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Metamorfosi





Metamorfosi
Quaderni di Architettura n. 42-43
giugno 2001
Rivista quadrimestrale
Nuova serie

http://www.gruppo-metamorph.it/
info@gruppo-metamorph.it
   Il secondo ciclo di "Metamorfosi", iniziato con il numero 39, si conclude con il numero 42-43. La rivista nasce nel 1985 grazie all'impegno e all'abnegazione di Gabriele De Giorgi, Alessandra Muntoni e Marcello Pazzaglini, che ne sono i fondatori e i direttori. Essi sono anche i componenti del Gruppo Metamorph formatosi negli anni Sessanta, unitamente ad altri storici "gruppi", nelle aule delle Facoltà di Architettura.

Metamorph acquisterà, nel suo percorso, prestigio e autorità in campo nazionale e la pubblicazione della rivista "Metamorfosi" ne rappresenta una delle più dirette espressioni. Fin dai primi anni della loro formazione i componenti del Gruppo hanno sentito l'esigenza di orientare la propria ricerca secondo un duplice indirizzo, sia di tipo teorico che progettuale. In questo modo essi hanno improntato la loro attività pubblicando da un lato articoli, saggi, libri, e dall'altro impegnandosi nel campo della progettazione.

[21apr2002]


dicembre 1999
n. 39


giugno 2000
n. 40-41

Una delle tematiche cruciali che sostanzia la ricerca di Metamorph è quella della "metamorfosi", un termine attraverso cui i suoi componenti intendono esprimere la volontà di conservare sempre, in ogni fase legata alla trasformazione di una forma, alcuni aspetti appartenenti alla sua origine. L'essenza della loro visione progettuale, in questo modo, punta "ad ampliare e a rinnovare la metodologia della progettazione con un nuovo modo di selezionare le molteplicità e le interdipendenze tra fenomeni e fatti oggettivi e percettivi". Tale concezione deve essere considerata, soprattutto, in senso programmatico, più che in quello etimologico "ed, inoltre, più come volontà di strutturare i fatti semantici che come meccanismo di trasformazione fisica".

In definitiva ciò che consente al metamorfismo "di esplorare la più completa gamma dei parametri comunicativi" è l'impiego delle valenze strutturali del linguaggio architettonico. L'azione del Gruppo, nell'arco più che trentennale di attività, in stretta coerenza con il significato del termine "metamorfosi", è sempre risultata sensibile ad interpretare le sottili oscillazioni del linguaggio e le trasformazioni della sensibilità contemporanea mantenendo, tuttavia, inalterati i loro principi di base.

Tale intento programmatico si rifletterà in forma diretta nella conduzione della rivista che nel corso degli anni ha saputo conquistarsi un ruolo importante nella cultura romana, con importanti riflessi anche in quella nazionale. Così, proprio per questa impostazione metodologica, i numeri della prima serie hanno il significativo pregio di registrare i molteplici esiti della ricerca architettonica derivanti dal faticoso, sofferto, trapasso dalla fase della modernità a quella della postmodernità; e questo, ora annotando aspetti circoscritti e di margine, ora riflettendo sulle molteplici forme di "ansietà" nell'affrontare un così radicale processo di trasformazione del pensiero del nostro presente.

In tempi più recenti, nell'intento di approfondire il proprio rapporto con il processo di trasformazione in atto della cultura architettonica, Metamorph prenderà la risoluzione di aprire "un dialogo con le altre discipline", con l'intento di riportare sulle pagine della rivista la registrazione degli esiti delle loro riflessioni sulle nuove ricerche estetiche, "sui fermenti di rinnovamento dell'architettura" . Non è un caso che in questo stesso periodo Gabriele De Giorgi pubblichi un fortunato saggio dal titolo: La Terza Avanguardia.

In questo modo la rivista "Metamorfosi", oltre a cambiare la veste grafica (assai pregevole dal punto di vista estetico-formale), coopta nel gruppo direttivo Massimo Riposati al fine di aprire un dialogo più intenso e mirato nei confronti del settore delle arti visive. 

Ad ulteriore chiarimento degli intendimenti di tale svolta particolarmente interessanti sono gli editoriali dei tre numeri (39, 40-41 e 42-43): di Pazzaglini, Perché l'avanguardia oggi?; di De Giorgi, Architettura del 2000; di Muntoni, Accelerazioni responsabili; a cui fanno seguito altri pregevoli interventi, tra cui ricordiamo: due interviste di Riposati, a Vettor Pisani e a Massimiliano Fuksas; e poi gli articoli (ne ricordiamo solo alcuni) di: Luigi Pellegrin, Ri-vedere Soleri, Cristina Di Stefano, Il Centro e la Scala della Pace di Fuksas, Gianni Pettena, Arte Architettura, Antonio Saggio, L'essere contro di Bruno Zevi, Luigi Prestinenza Puglisi, Sand City, Zvi Hecker, Memoria del luogo. La nuova Sinagoga di Mainz, Makoto Sei Watanabe, Tokyo-Frontier. Museo della Struttura Urbana, Stefano Careri, Tre fogli a cavallo del Tevere.

L'esperienza di questa nuova serie deve essere certamente considerata positiva sulla base dell'ottima accoglienza da parte della critica e dei lettori; ma il desiderio di sperimentazione di Metamorph sembra voler puntare a nuove formule e a nuove proposte editoriali. 

Michele Costanzo
costmic@libero.it
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la pagina riviste è curata da
Matteo Agnoletto

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