[Note's] LETTERA CIRCOLARE MINISTERO DELL'INTERNO 28 GENNAIO 1992

N.1322/4134

DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI RELATIVE A SISTEMI DI RISCALDAMENTO DENOMINATI << A MODULI A TUBI RADIANTI >>, ALIMENTATI A GAS , DI POTENZA TERMICA SUPERIORE A 34,89 kw (30.000 KCal/H)

Sono pervenuti a questo Ufficio numerosi quesiti riguardanti i sistemi di riscaldamento a raggi infrarossi comunemente denominati "a moduli a tubi radianti".
In attesa della disciplina definitiva da assumersi nel quadro del libero scambio dei prodotti tra i Paesi membri della C.E.E., se ne trascrivono nell'allegato le disposizioni di prevenzione incendi relative alla loro installazione.
Poiché i sistemi in argomento costituiscono una utilizzazione particolare dell'energia termica ottenuta mediante la combustione di sostanze gassose, affidando il trasporto di detta energia sostanzialmente al fenomeno fisico dell'irraggiamento, piuttosto che alla convenzione, si fa presente che, per quanto non esplicitamente modificato dall'allegato, risultano valide le disposizioni impartite a suo tempo da questo Ministero con la circolare del 25-11-1969, n.68 e successive.

Allegato

DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI RELATIVE AI SISTEMI
DI RISCALDAMENTO DENOMINATI << A MODULI A TUBI RADIANTI >> ALIMENTATI A GAS DI POTENZA TERMICA SUPERIORE
A 34,89 kw (30.000 KCal/h)

I - Moduli a tubi radianti alimentati a gas combustibili aventi densità inferiore a 0,8.

1. DEFINIZIONE
Ai fini dell'applicazione delle presenti norme vengono definiti "moduli a tubi radianti" gli apparecchi per la produzione di calore costituiti da una unità monoblocco composta dal tubo radiante, dal riflettore e relative staffe di supporto, dal bruciatore, dal ventilatore, dai dispositivi di sicurezza e di controllo, dal programmatore e dagli accessori relativi.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE
Le presenti disposizioni si applicano agli impianti di riscaldamento del tipo "a moduli a tubi radianti a gas" di potenza termica superiore a 34,89 Kw (30.000 KCal/h), con esclusione di quelli destinati a cicli di produzione industriale, utilizzanti gas combustibili di rete e gas combustibili canalizzati destinati a:
a) attività artigianali ed industriali in cui le lavorazioni ed i materiali in deposito non comportino il rischio di formazione di gas, vapori o polveri suscettibili di dare luogo ad incendi o esplosioni;
b) attività sportive in cui non sia ammessa la presenza di pubblico;
c) locali destinati ad uso agricolo e zootecnico.

3. CARATTERISTICHE DEI LOCALI
3.1. Gli impianti dovranno essere installati in locali attestati verso strade, intercapedini antincendi o spazi scoperti; detti locali non dovranno risultare sottostanti o contigui a locali destinati a pubblico spettacolo o a locali comunque destinati ad affluenza di persone con densità di affollamento non inferiore a 0,4 persone/mq;
3.2. Le pareti dei locali in cui sono applicati i moduli a tubi radianti dovranno avere resistenza al fuoco non inferiore a REI 30 e classe di reazione al fuoco zero; detti locali dovranno essere permanentemente aerati con afflusso di aria per il ricambio (ventilazione) attraverso aperture ricavate su pareti esterne di superficie minima dedotta con l'applicazione della formula

S > Q/1000

dove S è espresso in cmq e Q in KCal/h;

3.3. Nel caso di moduli stagni verso l'ambiente la tubazione dell'aria per la combustione deve assicurare una portata di 1,1 mc/h per ogni 1,163 kw (1.000 KCal/h) di potenza totale;

3.4. La distanza minima tra le pareti del locale o qualsiasi punto esterno del modulo deve essere non inferiore a 0,60 m; la distanza fra la superficie esterna del modulo ed il pavimento deve essere non inferiore a 4,00 m;

3.5. La distanza fra la superficie esterna del modulo ed eventuali materiali combustibili in deposito deve essere tale da impedire il raggiungimento di temperature pericolose. Inoltre le temperature di esercizio del modulo non devono costituire pericolo per gli utenti e per i materiali costituenti il modulo stesso. Si considerano tali le temperature che generano radiazioni I.R. di lunghezza d'onda inferiore a 3 micron e le temperature superiori all'ottanta per cento delle temperature di snervamento dei materiali metallici costituenti la parte radiante del modulo;

3.6. Le temperature, rispetto a quella dell'aria ambiente, non dovranno essere superiori di:
- 100 ^K per le parti suscettibili di contatti accidentali;
- 60 ^K per le materie plastiche o equivalenti del modulo;
- 50 ^K per le pareti ed il pavimento;
- 45 ^K per le porcellane o materiali equivalenti del modulo;
- 35 ^K per le altre parti metalliche o materiali equivalenti del modulo.

