[Note's] DECRETO MINISTERO DELLA SANITA' 24 GIUGNO 1991, N.322 (stralcio)

(G.U. 16-10-1991, n.243)

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DELL'ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO.

(Si riportano solo gli articoli di interesse tecnico)

Art.1 ORGANIZZAZIONE E ATTIVITA' DELL'ISTITUTO
1. L'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro si struttura in dipartimenti centrali, uffici amministrativi e tecnici e dipartimenti periferici.
2. I dipartimenti centrali sono:
a) igiene del lavoro;
b) medicina del lavoro;
c) tecnologie di sicurezza;
d) insediamenti produttivi ed impatto ambientale;
e) omologazione;
f) documentazione e informazione.
I commi 3/17 sono omessi perché inerenti l'organizzazione dei vari dipartimenti.

Art.2 DIPARTIMENTO IGIENE DEL LAVORO
1. Il dipartimento di igiene del lavoro svolge compiti di studio, ricerca, sperimentazione, consulenza, proposta normativa e controlli di laboratorio in materia riguardanti gli ambienti di lavoro in rapporto ai vari tipi di rischio, ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
2. I compiti del dipartimento sono espletati in modo coordinato ed integrato tramite le seguenti unità funzionali:
I - Laboratorio agenti fisici;
II - Laboratorio radiazioni ionizzanti e non ionizzanti;
III - Laboratorio polveri e fibre;
IV - Laboratorio agenti chimici;
V - Laboratorio biochimica applicata al lavoro;
VI - Laboratorio chimica tossicologica;
VII - Laboratorio analisi di processo;
VIII - Laboratorio mezzi personali di protezione delle vie respiratorie.

Art.3 DIPARTIMENTO MEDICINA DEL LAVORO
1. Il dipartimento medicina del lavoro svolge compiti di ricerca, sperimentazione consulenza, proposta normativa e controlli in materie riguardanti la salute ed il benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
2. I compiti del dipartimento sono espletati in modo coordinato ed integrato tramite le seguenti unità funzionali:
I - Laboratorio fisiologia e ergonomia;
II - Laboratorio psicologia e sociologia del lavoro;
III - Laboratorio patologia del lavoro e di tossicologia industriale;
IV - Laboratorio fisiopatologia sperimentale;
V - Laboratorio epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale.

Art.4 DIPARTIMENTO TECNOLOGIE DI SICUREZZA
1. Il dipartimento per le tecnologie di sicurezza svolge compiti di studio, sperimentazione, consulenza, proposte normative nonché analisi di sistema e controlli di laboratorio finalizzati alla sicurezza, alla qualità ed alla standardizzazione di materiali, macchine, strutture nonché alla individuazione di sistemi ed apprestamenti di sicurezza di apparecchi ed impianti in relazione all'evoluzione tecnologica.
2. I compiti del dipartimento sono espletati in modo coordinato ed integrato tramite le seguenti unità funzionali:
I - Apparecchi ed impianti di sollevamento e trasporto di persone e cose;
II - Apparecchi ed impianti per il sollevamento e il trasporto di materiali;
III - Apparecchi a pressione;
IV - Impianti in pressione;
V - Macchine utensili ed operatrici;
VI - Apparecchi ed impianti elettrici ed elettronici;
VII - Macchine, impianti e tecnologie nel settore dell' industria delle costruzioni;
VIII - Macchine, impianti e tecnologie nelle attività agricole e forestali;
IX - Laboratorio chimico e tecnologico per i materiali;
X - Laboratorio metallografico;
XI - Laboratorio tecnologico per le strutture;
XII - Laboratorio controlli non distruttivi;
XIII - Laboratorio elettrotecnico.

