CHIARIMENTI OPERATIVI E PROCEDURALI INERENTI LA NORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEGLI ATTI GEOMETRICI DI AGGIORNAMENTO
MAGLIA DEI PUNTI FIDUCIALI
La maglia dei punti fiduciali (PF) è stata definita
per soddisfare diversi scopi, di cui i prioritari sono
quelli di vincolare il rilievo di aggiornamento ad
una serie di punti materializzati ed univocamente definiti
e di limitare il rilievo a porzioni di territorio sufficienti
a contenere l'oggetto dell'aggiornamento permettendo,
in tal modo, il ripristino dei vertici delle nuove
dividenti.
Le mutue distanze tra punti fiduciali, desunte dagli
atti di aggiornamento approvati, rappresentano fra
l'altro la base per consentire una ricomposizione cartografica,
anche a distanza di tempo, attraverso il collegamento
della maglia alla rete geodetica.
A tal riguardo, si è in più occasioni
ribadita la necessità di una scelta ottimale
dei PF, sia sotto il profilo della loro mutua distanza,
sia nei riguardi dell'accessibilità, della stabilità
nel tempo e dell'univocità dei particolari fisici
che li individuano.
Qualora la scelta dei punti fiduciali non abbia seguito
alcuni dei criteri indicati, si dispone che gli Uffici
non eseguano, comunque, assestamenti della maglia,
anche quando la stessa ha punti che non rispettano
i canoni della mutua distanza di 250-300.
Resta ovviamente valida una nuova collocazione del PF,
con le mutue distanze imposte dalla circolare n.2/1987
e da eseguirsi definendo il punto con nuovo identificativo,
nei casi di distruzione, scomparsa, errata definizione
o incongruenza fra quanto dichiarato nella schedina
(Allegato A circolare 5/1989) e quanto evidenziato
in mappa o in TAF o allorquando il PF risulti essere
topograficamente non accessibile.
L'annullamento del vecchio punto dovrà essere
eseguito solo dopo aver informato l'Utenza tecnica,
con congruo anticipo.
In caso di ricorso all'istituto del punto ausiliario
in sostituzione di un punto fiduciale, si ribadisce
che lo stesso ha lo scopo prioritario di permettere
il ripristino del rilievo nel caso in cui uno dei punti
risulti non più utilizzabile.
In considerazione di tale specifica funzione, la scelta
della posizione del punto ausiliario, non è
vincolata al rispetto delle distanze imposte ai lati
della maglia, in quanto il punto ausiliario non ne
rappresenta un elemento costitutivo.
RICOMPOSIZIONE CARTOGRAFICA
A tre anni dall'entrata in vigore delle nuove procedure
di aggiornamento cartografico, si incomincia a disporre
di una significativa mole di informazioni relative
alla mutua posizione tra alcuni vertici della maglia
dei punti fiduciali.
Le informazioni di cui trattasi hanno una valenza topometrica
molto variegata (funzione dell'attendibilità)
e una distribuzione territoriale casuale, anche se
percentualmente più concentrata nelle aree di
espansione urbanistica, quelle cioè maggiormente
interessate dall'attività di frazionamento.
Al fine di avviare l'operatività primaria connessa
al collegamento di porzioni di maglia di PF alla rete
trigonometrica, ciascun Ufficio Tecnico Erariale dovrà
iniziare l'esame delle informazioni metriche pervenute
attraverso i tipi di aggiornamento redatti con nuova
procedura. Dovranno essere, cioè, individuate
le zone sulle quali attivare la ricomposizione cartografica,
in funzione della quantità di informazioni raccolte
e della loro valenza topometrica.
E' appena il caso di sottolineare che la ricomposizione
cartografica deve seguire l'iter procedurale appresso
indicato:
- estrapolazione dalla TAF delle coordinate dei PF più
significativi (attendibili) fra quelli ricadenti nella
zona in esame;
- integrazione dei collegamenti fra i PF esistenti e
quelli eventualmente necessari al completamento della
rete;
- collegamento della rete zonale di PF ai vertici trigonometrici
esistenti;
- calcolo in blocco della rete dei PF vincolata ai vertici
trigonometrici;
- inserimento della geometria di aggiornamento sulla
base delle coordinate compensate dei PF (qualora la
mappa risulti complessivamente omogenea con la rete
geodetica) e/o sulla base di punti di particolare valenza
catastale (negli altri casi) (vedi circolare n.2/1992).
