedotto che servano almeno
5.000 abitanti, acquisendo i relativi dati presso i
competenti soggetti gestori.
2. Qualora l'impianto di acquedotto da censire abbia
uno sviluppo territoriale interregionale la sua caratterizzazione
di base è fatta di concerto tra le regioni interessate.
3. Le regioni, entro il termine del 30 giugno 1992,
inviano alle unità sanitarie locali ed ai presidi
e servizi multizonali di prevenzione competenti per
territorio nonché al Ministero della sanità
copia della documentazione di cui al primo comma, redatta
seguendo le indicazioni contenute nell'allegato I.
Art.5. SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO
1. In fase di realizzazione sia della caratterizzazione
di base che della mappatura degli impianti di acquedotto,
le regioni possono usufruire, per quanto di competenza
territoriale, degli elementi conoscitivi relativi agli
impianti di acquedotto già censiti dal Sistema
informativo sanitario.
Art.6. MODALITA' DI TRASMISSIONE DEI DATI ANALITICI
1. Per permettere una tempestiva ed articolata conoscenza
della qualità delle risorse idropotabili e dell'acqua
destinata al consumo umano i dati analitici di cui
al combinato disposto degli artt.11, 12 e 14 del decreto
del Presidente della Repubblica 24-5-1988, n.236, sono
acquisiti dal Ministero della sanità tramite
rete telematica.
2. I presidi e servizi multizonali di previsione, tramite
la rete telematica di cui al primo comma, trasmettono
direttamente al Sistema informativo sanitario, con
cadenza regolare e periodica stabilita in funzione
della mole di dati da inviare, i dati analitici di
cui al primo comma.
ALLEGATO I
1. Definizioni
Per impianto di acquedotto si intende il complesso degli
impianti di attingimento, trasporto, trattamento e
distribuzione dell'acqua destinata al consumo umano.
Per impianto di attingimento si intende il complesso
di opere occorrenti per la raccolta, la regolarizzazione
e la derivazione delle risorse idropotabili nonché
per la loro protezione e conservazione sia in termini
di disponibilità che in termini di qualità.
Per impianto di trasporto si intende il complesso di
opere occorrenti per convogliare le acque dagli impianti
di attingimento agli impianti di distribuzione. Per
impianto di trattamento si intende il complesso di
opere occorrenti per conferire alle acque le caratteristiche
di qualità richieste dalla loro destinazione
al consumo umano. Per impianto di distribuzione si
intende il complesso di opere occorrenti per consegnare
agli utenti acqua destinata al consumo umano.
Per corpo idrico (o risorsa idropotabile) s'intende
qualsiasi volume d'acqua suscettibile d'essere impiegato
per una o più utilizzazioni, tra cui, in particolare,
in questo contesto, l'utilizzazione potabile. Per acque
dolci superficiali si intendono i corsi d'acqua nonché
i laghi ed i serbatoi, naturali ed artificiali. Per
acque dolci sotterranee si intendono gli accumuli di
acqua nel sottosuolo, affioranti o meno in superficie.
Per acque salmastre si intendono le zone di foce dei
corsi d'acqua, i laghi, gli stagni salmastri e le lagune,
nonché talune risorse sotterranee con un certo
grado di salinità. Per acque marine si intendono
i corpi idrici caratterizzati da uno spiccato grado
di salinità.
2. Caratterizzazione di base
2.1. Definizione e finalità.
La caratterizzazione di base è un livello conoscitivo
elementare degli impianti di acquedotto. La sua realizzazione
si fonda sulla utilizzazione di informazioni che, se
non già disponibili presso gli uffici regionali,
sono comunque facilmente reperibili presso i soggetti
gestori degli impianti di acquedotto. Essa in sostanza
permette di acquisire, in tempi stretti ed in maniera
omogenea sul territorio nazionale, un primo quadro
sintetico di conoscenze quali-quantitative sugli approvvigionamenti
di acqua potabile.
2.2. Criteri e metodologie.
Per facilitare le attività di governo regionale
nel settore ed altresì permettere, tra l'altro,
un corretto svolgimento delle attività conoscitive
preliminari ad ogni politica di indirizzo e coordinamento
a livello centrale, è opportuno inquadrare la
caratterizzazione di base degli impianti di acquedotto
nell'ambito della fruibilità da parte degli
utenti dell'acqua condottata.