Art.5 DIPARTIMENTO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI ED IMPATTO AMBIENTALE
1. Il dipartimento insediamenti produttivi ed impatto ambientale svolge compiti di ricerca, studio, consulenza, rilevazioni sperimentali, analisi di sistema in relazione a problemi di sicurezza e compatibilità ambientale legati ad interazioni tra insediamenti produttivi e condizioni ambientali esterne ai luoghi di lavoro, anche con riferimento alla progettazione, realizzazione ed esercizio degli impianti comportanti rischi di incidenti rilevanti, di incendio, esplosione, emissioni tossiche o comunque connessi a forme di energia capace di alterare l'equilibrio biologico ed ecologico.
2. Effettua interventi di assistenza tecnica e sovraintende alle attività espletate, in collaborazione con il dipartimento omologazione, anche in situazioni di emergenza, dai dipartimenti periferici sugli impianti per i quali si rendano necessarie analisi particolari e studi di sicurezza, ivi compresi quelli di cui al decreto del Presidente della Repubblica n.175/1988.
3. I compiti del dipartimento sono espletati in modo coordinato ed integrato tramite le seguenti unità funzionali:
I - Analisi di rischio e di affidabilità;
II - Valutazione delle conseguenze e sistemi di intervento;
III - Localizzazioni e vulnerabilità;
IV - Sicurezza attività speciali;
V - Valutazione impatto ambientale;
VI - Sistemi infrastrutturali di sicurezza;
VII - Inquinamento chimico dell'aria;
VIII - Inquinamento chimico del suolo e dell'acqua;
IX - Rumori e vibrazioni;
X - Inquinamento ambientale da radiazioni ed ultrasuoni;
XI - Inquinamento termico.

Art.6 DIPARTIMENTO OMOLOGAZIONE
1. Il dipartimento centrale di omologazione coordina lo svolgimento dell'attività di omologazione dei dipartimenti periferici dell'Istituto con compiti di indirizzo tecnico ed organizzativo sia di valutazione dei dati di ritorno e di rilevazione sperimentale nonché per una univoca applicazione delle norme vigenti nell'ambito dell'omologazione di macchine, impianti e mezzi personali di protezione. Provvede a fornire ai dipartimenti periferici gli eventuali chiarimenti interpretativi della regolamentazione tecnica. Per quanto di competenza provvede alla elaborazione di specifiche tecniche per l'omologazione e alla consulenza relativa. Assicura, altresì, le attività di omologazione non esercitabili direttamente dai dipartimenti periferici individuate dal comitato amministrativo su proposta del direttore dell'Istituto sentito il direttore del dipartimento e provvede alla registrazione delle attestazioni omologative dei prototipi di serie.
2. Il dipartimento centrale omologazione in collaborazione con il DTS esercita la vigilanza su aziende, organismi e laboratori autorizzati che svolgono attività di certificazione nei settori omologativi di competenza dell'ISPESL. Il dipartimento centrale di omologazione è dotato di autonomia funzionale e contabile per l'esercizio della sua attività ai sensi dell'art.4, secondo comma, del decreto legge 30-6-1982, n.390 (disciplina le funzioni prevenzionali e omologative delle unità sanitarie locali e dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro).
3. I compiti del dipartimento sono espletati in modo coordinato ed integrato tramite le seguenti unità funzionali:
I - Mezzi di sollevamento e trasporto materiali;
II - Mezzi di sollevamento e trasporto di persone e cose;
III - Attrezzature elettriche;
IV - Apparecchi a pressione fissi;
V - Recipienti per il trasporto di gas compressi, liquefatti o disciolti;
VI - Idroestrattori a forza centrifuga;
VII - Impianti a pressione;
VIII - Attrezzature provvisionali e mezzi individuali di protezione;
IX - Dispositivi di sicurezza;
X - Accordi di reciprocità con organismi omologatori esteri.

Art.7 DIPARTIMENTO DOCUMENTAZIONE, INFORMAZIONE E FORMAZIONE
1. Il dipartimento di documentazione, informazione e formazione svolge, attraverso un sistema centralizzato, attività di acquisizione, esame, elaborazione, classificazione e divulgazione dei dati attinenti ai compiti dell'Istituto.
2. I compiti del dipartimento sono espletati in modo coordinato ed integrato tramite le seguenti unità funzionali:
I - Informazione;
II - Documentazione;
III - Attività statistiche-attuariali per la prevenzione;
IV - Progettazione e sviluppo software;
V - Tecnologie informatiche;
VI - Biblioteca;
VII - Formazione.

