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75°
IUAV. Alla ricerca di una nuova immagine Laura Masiero |
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Tolentini, sede centrale dello IUAV. C'è fervore a Venezia in questo periodo. Non solo per la Biennale di architettura o per la mostra sui Faraoni di Palazzo Grassi ma anche per le innumerevoli iniziative promosse dall'Istituto Universitario di Architettura di Venezia in occasione dell'anniversario per i 75 anni di vita. |
[20oct2002] | ||||
Carlo Scarpa. Giuseppe Samonà, concorso per i nuovi uffici della Camera dei Deputati. |
Infatti,
l'ateneo veneziano fu fondato nel 1926 per iniziativa di Giovanni Bordiga,
presidente dell'Accademia di Belle Arti. Fu Giuseppe Samonà, nel 1936,
a dare l'impronta dello IUAV di oggi rifondando l'insegnamento dell'architettura
e ridefinendo la disciplina, in particolar modo in due momenti differenti:
a partire dalla fine degli anni '40, quando chiaṃ a Venezia giovani
architetti quali Piccinato, Albini, Scarpa, Belgioioso, De Carlo, Zevi,
Gardella, Astengo, Muratori e all'inizio degli anni '60 con l'arrivo
di Aymonino, Canella, Benevolo e Tafuri. La fine degli anni '70, e l'inizio
degli anni '80 vedono insegnare a Venezia personalità come Rossi, Secchi,
Scolari, Cervellati e Gregotti. Questa carrellata di nomi, riportati in elenco, è necessario punto di partenza per capire ciò che lo IUAV è stato, il peso che hanno avuto la didattica e la ricerca, che al suo interno si svolgevano, nel dibattito architettonico e nella costruzione dell'architettura praticamente da 60 anni a questa parte. Un'attività così serrata non si vedeva in facoltà da parecchi anni, anni di sonnolenza. |
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Sembra
proprio che l'Istituto veneziano abbia preso "al balzo" questa
ricorrenza per rilanciare la propria immagine. E lo fa in grande stile,
approfittando della presenza nello stesso periodo della Biennale, con
il workshop Vivere Venezia cui hanno partecipato lo scorso agosto,
oltre a studenti dello IUAV, altre otto scuole di architettura europee.
Il tema era la progettazione, all'interno di alcuni campi veneziani,
di "elementi di architettura provvisoria capaci di riqualificare
gli spazi collettivi della città rispetto agli usi quotidiani...
quali allestimenti di cinema all'aperto, punti informativi e di sosta,
strutture per il commercio.." (1). |
NOTE:
(1) Presentazione del workshop Vivere Venezia, IUAV, Venezia, 2002. |
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Vivere Venezia, Fondamenta S. Lucia e S. Simeon piccolo. Carles Muro (Barcellona) con: Luis Ortega (tutor), Julia Capomaggi, Rafael De Montard, Rachel Neeson, Ricardo Schulz, Carolina Vidal. Alberto Cecchetto, Concorso per il Terminal di Fusina, Venezia (primo premio). Vivere Venezia, Campo S. Stefano, edicola di giorno. Aldo Aymonino (Venezia) con: IIhyun Kim e Valerio Mosco (tutors), Filippo Facchinetto, Marco Lilliu, Elisabetta Lupo, Mauro Moro, Marco Scarpa. |
Vivere Venezia, Campo S. Stefano, edicola di giorno. Aldo Aymonino (Venezia) con: IIhyun Kim e Valerio Mosco (tutors), Filippo Facchinetto, Marco Lilliu, Elisabetta Lupo, Mauro Moro, Marco Scarpa. Gli ottimi risultati di questo workshop sono stati esposti fino al 29 settembre scorso presso il Museo Correr in una mostra molto interessante inserita negli eventi Extra Next della Biennale. È previsto l'allestimento di un sito internet, la pubblicazione di un catalogo e, nel 2003 la realizzazione del prototipo vincitore della "consultazione popolare" svoltasi durante la mostra. All'interno dei festeggiamenti si collocano anche altre mostre come Giuseppe e Alberto Samonà. Lezioni di architettura, iniziativa che culminerà con un convegno che richiamerà a Venezia quest'autunno i più importanti studiosi dell'architettura