Da tale impostazione deriva la necessità di articolare
l'archiviazione dei dati elementari nelle seguenti
fattispecie:
- elenco dei gestori degli impianti di acquedotto;
- elenco e descrizione delle fonti di approvvigionamento;
- elenco e descrizione degli impianti di acquedotto.
2.2.1. Elenco dei gestori degli impianti di acquedotto. I gestori di impianti di acquedotto, in tutto o in parte ricadenti nel territorio regionale, vanno censiti in appositi elenchi.
2.2.2. Elenco delle fonti di approvvigionamento.
2.2.2.1. Acque superficiali.
Su carta IGM a scala 1:25.000 munita dei necessari riferimenti
geografici rispetto al meridiano di Monte Mario e su
carta a scala 1:2.000 munita dei necessari riferimenti
catastali vanno evidenziati tutti i punti di emungimento
a scopo potabile ed i corpi idrici ad essi relativi;
all'intorno di ciascun punto di presa, inoltre, vanno
circoscritte, ove disposte, le rispettive aree di salvaguardia.
Di ciascun corpo idrico vanno indicate, tra l'altro,
le eventuali utilizzazioni contestuali, specificando
per l'utilizzazione potabile il volume di acqua attinto
e, per le sole acque dolci, la categoria di classificazione,
ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica
3-7-1982, n.515.
2.2.2.2. Acque sotterranee.
Su carta IGM a scala 1:25.000 munita dei necessari riferimenti
geografici rispetto al meridiano di Monte Mario e su
carta a scala 1:2.000 munita dei necessari riferimenti
catastali vanno evidenziati i pozzi e le sorgenti le
cui acque vengono utilizzate a scopo potabile ed all'intorno
di essi vanno circoscritte le rispettive aree di salvaguardia,
ove disposte.
Di ciascuna risorsa idrica vanno indicate, tra l'altro,
le eventuali utilizzazioni contestuali, specificando
per l'utilizzazione potabile il volume di acqua attinto
e se l'acqua subisce un trattamento di potabilizzazione
e/o disinfezione in forza delle proprie caratteristiche
qualitative rilevate alla captazione secondo quanto
previsto dalle norme tecniche di attuazione del decreto
del Presidente della Repubblica del 24-5-1988, n.236.
2.2.3. Elenco degli impianti di acquedotto.
Su carta IGM a scala 1:25.000 munita dei necessari riferimenti
geografici rispetto al meridiano di Monte Mario vanno
ricostruiti gli impianti di acquedotto che servano
almeno 5.000 utenti.
Di ciascun impianto censito vanno descritte, in appositi
elenchi, le caratteristiche salienti, quali, ad esempio,
portata media annua, portata minima e portata massima,
quota parte della portata derivata da acque dolci superficiali
e sotterranee, salmastre e marine, lunghezza, anno
e epoca di inizio attività, comuni serviti,
impianti di trattamento e loro modalità di funzionamento,
ecc.
2.3. Operatività.
La modulistica da utilizzare localmente nella realizzazione
della caratterizzazione di base deve assicurare criteri
omogenei di catalogazione su tutto il territorio regionale
e pertanto la sua definizione è a carico di
ciascuna Regione.
In appendice 1 è invece riportata la modulistica
da utilizzare affinché la caratterizzazione
di base assicuri criteri omogenei di catalogazione
su tutto il territorio nazionale. La trasmissione al
Ministero della Sanità di copia della documentazione
in questione deve comunque avvenire esclusivamente
attraverso tale modulistica; al riguardo si precisa
altresì che vanno trasmesse dalle Regioni all'Amministrazione
sanitaria centrale le sole informazioni relative a
gestioni acquedottistiche non ancora censite dal Sistema
informativo sanitario o censite in maniera incompleta.
