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Luigi
Moretti. Immagini di architettura di Gabriele Toneguzzi |
[25sep2001] | |||
La mostra esposta a Vicenza, prodotta dall'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Corso di Diploma in Edilizia e dal Dipartimento di Progettazione dell'Architettura del Politecnico di Milano, propone un percorso, attraverso fotografie d'epoca, intorno all'opera dell'architetto Luigi Moretti (1907-1973). A lungo dimenticata dalla storiografia, la sua attività progettuale e teorica conosce oggi un rinnovato interesse. La recente monografia
Luigi Moretti. Opere e
scritti, curata da Federico Bucci e Marco Mulazzani per i tipi Electa, ha il pregio di contribuire a mettere in luce gli aspetti più salienti del personaggio e della sua opera.
Questa mostra, già allestita a Venezia, Roma, Matera, Ascoli Piceno, e in programma in numerose altre città italiane, ha il compito di diffondere i contenuti della ricerca e stimolarne il dibattito. [da
Luoghi] |
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Complesso per abitazioni ed uffici, corso Italia, Milano. |
Luigi Moretti. Immagini di architettura Lamec Basilica Palladiana Vicenza dal 7 settembre al 7 ottobre 2001 Istututo Universitario di Architettura di Venezia Corso di diploma in edilizia Politecnico di Milano Dipartimento di progettazione architettonica mostra fotografica a cura di Federico Bucci Marco Mulazzani catalogo Electa apertura: dal martedì alla domenica, ore 10.00-19.00 lunedì chiuso ingresso: intero £5.000, ridotto £3.000 informazioni: tel: 0444 544852 fax 0444 544762 http://www.abacoarchitettura.org info@abacoarchitettura.org Casa Il Girasole, via Bruno Buozzi, Roma. Luigi Moretti (1907-1973) personalità discussa, spigoloso, in vita considerato dai detrattori -probabilmente non tutt’a torto- presuntuoso, polemista di prima classe, tacciato di non aver mai abiurato il Ventennio fu, tra l’altro, anche accusato -nel dopoguerra- di prestarsi a dubbie edificazioni di carattere speculativo. Ma a ben mirare, scemato il passato clangore contingente, sfibrate le barriere ideologiche, dopo esser a lungo solo baluginato finalmente si staglia, più esatto, il profilo dell’architetto. |
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Piazzale al Foro Italico, Roma. Casa della Gioventù Italiana Littorio, Trastevere, Roma. |
Ed ecco emergere quindi l’opera. E le edificazioni più interessanti, la cui fragranza è ancor palpabile, se non altro almeno in icona; l’Accademia di scherma dell’odierno Foro Italico (1936), n’è esempio: nettezza algida, maestria compositiva, emozionante gran sala d’armi, bellissima palestra personale per un appassionato schermidore (Mussolini). Curiosamente, Mario Monicelli, in un flash de
I soliti ignoti (1958) erge questa costruzione a luogo di celebrazioni funebri. Ed oggi nella sua attuale funzione, aula di tribunale, è più volte esibita al pubblico ludibrio nei notiziari televisivi in occasione di processi importanti, devastata e quasi irriconoscibile. Sorte non migliore è toccata all’ex casa della Gioventù Italiana Littorio di Trastevere (1933), composizione originale, articolata, complessa, distinta nelle parti, seppur unitaria. Di rilievo qui, fra l’altro, oltre ad una scala elicoidale da
coup de foudre, un’apposita struttura a più piani per gl’esercizi ginnici praticati all’aperto: potente propaganda esercitata verso i passanti. |
Casa-albergo, via Corridoni, Milano. |
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Accademia di scherma, Roma, interno. |
Accademia di scherma, Roma, esterno. Del dopoguerra, le tre case-albergo (1948) a Milano, propongono eccitanti elementi sintattici; i profondi tagli verticali e le piegature di prospetto: ingredienti che si ritrovano, rielaborati, nella casa Astrea (1949) a Roma e, sempre in città, nell’eccellente casa del girasole (1947-1950), esempio d’asimmetrie assai raffinate. Del complesso di Corso Italia (1949-1956) a Milano, intriga soprattutto il drammatico assetto dei volumi, decisamente efficace. Capitolo a sé sono le ville Saracena (1953-1957) e Califfa (1967), organismi ‘impermeabili’ all’esterno ed aperti verso la marina. Mentre punte dell’esperienza internazionale sono il complesso residenziale del Watergate (1961), a Washington DC -USA- e la Stock Exchange Tower (1965), Montreal –Canada-, dello stesso anno dell’ottimo ponte ferro-viario costruito per la linea due della metropolitana, a Roma. |
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Voilà
condensato il mio amore per Luigi Moretti: un sentimento principiato, messo a coltivo, indi maturato nel rivangare di quando in quando l’opera sua, ottenendone in frutto maggior conoscenza di molti componimenti egregi. Ho avuto la fortuna d’incontrarlo dopo la sua dipartita. Quando la polvere intorno a lui da un pezzo era calata. È cominciato cosí. Anni orsono. Dalla scala elicoidale dell’ex casa GIL di Trastevere. Gabriele Toneguzzi g.toneguzzi@nettuno.it |
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