Nelle zone di territorio in cui non si dispone di fogli
di mappa numerici si procederà alle sole fasi
di lavoro connesse al collegamento geodetico della
maglia dei PF.
A maggior chiarimento, si forniscono alcune utili indicazioni
per la delimitazione delle zone di intervento:
1) la rete dei fiduciali deve avere forma regolare.
Sono da evitare, ove possibile aggiungendo alcune maglie,
forme allungate (nastriformi) o comunque tendenti a
schemi labili (ad es. strozzature);
2) la zona interessata deve avere una rete costituita
da almeno una ventina di punti fiduciali (al fine di
circoscrivere una apprezzabile porzione di territorio)
e non superiore a cento (per non appesantire eccessivamente
le operazioni di compensazione del blocco);
3) nella zona, o ai suoi limiti, deve essere presente
un congruo numero di vertici trigonometrici per consentire
un corretto inquadramento della maglia dei PF nella
rete trigonometrica.
L'eventuale completamento delle informazioni topometriche,
già pervenute tramite atti di aggiornamento
catastale, dovrà avvenire con riguardo ai seguenti
punti:
1) inserire, in idonea posizione, quei punti fiduciali
mancanti, a completamento della rete di progetto;
2) rafforzare le informazioni relative a mutue distanze
osservate pochissime volte o con scarsa coerenza o
precisione;
3) collegare il singolo blocco di punti fiduciali alla
rete geodetica esistente, tramite operazioni di triangolazione,
di trilaterazione o di poligonazione di precisione,
prestando attenzione ad effettuare i collegamenti secondo
più direzioni non sostanzialmente parallele;
4) utilizzare punti analitici con attendibilità
inferiore o uguale ad 8, rideterminando i P.R.S. eventualmente
presenti.
E' consentito l'appoggio ai P.S.R. nel solo caso di
presenza di un numero insufficiente di altri vertici
di coordinate analitiche note;
5) collegare tra loro più blocchi, quando le
possibilità di calcolo o le distanze lo permettano,
rilevando tutti gli eventuali punti analitici incontrati
nel percorso o a contorno.
Le procedure elaborative di calcolo sono in fase di
verifica da parte dello scrivente Servizio, che coordinerà
le attività di cui trattasi anche mediante idonei
corsi di addestramento al personale tecnico degli Uffici.
Gli Uffici dovranno presentare allo scrivente, entro
il 31 marzo di ogni anno, un programma di intervento,
in tale settore, redatto in funzione delle capacità
operative e dei carichi di lavoro.
COLLAUDI DI TIPI DI AGGIORNAMENTO REDATTI CON NUOVA
PROCEDURA
Ogni Ufficio dovrà attivarsi per operare i necessari
controlli tecnici sugli atti di aggiornamento redatti
con nuova o vecchia procedura.
I collaudi che hanno dato esito negativo dovranno essere
segnalati.
AGGIORNAMENTO DEL COPIONE DI VISURA
Si rende necessaria una diversa segnalizzazione, sul
copione di visura, delle particelle interamente interessate
da rilievo con nuova procedura.
Al fine di non rendere illeggibile il copione, in questi
casi, l'individuazione di tali particelle sarà
eseguita attraverso cerchiatura con linea tratteggiata,
a penna rossa, del numero identificativo della/e particella/e.
Nel caso di fusione di più particelle di cui
almeno una non interamente rilevata o non trattata
con nuova procedura, la particella risultante non dovrà
essere cerchiata.