2.4. Utilizzazione delle informazioni raccolte
Nelle more della realizzazione della mappatura degli
impianti di acquedotto le Regioni provvedono alla elaborazione
delle informazioni raccolte in modo da realizzare almeno
le seguenti operazioni:
a) elenco di tutti gli attingimenti idrici destinati
al consumo umano; loro raggruppamento in tipologie
omogenee; loro visualizzazione geografica per ambiti
territoriali successivi;
b) quantificazione, per tipologia di risorsa e per ambiti
territoriali successivi, del volume d'acqua attinto
destinato al consumo umano. Conseguenti verifiche dei
rapporti fabbisogno/disponibilità;
c) prima classificazione qualitativa per tipologia di
risorsa e per ambiti territoriali successivi, dell'acqua
destinata al consumo umano (per la classificazione
delle acque dolci superficiali sono in vigore le disposizioni
del D.P.R.515/82). Conseguenti verifiche dei rapporti
fabbisogno/disponibilità;
d) elenco e visualizzazione geografica degli impianti
di acquedotto.
3. Mappatura
3.1. Definizione e finalità.
La mappatura è il quadro conoscitivo completo
delle caratteristiche della rete acquedottistica.
La sua formazione ha lo scopo di permettere la realizzazione
di un preciso quadro analitico su scala regionale,
atto ad orientare sia la tutela e la promozione della
qualità dei corpi idrici che le ipotesi di loro
utilizzazione in campo produttivo e civile e, in questo
ultimo ambito, anche a programmare e a realizzare gli
interventi relativi al PRGA.
3.2. Criteri e metodologie
Per le ragioni esposte precedentemente, anche nella
formazione della mappatura della rete acquedottistica
l'aggregazione dei dati elementari segue il criterio
di riferimento della messa a disposizione degli utenti,
attraverso l'impianto di acquedotto, dell'acqua destinata
al consumo umano.
3.2.1. Elenco dei gestori degli impianti di acquedotto.
I gestori di impianti di acquedotto, in tutto o in parte
ricadenti nel territorio regionale, vanno censiti in
appositi elenchi.
3.3.2. Elenco delle fonti di approvvigionamento.
3.2.2.1. Acque superficiali.
3.2.2.1.1. Laghi e serbatoi.
a) Dati di identificazione:
- denominazione;
- localizzazione su carta IGM a scala 1:25.000 munita
dei necessari riferimenti geografici rispetto al meridiano
di Monte Mario e su carta a scala 1:2.000 munita dei
necessari riferimenti catastali della parte di corpo
idrico influente sulla qualità dell'acqua prelevata;
- indicazione delle Regioni, province e comuni nei quali
ricade il corpo idrico.
b) Dati geografici ed idrografici; derivazioni:
- compartimento servizio idrografico del Ministero dei
Lavori Pubblici;
- bacino idrografico;
- regione o regioni il cui territorio ricade in tutto
o in parte nel bacino imbrifero del corpo idrico;
- provincia o province il cui territorio ricade in tutto
o in parte nel bacino imbrifero del corpo idrico;
- immissari;
- emissari;
- quota media del pelo liquido (in metri sul livello
del mare) per i laghi naturali e quota di massima ritenuta
per i serbatoi;
- superficie in Kmq;
- superficie del bacino imbrifero in Kmq;
- perimetro in Km;
- profondità massima in metri;
- volume di acqua in milioni di metri cubi;
- utenza servita: agricola
- zootecnica
- industriale
- civile
- altro;
- portata media annua in metri cubi/secondo e portate
minime e massime mensili in metri cubi/secondo derivate
per i diversi usi.
c) Dati sulle derivazioni ad uso potabile:
- localizzazione del punto di presa su carta IGM a scala
1:25.000 munita dei necessari riferimenti geografici
rispetto al meridiano di Monte Mario e su carta a scala
1:2.000 munita dei necessari riferimenti catastali:
provincia, comune e località;
- portata minima in litri/secondo;
- portata massima in litri/secondo;
- portata d'esercizio in litri/secondo;
- utilizzazione: continua - periodica - occasionale;
- estremi del provvedimento di concessione e relative
scadenze;
- concessionario;
- categoria di classificazione ai sensi dell'art.4 del
decreto del Presidente della Repubblica 3-7-1982, n.515;
- eventuale iscrizione in elenco speciale;
- Unità Sanitaria Locale competente ai sensi
del combinato disposto di cui agli artt.11, 12 e 14
del decreto del Presidente della Repubblica 24-5-1988,
n.236;
- Presidio Multizonale di Prevenzione competente ai
sensi del combinato disposto di cui agli artt.11, 12
e 14 del decreto del Presidente della Repubblica 24-5-1988,
n.236;
- acquedotti alimentati.
