Sopralluoghi

La nuova Facoltà di Design e Arti IUAV

di Gabriele Toneguzzi



[15jul2001]

Una scena dallo spettacolo di danza metapolis project 972, coreografia di Frédéric Flamand, production design Zaha Hadid. Cortesia ufficio stampa IUAV.
La sera del sette giugno scorso un accattivante spettacolo del teatro danza di Charleroi, metapolis project 972 (Frédéric Flamand, Zaha Hadid), allestito sul bordo del terreno preparato ad accogliere la costruzione progettata da Enric Miralles per lo IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ha chiuso la conferenza di presentazione della nuova Facoltà di Design e Arti svoltasi negli attigui ex magazzini Ligabue, presso la banchina in riva al canale della Giudecca. Tre i corsi di studio che prenderanno il largo dal prossimo anno accademico 2001-2002: 

— laurea triennale in disegno industriale
— laurea specialistica biennale in scienze e tecniche del teatro
— laurea specialistica biennale in progettazione e produzione delle arti visive

La sede dei corsi sarà installata in fabbricati dell’area portuale cittadina, eccezion fatta per quelli in disegno industriale –già oggi attivo come diploma- che rimarrano a Treviso. È prevista, negli anni a venire, l’attivazione di nuovi altri corsi di studio: la laurea in arti e quelle, csd specialistiche, in disegno industriale del prodotto, in design della comunicazione, in moda e costume.




L’area degli ex magazzini frigoriferi rasa al suolo per la costruzione del fabbricato progettato da Enric Miralles. Per spostarsi cliccare a piacere col mouse a dx o sx del panorama (confezionato da Gabriele Toneguzzi, con una strisciata IUAV, plug-in di Helmut Dersch).



Trasformazione, trasformazione, trasformazione o trasformazione?


L'area un tempo occupata dagli ex magazzini frigoriferi; l'ex cotonificio di Santa Marta, le "ali" di Massimo Scolari. Cortesia ufficio stampa IUAV.
L’università italiana sta vivendo una stagione di mutamenti, una stagione che debita singolari imprestiti -magari involontari- a intuizioni notevoli d’Uomini del passato. Uomini come Guido Baccelli che, da ministro dell’istruzione (1881), fu sfortunato propugnatore d’idee d’autonomia solo oggi messe in pratica. (1)
(1). Martina Simeti, La «Triplice autonomia» dell’Università. La riforma Baccelli vista nelle pagine dei giornali, in " Rassegna Storica del Risorgimento", ottobre-dicembre 2000, pp 509-538.
Disgraziatamente, ai mutamenti derivanti dall’autonomia odierna non è cosí scontato siano allegate garanzie d’autentico rinnovamento. Quindi, se in pressoché tutti gli atenei di rinnovamento, di trasformazione, or si discute, il valore del prodotto sarà diverso. E quelle che, in superficie, possono sembrare lievi sfumature nell’interpretazione del dominio di interesse d’un stesso lemma, mettono in luce differenze profonde d’intendimento:

— cogliere risultato della trasformazione?
— assistere, essendo presenti, alla trasformazione?
— giovare, con propria opera materiale e morale, alla trasformazione?
— governare la trasformazione?


L'area degli ex magazzini frigoriferi con vista sul canale della Giudecca: sullo sfondo gli ex magazzini Ligabue. Cortesia ufficio stampa IUAV.

Dunque: trasformazione, trasformazione, trasformazione o trasformazione? Sembra che l’IUAV l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, abbia scelto di impegnarsi sul fronte di quest’ultima opzione, di sicuro la più impegnativa, disegnando e realizzando una nuova facoltà, nuovi corsi, senz’altro singolari, fondati sulla preparazione d’uno zoccolo d’adeguato spessore teorico ed incardinati su laboratori di saggio, per formare dei professionisti della progettazione, produzione e sperimentazione culturale, dei quali il nostro Paese difetta.

Un’oculata campagna acquisti porterà in laguna un drappello di docenti a tutta prova. Tra essi segnalo, banalmente, i più noti: Irene Bignardi, Aldo Cibic, Daniele Del Giudice, Michele De Lucchi, Joseph Kosuth, Walter Le Moli, Carlo Majer, Giulio Paolini, Dominique Pitoiset, Pier Luigi Pizzi, Franco Rella, Pierre Rosenberg, Marc Sadler, Tobia Scarpa, Igor Silic, Angela Vettese.

Rimane or da vedere se, all’ottimo lavoro preparatorio, seguiranno, com’è auspicabile, risultati eccellenti.

Gabriele Toneguzzi
g.toneguzzi@nettuno.it

Installazione di Joseph Kosuth Per Cola et Commata (New York, 1968), 2000. Cortesia ufficio stampa IUAV.
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