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Materia Quadrimestrale - rivista internazionale di architettura numero 37: "Costruzioni a secco" gennaio-aprile 2002 http://www.materia.it info@materia.it |
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Da poco più di due anni Materia ha intrapreso il cammino verso la definizione di un nuovo concetto di magazine per l'architettura. Cercando di colmare la lacuna del mercato italiano nel campo delle riviste specializzate, la rivista edita dalla Federico Motta Editore - lo stesso editore, ricordiamo, che pubblica Area e che sta preparando d'A - sta pian piano acquistando una forte identità tecnica. I singoli numeri monografici, infatti, sono costruiti come dei sintetici manuali, utili per la progettazione, garantendo un'efficace ed esauriente introduzione ad ogni argomento trattato. |
[01mar2002] | |||
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Ogni numero è un viaggio attraverso la storia delle tecniche costruttive, delle tipologie architettoniche e dei materiali, tracciato attraverso una stesura sintetica, che offre nozioni complete attraverso saggi storici e tecnologici, un estratto delle normative vigenti sul territorio italiano e/o europeo e, principalmente, riletture più approfondite di progetti di architettura contemporanea descritti ed illustrati con l'ausilio di numerosi dettagli tecnologici e dell'edificio in costruzione. Per il primo quadrimestre del 2002 Materia si è occupata di un tema affascinate, che, come può vedersi attraverso la lettura del numero, è quanto mai attuale: costruire a secco. Inteso nel più ampio possibile, il numero tratta il tema della prefabbricazione, sia questa realizzata con elementi tradizionali quali la pietra, sino ad arrivare alle più moderne tecnologie che hanno visto protagonisti il calcestruzzo o l'acciaio. L'introduzione, come per ogni numero, è affidata all'editoriale di Paolo Portoghesi, che attraverso un breve excursus, ci rammenta il modus operandi degli antichi egizi e delle civiltà greche, sino a raccontare alcune sue personali esperienze. La storia delle tecniche costruttive sono state esaurientemente sintetizzate grazie alla presenza di tre saggi diversi. Augusto Romano Burelli con il suo "Il montaggio a secco e la componentistica di precisione", Franco Laner con "Nessun dogma. Costruzioni di pietra a secco" e Diego De Nardi con "Jean Prouvé e la prefabbricazione" hanno fornito tre esaurienti riletture del concetto di montaggio a secco in tre momenti distinti della storia dell'architettura: l'architettura greca, quella primitiva e la sperimentazione della prefabbricazione leggera. La tettonica del giunto e del nodo in età contemporanea è stata descritta attraverso cinque progetti, che pur nelle loro diversità concettuali, sono cinque episodi esemplari del costruire a secco: la Cappella di Sant'Ignazio di Steven Holl, composta da diciotto elementi prefabbricati in calcestruzzo; la Cantina di Gilles Perraudin, costruita interamente da enormi blocchi di pietra di Vers; la sede sociale Nozal di Jean Claude Donnadieu rivestita utilizzando il sistema a parete ventilata; il complesso multifunzionale di Toyo Ito costruito interamente con elementi metallici; il complesso residenziale di Klaus Theo Brenner composto totalmente da elementi modulari in calcestruzzo. Per quanto riguarda la tecnica, ulteriori approfondimenti sono stati affidati al saggio di Andrea Lugli, che con il suo "La prefabbricazione con elementi in metallo" ripercorre le varie forme utilizzate nell'architettura contemporanea, della prefabbricazione leggera in metallo. I saggi conclusivi di Enrico Dassori "La prefabbricazione e le normative" e Laura Badii "Regole tecniche: decreto Ministeriale 9 Gennaio 1996" introducono le norme italiane ed internazionali oggi vigenti. Ulteriori momenti di approfondimento, sono offerti dalle rubriche Panorama e Recensioni, tra cui ricordiamo l'articolo sulla nuova Biblioteca di ricerca di Alessandria d'Egitto di Snøetta. Donatello D'Angelo donatello.d_angelo@tin.it (Materia Editorial Staff) |
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