3.2.2.1.2. Corsi d'acqua naturali ed artificiali.
a) Dati di identificazione:
- denominazione;
- localizzazione su carta IGM a scala 1:25.000 munita
dei necessari riferimenti geografici rispetto al meridiano
di Monte Mario e su carta a scala 1:2.000 munita dei
necessari riferimenti catastali della parte di corpo
idrico influente sulla qualità dell'acqua prelevata.
b) Dati geografici ed idrografici; derivazioni:
- compartimento del servizio idrografico del Ministero
dei Lavori Pubblici;
- bacino idrografico;
- regione o regioni il cui territorio ricade nel bacino
imbrifero del corpo idrico sotteso dalla sezione in
corrispondenza del punto di presa;
- affluenti a monte del punto di presa;
- superficie del bacino imbrifero in Kmq;
- portate media annua e minima del corpo idrico;
- recapito;
- utenza servita: agricola - zootecnica - industriale
- civile - altro;
- portata media annua in metri cubi/secondo e portate
minime e massime mensili in metri cubi/secondo derivate
per i diversi usi.
c) Dati sulle derivazioni ad uso potabile:
- localizzazione del punto di presa su carta IGM a scala
1:25.000 munita dei necessari riferimenti geografici
rispetto al meridiano di Monte Mario e su carta a scala
1:2.000 munita dei necessari riferimenti catastali:
provincia, comune e località;
- numerazione progressiva del punto di presa a partire
dalle sorgenti;
- portata minima in litri/secondo;
- portata massima in litri/secondo;
- portata d'esercizio in litri/secondo;
- utilizzazione: continua - periodica - occasionale;
- estremi del provvedimento di concessione e relative
scadenze;
- concessionario;
- categoria di classificazione ai sensi dell'art.4 del
decreto del Presidente della Repubblica del 3-7-1982,
n.515;
- eventuale iscrizione in elenco speciale;
- Unità Sanitaria Locale competente ai sensi
del combinato disposto di cui agli artt.11, 12 e 14
del decreto del Presidente della Repubblica del 24-5-1988,
n.236;
- Presidio Multizonale di Prevenzione competente ai
sensi del combinato disposto di cui agli artt.11, 12
e 14 del decreto del Presidente della Repubblica del
24-5-1988, n.236;
- acquedotti alimentati.
3.2.2.1.3. Acque salmastre.
Per i diversi corpi idrici, a secondo della loro assimilazione,
si adottano le metodologie indicate per laghi e serbatoi
o per corsi d'acqua naturali ed artificiali o per acque
sotterranee.
3.2.2.1.4. Acque marine.
a) Dati di identificazione e geografici:
- denominazione del mare;
- indicazione del Comune e relativa provincia il cui
territorio si affaccia sulle acque marine sfruttate;
- localizzazione su carte IGM a scala 1:25.000 munite
dei necessari riferimenti geografici rispetto al meridiano
di Monte Mario e su carta a scala 1:2.000 munita dei
necessari riferimenti catastali del punto di presa
e, ove possibile, della parte di mare influente sulla
qualità dell'acqua prelevata.
b) Dati sulle derivazioni ad uso potabile:
- localizzazione del punto di presa: latitudine e longitudine;
- portata derivata in litri/secondo;
- utilizzazione: continua - periodica - occasionale;
- estremi del provvedimento di concessione e relative
scadenze;
- concessionario;
- Unità Sanitaria Locale competente ai sensi
del combinato disposto di cui agli artt.11, 12 e 14
del decreto del Presidente della Repubblica del 24-5-1988,
n.236;
- Presidio Multizonale di Prevenzione competente ai
sensi del combinato disposto di cui agli artt.11, 12
e 14 del decreto del Presidente della Repubblica del
24-5-1988, n.236;
- acquedotti alimentati.