ANNULLAMENTO DI UN TIPO DI AGGIORNAMENTO A SEGUITO DI
ERRORE COMMESSO NELLE MISURE
In fase di approvazione o di collaudo degli atti può
accadere di evidenziare errori in altri tipi di aggiornamento
che hanno già ricevuto approvazione, e per i
quali risultano errate alcune misure significative
(generalmente sono quelle connesse alla distanza tra
i punti fiduciali e le stazioni).
In questi casi, acquisita la certezza del vero atto
errato, oltre alla segnalazione alla parte ed agli
Ordini Professionali interessati, si rende necessario
far predisporre un atto di aggiornamento a rettifica
del precedente che, trattato con nuovo protocollo ed
approvato dall'Ufficio, porterà o meno alla
definizione di nuovi identificativi catastali.
A tal riguardo l'iter procedurale risulta:
1) nel caso in cui l'errore abbia avuto ripercussioni
sulla forma e/o superficie delle particelle derivate,
il nuovo tipo di aggiornamento creerà nuove
particelle che, insieme a quelle definite dal tipo
errato, forniranno la descrizione geometrica corretta
dell'immobile;
2) nel caso in cui l'errore non abbia modificato né
forma né la consistenza delle particelle derivate,
il tipo di aggiornamento non dovrà creare ulteriori
particelle derivate, tanto meno cambiarne l'identificativo
catastale.
In quest'ultimo caso, il problema relativo alla introduzione
in banca dati amministrativo-censuaria del nuovo tipo
di aggiornamento, senza la formazione di particelle
derivate, potrà essere effettuata facendo accettare
l'inserimento di una nota, effettuata con variazione
d'ufficio, atta ad evidenziare il tipo di aggiornamento
a rettifica.
La nota, a precisazione di quanto eseguito, sarà
del tipo: <<Elementi metrici variati tramite
T.F. n.xxx del ggmmaa. Non si modificano geometrie
e consistenze catastali>>.
Nel caso in cui si riscontri l'errore di un tipo a distanza
di tempo, con atto traslativo stipulato e fino al momento
dell'acquisizione della relativa domanda di voltura,
si dovrà procedere all'introduzione della idonea
riserva sulle particelle derivate.
ALCUNI ACCORGIMENTI DI NATURA TECNICA DA USARE IN FASE
DI RILIEVO
Molto spesso, sia per carenza di precisione negli aggiornamenti
delle mappe sia per errori di impianto, si perviene
ad un posizionamento dell'oggetto del rilievo non congruente
rispetto agli altri elementi rappresentati nelle mappe.
In tale situazione, in genere, si è portati ad
eseguire un forzato inquadramento sui punti fiduciali,
senza nessuna garanzia di corretto posizionamento del
rilievo di aggiornamento nel contesto cartografico.
Al fine di operare un più corretto inserimento
in mappa, a garanzia del lavoro svolto e di quanto
dichiarato in termini di superfici grafiche derivate,
si ritiene utile fornire alcune indicazioni operative:
1) occorre rilevare ed utilizzare alcuni punti, quali
punti di controllo del rilievo di aggiornamento (tramite
iperdeterminazioni), al fine di evidenziare possibili
errori grossolani commessi durante il rilievo;
2) occorre individuare e rilevare dei punti "a
corredo" di quelli strettamente necessari per
l'individuazione dell'aggiornamento, capaci cioè
di garantire la validità dei punti topocartografici
battuti (tre spigoli del fabbricato sede del PF individuano
con certezza il fabbricato stesso; alcuni vertici intermedi
rispetto a linee di aggiornamento individuano con maggior
precisione l'andamento più o meno rettilineo
della linea);
3) occorre individuare e rilevare almeno alcuni vertici
del contorno della particella interessata dal rilievo
di aggiornamento (non necessariamente l'intero contorno
qualora questi non sia totalmente individuabile <<a
meno di un'azione di riconfinamento non espressamente
richiesta dalla Committenza>>);
4) occorre individuare e rilevare alcuni particolari
topocartografici il più possibile vicini all'oggetto
del rilievo, ancor meglio se rappresentati anche nelle
mappe di impianto, atti a dare maggiori garanzie di
rispondenza dell'inquadramento del rilievo stesso.
(c) 1996 Note's