4. IMPIANTO DI ADDUZIONE DEL GAS
Oltre al rispetto delle specifiche prescrizioni impartite dalla citata circolare n.68 del 25-11-1969 si dovrà provvedere a che gli eventuali fori di ingresso per le prese dell'aria di combustione siano situati a quota inferiore delle condotte di alimentazione dei bruciatori. Inoltre, per le attività indicate al precedente paragrafo 2) dovranno essere verificate le disposizioni indicate al punto 3) della lettera circolare Ministero degli interni 26-7-1988, n.14795/4101.

5. APPARECCHI E BRUCIATORI
5.1. Ove sia prevista la presenza di persone i moduli devono essere di tipo stagno verso l'ambiente stesso;

5.2. Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire direttamente all'esterno del fabbricato ed a temperature superiori a quella del punto di rugiada dell'acqua;

5.3. Ove il modulo sia di tipo stagno verso l'ambiente, i tubi di raccordo al modulo per l'immissione dell'aria di combustione dovranno essere di classe di reazione al fuoco zero e tali da assicurare la tenuta verso l'ambiente servito, ivi comprese le varie connessioni. Tale requisito deve essere dimostrato mediante pressione di prova non inferiore a 0,5 mbar, ottenuto mediante gruppo di compressione di aria standard;

5.4. I bruciatori devono essere muniti di dispositivi automatici di sicurezza totale che interrompano il flusso del gas qualora per qualsiasi motivo venga a spegnersi la fiamma;

5.5. I moduli devono essere dotati di dispositivi limitatori di temperatura che interrompano il flusso del gas al raggiungimento di temperature pericolose;

5.6. Qualora il modulo sia realizzato mediante tubi concentrici, con quello più interno destinato alla circolazione dei prodotti della combustione, dovrà essere effettuato il controllo dell'intercapedine mediante pressostato che interrompa il flusso del gas combustibile in caso di penetrazione dei fumi;

5.7. E' obbligatorio il prelavaggio del modulo e delle diverse parti del circuito di evacuazione dei prodotti della combustione per ogni operazione di accensione e di riaccensione del bruciatore; il volume minimo dell'aria di prelavaggio deve essere di quattro volte il volume interno del modulo e del circuito di evacuazione dei fumi;

5.8. Gli apparecchi utilizzatori dovranno essere alimentati con gas a pressione non superiore a 0,04 mbar; l'allacciamento dell'apparecchio alla tubazione dovrà essere eseguito conformemente al punto 5.9 della circolare n.68 del 25-11-1969.

II - Moduli generatori di aria calda a scambio diretto alimentati con gas combustibili aventi densità superiore a 0,8.

Valgono le stesse prescrizioni impartite per i moduli alimentati a gas combustibili aventi densità inferiore a 0,8 ed inoltre:

6. CARATTERISTICHE DEI LOCALI
6.1. Gli impianti a moduli generatori di aria calda a scambio diretto alimentati a gas combustibili aventi densità rispetto all'aria superiore a 0,8 devono essere installati esclusivamente in locali fuori terra non aventi alcuna comunicazione con piani sottostanti o cavedi;

6.2. I locali di cui al punto precedente devono essere permanentemente areati con afflusso di aria, sia per la combustione che per il ricambio di aria (ventilazione), mediante aperture con superficie complessiva non inferiore ad 1/15 della superficie in pianta del locale, con un minimo di 0,50 mq; almeno un terzo di tale superficie deve essere costituito da aperture, protette con grigliature metalliche tagliafiamma, situate nella parte inferiore delle pareti esterne e poste a filo pavimento;

6.3. Nel caso di modulo stagno verso l'ambiente, la tubazione dell'aria per la combustione deve assicurare una portata di 1,1 m3/h per ogni 1,163 kw (1.000 KCal/h).

7. IMPIANTO DI ADDUZIONE DEL GAS
Gli eventuali fori per le prese d'aria della combustione devono essere situati a quota superiore alle condotte di alimentazione.

8. APPARECCHI E BRUCIATORI
Gli apparecchi utilizzatori devono essere alimentati a pressione non superiore a 0,03 mbar.

9. DISPOSIZIONI GENERALI
I moduli a tubi radianti devono essere di tipo approvato dal Ministero dell'Interno a seguito di prove eseguite presso il Centro Studi ed Esperienze antincendio per l'utilizzazione negli ambienti consentiti.
In occasione delle visite e dei controlli di prevenzione incendi i Comandanti provinciali potranno avvalersi delle certificazioni rilasciate da professionisti iscritti negli albi professionali, secondo quanto indicato nel D.P.R. 29-7-1982 n.577, all'art.18.




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