3.2.2.2. Acque sotterranee.
3.2.2.2.1. Pozzi.
a) Dati di identificazione, geografici ed idrogeologici:
- localizzazione del punto di presa su carta IGM 1:25.000
munita dei necessari riferimenti geografici rispetto
al meridiano di Monte Mario e su carta a scala 1:2.000
munita dei necessari riferimenti catastali: provincia,
comune e località;
- denominazione (ove possibile) e numerazione progressiva
in ambito comunale del pozzo;
- stratigrafia ovvero indicazione dell'esistenza o meno
di formazioni geologiche impermeabili a protezione
delle falde;
- tipologia: da falda freatica - da falda artesiana;
- altezza s.l.m. in metri della testata;
- profondità in metri dal piano di campagna;
- profondità in metri del primo pescaggio;
- collegamento in batteria;
- tipo di rivestimento del pozzo;
- utenza servita: agricola - zootecnica - industriale
- civile - altro;
- portata media annua in litri/secondo e portate minime
e massime mensili in litri/secondo derivate per i diversi
usi e per ogni uso: ritmo di sfruttamento in ore/giorno
e in giorni/anno;
- periodo di magra specificando la stagione dell'anno
e la durata in giorni.
b) Dati sulle derivazioni ad uso potabile:
- portata minima in litri/secondo;
- portata massima in litri/secondo;
- portata d'esercizio in litri/secondo;
- utilizzazione: continua - periodica - occasionale;
- estremi del provvedimento di concessione e relative
scadenze;
- concessionario;
- eventuale iscrizione in elenco speciale ed indicazione
di priorità;
- Unità Sanitaria Locale competente ai sensi
del combinato disposto di cui agli artt.11, 12 e 14
del decreto del Presidente della Repubblica 4-5-1988,
n.236;
- Presidio Multizonale di Prevenzione competente ai
sensi del combinato disposto di cui agli artt.11, 12
e 14 del decreto del Presidente della Repubblica 24-5-1988,
n.236;
- acquedotti alimentati.
3.2.2.2.2. Sorgenti.
a) Dati di identificazione, geografici ed idrogeologici:
- localizzazione del punto di presa su carta IGM a scala
1:25.000 munita dei necessari riferimenti geografici
rispetto al meridiano di Monte Mario e su carta a scala
1:2.000 munita dei necessari riferimenti catastali:
provincia, comune e località;
- denominazione (ove possibile) e numerazione progressiva
in ambito comunale della sorgente;
- stratigrafia ovvero indicazione dell'esistenza o meno
di formazioni geologiche impermeabili a protezione
delle falde;
- altezza s.l.m. in metri;
- tipo di presa;
- utenza: agricola - zootecnica - industriale - civile
- altro;
- portata media annua in litri/secondo e portate minime
e massime mensili in litri/secondo derivate per i diversi
usi. b) Dati sulle derivazioni ad uso potabile: - portata
media annua in litri/secondo;
- portata massima in litri/secondo;
- portata minima in litri/secondo;
- periodo di magra, specificando il periodo dell'anno
e la durata in giorni;
- utilizzazione: continua - periodica - occasionale;
- estremi del provvedimento di concessione e relative
scadenze;
- concessionario;
- eventuale iscrizione in elenco speciale ed indicazione
di priorità;
- Unità Sanitaria Locale competente ai sensi
del combinato disposto di cui agli artt.11, 12 e 14
del decreto del Presidente della Repubblica 24-5-1988,
n.236;
- Presidio Multizonale di Prevenzione competente ai
sensi del combinato disposto di cui agli artt.11, 12
e 14 del decreto del Presidente della Repubblica 24-5-1988,
n.236;
- acquedotti alimentati.
3.2.3. Elenco degli impianti di acquedotto
3.2.3.1. Caratteristiche delle opere di trasporto:
- gestore del servizio: denominazione - indirizzo -
n. personale addetto;
- denominazione dell'impianto;
- diffusione territoriale: comunale - intercomunale
- interprovinciale - interregionale;
- elenco comuni serviti e per ognuno: popolazione residente
- popolazione massima fluttuante - popolazione servita
- potenzialità impianto;
- anno o epoca di inizio dell'attività;
- volume di acqua erogata all'anno in migliaia di metri
cubi;
- insediamenti serviti: civile - industriale - agricolo
- zootecnico - altro;
- sviluppo totale in Km;
- distanza in Km tra impianto o impianti di attingimento
ed impianto o impianti di trattamento;
- modalità di trasporto dell'acqua: a pelo libero
- sotto pressione - a pelo libero e sotto pressione;
- materiali impiegati in Km: acciaio - cemento con lamierino
di acciaio - ghisa - ghisa sferoidale con cemento -
cemento armato - cemento-amianto - materiali plastici
- muratura - altro;
- portata media annua in metri cubi/secondo;
- portata massima in metri cubi/secondo e periodo corrispondente;
- portata minima in metri cubi/secondo e periodo corrispondente;
- quota parte della portata media derivata da acque
dolci superficiali;
- quota parte della portata media derivata da acque
salmastre;
- quota parte della portata media derivata da acque
marine;
- quota parte della portata media derivata da acque
dolci sotterranee;
- presenza di impianti di sollevamento (pompe) per l'immissione
dell'acqua nei serbatoi;
- presenza di interconnessioni con altre opere di trasporto:
denominazione di tali altre opere.
