Sopralluoghi

La Città e il Design
La memoria e il futuro


di Gabriele Toneguzzi




La Città e il Design
La memoria e il futuro

progetto guida della mostra:
Pierluigi Cerri
coordinamento scientifico:
Silvana Annicchiarico

Triennale
Viale Alemagna, 6
Milano
http://www.triennale.it

14 Marzo - 22 Aprile 2001
orario 10.00-20.00
chiuso il lunedì
tel: 800 342 522
Metrò linea verde stazione Cadorna

ingresso:
Interi £10.000
Ridotti £7.000




[13apr2001]

Giovanni Sacchi, alcuni modelli realizzati nell'atelier.

Da tempo avevo sentito parlare di Giovanni Sacchi: nonostante l'età egli non cessa d'essere ancor oggi un autentico ed instancabile apostolo del patrio disegno industriale. È lui l'artigiano di cui si sono serviti molti illustri designers ed architetti sparsi nel mondo, -dal dopoguerra appena sino ad ierlaltro- per dar corpo, alitare vita nelle loro idee.

Il povero Sacchi, sciaguratamente, dopo mille inutili profferte del proprio inestimabile patrimonio è stato costretto a chiudere -con che stato d'animo!- una gloriosissima bottega senza lasciare eredi.

In questi giorni, se siete di passo a Milano, molto probabilmente troverete questo personaggio alla Triennale, accanto alle proprie creature, dalle quali, è comprensibile, non riesce a staccarsi. Molto di recente, ho avuto la ventura di assistere ad una sua lectio magistralis, durante la quale il nostro ebbe a raccontare d'un personaggio di rango in visita ad un'esposizione che, trovatosi di fronte a due macchine per scrivere dell'Olivetti, modello e prodotto, s'accanì sui tasti del primo, cercando, invano, di schiacciarli. Ebbene, ve l'assicuro: visitando la mostra, pur conoscendo i retroscena, ho dovuto sforzarmi per convincermi ch'ero innanzi al simulacro dell'ET99. Che diamine, un capolavoro!

Questo, tuttavia, è un episodio, frammento di quanto troverete in mostra, imperdibile trama di complesse ed assai ricche sezioni.


Mario Asnago e Claudio Vender, tavolo e vetrina, VI Triennale, 1936.

La porzione dedicata a trentacinque mobili del razionalismo italiano, pur non essendo una novità, varrebbe da sola la visita: vuoi per l'alta qualità degli aforismi esposti, vuoi per l'emozione che provoca il vedere insieme, de visu, cosí eccellenti pezzi di moderno. Potrete gustare tavolo e vetrina per la VI Triennale di Mario Asnago e Claudio Vender, chaise longue di Gabriele Mucchi, piantana Luminator di Pietro Chiesa, poltrona in rete di Luigi Vietti, poltroncina per la Bocconi di Giuseppe Pagano, picciolo banchi per l'asilo Sant'Elia di Giuseppe Terragni, scrivania di Luigi Figini e Gino Pollini e molto altro…


Mario Bellini, Olivetti Divisumma 18, 1973. Modello atelier Giovanni Sacchi.

Luigi Figini e Gino Pollini, scrivania laccata alla nitrocellulosa, 1929.

Finalmente, poi, in una retrospettiva di design, una porzione di rassegna è dedicata alla grafica, qui rappresentata dallo straordinario fondo Albe Steiner: seppur poco noto ai più, esso comprende un insieme di materiali assai preziosi, acquisiti da poco dalla Soprintendenza Archivistica Lombarda.


Gabriele Mucchi, Chaise longue Genni, 1935.


Giuseppe Terragni, poltroncina per la Casa del Fascio, 1936.


Giuseppe Pagano Pogatschnig, poltroncine per l'Università Bocconi, 1938.
Non illudetevi d'aver terminato qui: vi attende un vero e proprio tour de force, una perpetua sorpresa nel rincorrere e riconoscere via via con lo sguardo un'infinità di pezzi, in un continuo gioco d'identificazione.


Pininfarina, berlinetta Cisitalia 202, 1947.

C'è parte dell'archivio storico Cassina di Meda; un'ottima scelta proveniente dal museo della Kartell di Noviglio; nuove acquisizioni della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale; della documentazione su vent'anni di premio Smau; qualche pezzo proveniente dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci'; la collezione del Premio Compasso d'Oro ADI; veicoli a quattro ruote del Museo Alfa Romeo di Arese; veicoli a due ruote dal Museo Moto Guzzi di Mandello al Lario. Ai piedi dello scalone d'onore di Muzio, apre questo grande affresco lombardo la filante sagoma di una Cisitalia.

Gabriele Toneguzzi

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