Art.25 COMITATI TECNICI
1. Al fine di realizzare, a norma dell'art.20, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 31-7-1980, n.619, la partecipazione delle parti sociali, degli operatori del Servizio sanitario nazionale e degli organismi pubblici di carattere scientifico alla predisposizione ed al periodico aggiornamento delle proposte di normativa, delle metodiche e delle specifiche tecniche di cui all'art.3, secondo comma, punto 4, del citato decreto del Presidente della Repubblica, il Ministro della sanità, su proposta del direttore dell'Istituto, sentito il comitato tecnico-scientifico, istituisce, con propri decreti, comitati tecnici per determinate materie.
2. I comitati tecnici per la predisposizione di proposte di specifiche tecniche per l'omologazione sono istituiti su conforme parere dei Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del lavoro e della previdenza sociale.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Art.27
1. Con successivo decreto interministeriale, ai sensi dell'art.20 del decreto del Presidente della Repubblica 31-7-1980, n.619, saranno definiti i compiti delle unità funzionali dei dipartimenti centrali e periferici nonché delle sezioni dei servizi e delle divisioni. Il presente decreto entra in vigore il 31 ottobre 1991.

Tabella C
DIPARTIMENTI PERIFERICI DELL'ISPESL
(variazioni di indirizzo riportate come da tabella "D" del D.P.R.18-4-1994, n.441)

Alessandria Via Cesare Lombroso, 14 (Alessandria, Asti).
Ancona Via Cadorna, 10 (Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli P).
Aosta, sede e competenze territoriali da definire.
Bari Via Piccinni, 164 (Bari, Foggia).
Bergamo Via G. Paglia, 40 (Bergamo)
Biella Via V. Cerruti, 7 (Aosta, Vercelli, Novara).
Bologna Via Boldrini, 14 (Bologna, Modena, Ferrara).
Bolzano Via Orazio, 49 (Bolzano, Trento).
Brescia C.so Cavour, 15 (Brescia, Cremona, Mantova).
Cagliari Via Malta, 45 (Cagliari, Oristano).
Campobasso Via Nazario Sauro, 6 (Campobasso, Isernia).
Catania Largo dei Vespri, 19 (Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa).
Catanzaro Via Francesco Spasari, 3 (Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza).
Como Viale Giulio Cesare, 17 (Como, Sondrio, Varese).
Firenze Viale Gramsci, 19 (Firenze, Arezzo, Siena).
Forlì P.le della Vittoria, 12 (Forlì, Ravenna).
Genova Piazza Brignole, 3 (Genova, Imperia, La Spezia, Savona).
Livorno Via Grande, 129 (Livorno, Grosseto, Pisa).
Lucca Via Bonamici, 9 (Lucca, Massa Carrara, Pistoia).
Milano Via Mangiagalli, 3 (Milano, Pavia).
Napoli Via Chiatamone, 33 (Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno).
Padova Via Berchet, 9 (Padova, Rovigo, Vicenza).
Palermo Via M. Stabile, 9 (Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani).
Piacenza Via Taverna, 273 (Piacenza, Parma, Reggio Emilia).
Pescara Corso V. Emanuele II, 10 (Pescara, Chieti, L'Aquila, Teramo).
Potenza Via F. Baracca, 17 (Potenza, Matera).
Roma Via Bargoni, 8 (Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo).
Sassari Via Amendola, 82 (Sassari, Nuoro).
Taranto Via D'Aquino, 40 (Taranto, Brindisi, Lecce).
Terni Via Annio Floriano, 23 (Terni, Perugia)
Torino Corso Turati, 11 (Torino, Cuneo).
Treviso, sede e competenze territoriali da definire.
Udine Viale Ungheria, 32 (Udine, Pordenone, Gorizia, Trieste).
Venezia Corso del Popolo, 133 (Venezia, Treviso Belluno).
Verona Via Luigia Poloni, 7 (Verona).

(Tra parentesi sono indicate le province di competenza di ogni dipartimento)




Indice Argomento

Indice Principale


(c) 1996 Note's