3.2.3.2. Caratteristiche degli impianti di potabilizzazione
e/o disinfezione:
- denominazione ed ubicazione dell'impianto;
- anno di inizio attività;
- gestore del servizio: denominazione - indirizzo -
personale addetto;
- risorse idriche trattate;
- quantità di acqua trattata in mc/secondo;
- tipologia funzionamento: grigliatura - filtrazione
e sabbia: (lenta, semilenta, rapida a gravità,
rapida a pressione) - sedimentazione primaria - flocculazione
continua: (con solfato di alluminio, con solfato di
ferro, con solfato di alluminio e adiuvanti di flocculazione,
con solfato di ferro e adiuvanti di flocculazione,
altro) - flocculazione discontinua: (con solfato di
alluminio, con solfato di ferro, con solfato di alluminio
e adiuvanti di flocculazione, con solfato di ferro
e adiuvanti di flocculazione, altro) - sedimentazione
secondaria - trattamenti particolari: (aerazione, ossidazione,
osmosi inversa, elettrodialisi, uso di resine a scambio
ionico; filtrazione su carbone attivo: a gravità,
a pressione, altro) - preclorazione: (con cloro gassoso,
con ipoclorito, altro) - disinfezione: (con cloro gassoso:
clorazione semplice, superclorazione, al punto di rottura;
con ipoclorito: clorazione semplice, superclorazione,
al punto di rottura; con biossido di cloro, con cloroammine,
con ozono, altro);
- utilizzazione: continua - periodica - occasionale.
3.2.3.3. Caratteristiche della rete di distribuzione
(per ogni comune servito):
- denominazione;
- gestore del servizio: denominazione - indirizzo -
n. personale addetto;
- anno o epoca di inizio dell'attività;
- insediamenti serviti: civile - industriale - agricolo
- zootecnico - altro;
- volume di acqua tariffato nell'anno in migliaia di
metri cubi;
- portata media annua in metri cubi/secondo;
- portata minima metri cubi/secondo e periodo corrispondente;
- portata massima metri cubi/secondo e periodo corrispondente;
- lunghezza in Km;
- materiali impiegati in Km: acciaio - cemento con lamierino
di acciaio - ghisa - ghisa sferoidale con cemento -
cemento armato - cemento amianto - materiali plastici
- muratura - altro;
- conformazione: ad albero - a maglie - mista;
- serbatoi di accumulo, di scarico o di compenso: numero
complessivo;
- per ogni serbatoio: ubicazione - capacità in
metri cubi.
3.3. Operatività.
La modulistica da utilizzare localmente nella realizzazione
della mappatura degli impianti di acquedotto deve assicurare
criteri omogenei di catalogazione su tutto il territorio
regionale e pertanto la sua definizione è a
carico della Regione. In appendice 2 è riportata
la modulistica da utilizzare affinché la mappatura
assicuri criteri omogenei di catalogazione su tutto
il territorio nazionale. La trasmissione al Ministero
della Sanità di copia della documentazione in
questione deve avvenire o attraverso tale modulistica
ovvero mediante supporto magnetico (contenente i medesimi
dati della modulistica in parola), le caratteristiche
del quale sono fornite dal Ministero della sanità;
al riguardo si precisa altresì che vanno trasmesse
dalle Regioni all'Amministrazione sanitaria centrale
le sole informazioni relative a gestioni acquedottistiche
non ancora censite dal Sistema informativo sanitario
o censite in maniera incompleta.
APPENDICE 1-2
(Si omettono)
(c) 1996 Note's