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Gomorra



"Gomorra"
Territori e culture della metropoli contemporanea
n. 6, anno IV, marzo 2004, "Enclave"
(a cura di Susanna Ferrini)
pp130, €14,00
Meltemi Editori, Roma

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Le immagini provenienti dalle metropoli contemporanee documentano la diffusa applicazione delle tecnologie che rendono facile e istantanea la comunicazione e la ferma convinzione che tramite esse l'uomo possa oggi ugualmente attraversare qualsiasi frammentarietà fisica, politica e culturale: il sogno di uno spazio mondiale completamente fluido e trasparente è stata forse l'ultima utopia del ventesimo secolo. Ma uno dei risultati più immediati e contradditori di una globale interconnessione e movimento sembra essere stata una proliferazione di margini, confini, limiti, checkpoint e sistemi di sicurezza palesemente contrari all'ipotesi di sviluppo urbano e architettonico aperto. Si pone, allora, il problema della materialità geografica delle frontiere, della costruzione di perfette isole militarizzate, ermetiche e inaccessibili per chi non appartiene alla stessa etnia o religione e per chi non condivide predeterminate soglie di reddito e stili di vita.
Siamo allora di fronte alla prima delle utopie del ventunesimo secolo, o si tratta solo di effetti collaterali legati alle nuove strategie pianificatorie surrogati di una carente progettualità politica?

È bene ricordare che la questione della centralità politica del progetto é già stata affrontata dalla rivista (n. 4 nuova serie, 2003). A partire da questo numero, "Gomorra" riafferma la necessità di riversare quella centralità direttamente nel cuore nero delle metropoli e delle città occidentali indagate proprio perché ciò che città e metropoli oggi richiedono come risposta al trabordante ottimismo tecnocratico è che l'agire politico torni a governare il territorio.

Nella rivista non vengono più solo ricontestualizzati gli ambiti estremi della periferia urbana, in cui vive il 65% della popolazione giovanile urbanizzata, ma si introduce l'ipotesi che a seguito del cruciale passaggio da città a metropoli, si sta ora assistendo a quello da metropoli ad enclave. La rivista, che finalmente utilizza a fondo il proprio taglio interdisciplinare, esplora questo fenomeno sia al micro livello del proprio intorno, sia alla macro scala dei flussi globali, ritenendo imputabile ai confini convenzionali e geografici, astratti e reali, ordinari e controversi, la rivelazione di nuovi fenomeni di diffrazione e contrazione che colpiscono le identità individuali e collettive.

[17mar2004]



È esattamente qui la grande contraddizione indagata: se il mercato ha bisogno di spazi lisci, perché la risposta del mercato all'idea di una comunità pacificata, sincretica ed ibrida sembra essere l'enclave? Perché la comunità politica è stata incapace da parte sua di riterritorializzare? Il percorso intellettuale affrontato, rintracciabile anche attraverso le immagini numerose che appaiono nella rivista, fa vedere le diverse possibilità esistenziali offerte dal mercato, ma scopre anche che in cambio esso chiede un mite, addomesticato, pacificato territorio, lasciando così intendere che é forse nel consumo l'istanza radicale di ogni affermazione umana.

Benché gli interpreti di queste realtà contemporanee siano così lucidi da inquadrare le conseguenze della passività sociale e da delineare nella scelta dell'esilio, della marginalizzazione o della esclusione, le estreme conseguenze per chi non condivide questo radicamento nel contingente, non vengono però del tutto colte le intrinseche potenzialità attivate dai recenti processi di strategia urbana da cui ci si aspetta non solo un momento di riflessione partecipata, ma processi di democrazia urbana riguardanti oltre che le strutture e le infrastrutture architettoniche e urbane, gli stessi uomini che vi abitano. Vero è invece che le disarmonie e i dissensi metropolitani di altre città, tra cui anche Bologna (tema del prossimo numero della rivista in uscita a maggio), saranno oggetto d'indagine del nuovo progetto intellettuale avviato e concretizzato da "Gomorra" che fin qui ha sempre reagito con forza all'incomprimibilità del rischio legato ad ogni mutamento e innovazione ovvero alle sfide connaturate nel progetto stesso.

Luca Fondacci
lf.pg@tiscali.it
 

    > AGNOLETTO: GOMORRA    

la pagina riviste è curata da
Matteo Agnoletto. per proporre
o recensire pubblicazioni scrivete a
agnoletto@architettura.it


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