italiana del '900, Next School/ New Entrances, che fa il punto sulla ricerca architettonica IUAV tramite i lavori di alcuni docenti della facoltà e Infrastrutture e paesaggi contemporanei che è uno degli atti conclusivi della ricerca "Accessibilità all'area metropolitana di Venezia". Si è spostata, invece, a Vigo la bellissima mostra allestita presso Palazzo Fortuny, che illustrava l'attività più recente dello studio Enric Miralles e Benedetta Tagliabue, in primis il progetto la nuova sede dello IUAV presso gli ex magazzini frigoriferi di Venezia. EMBT architetti associati, Nuova sede IUAV. Interessanti anche le iniziative rivolte agli studenti quali la mostra Zerouno, promossa con la collaborazione di ARCH'IT, che espone lavori di studenti IUAV prodotti all'esterno dell'ateneo e il concorso di progettazione riservato ai soli studenti interni per la riqualificazione degli spazi della sede dell'ex cotonificio a S. Marta. Per conoscere le altre iniziative è sufficiente visitare il sito dello IUAV (http://web.iuav.it). |
Vivere Venezia, Campo S. Margherita. Manuel Aires Mateus (Lisbona) con Jorge Silva (tutor), Afonso José Almeida Fernandes, João Lopes, Miguel Marcelino, Carlos Alberto Sequeira, Ricardo Vicente. |
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archivioZero/Zerouno. Vivere Venezia. Infrastrutture e paesaggi contemporanei. |
È
utile, però, in questa sede, fare qualche riflessione su quale
scuola si trova oggi a Venezia. All'inaugurazione dell'anno accademico 2000/2001 il rettore Marino Folin spiegava così il futuro dello IUAV: "...la forte autonomia di cui oramai gode l'università spingerà sempre di più gli atenei sia a competere l'un l'altro che a realizzare tra loro accordi di collaborazione su progetti determinati. Per riuscire in questo essi saranno obbligati ad accentuare le proprie specificità e la propria identità. Quale potrà essere l'identità dello IUAV nella sua nuova dimensione a più facoltà e nella prospettiva di un'ulteriore forte diversificazione dell'offerta didattica?...". (2) |
(2)
Relazione del Rettore per l'inaugurazione dell'anno accademico, Venezia
3 marzo 2001.
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A
distanza di un anno ciò che Folin preannunciava è diventato
realtà. Allo IUAV si sta assistendo ad una fortissima diversificazione
dell'offerta didattica non supportata, però, da investimenti
di mezzi e strutture adeguati allo scopo. Non a caso il 25 settembre
scorso la facoltà è stata occupata dagli studenti per
protesta contro le politiche del rettorato. Inoltre cominciano a mancare
anche le basi teoriche con cui lo IUAV è diventato protagonista
in questi anni. |
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Il
concetto di città, di territorio e di tipologia sono ormai superati
nei termini studiati e divulgati, con il peso che hanno avuto nella
cultura architettonica italiana che tutti conosciamo. |
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La
situazione di transizione in cui l'ateneo si trova in questo momento
si può esemplificare, per certi versi, con una riflessione di
Luigi Prestinenza Puglisi sulla situazione accademica italiana, contenuta
in un suo recente saggio: "... Oggi i nuovi opportunisti si accordano
con i vecchi avversari per dividersi il potere. Si vedono correre gli
sconfitti verso i vincitori. Affermando che non erano così contrari
al nuovo, che da tempo sentivano il bisogno di un cambiamento... ma,
naturalmente, senza dimenticare Radici, Specificità Culturale,
Mediterraneità. Insomma: la nostra Storia." (3). La situazione,
a Venezia, non è proprio così ma gli è molto vicina. Santa Marta. Giovani docenti stanno prendendo sempre più peso, seppur con fatica, all'interno della facoltà e qualche cambiamento si sta manifestando, grazie al contributo, tra gli altri, di docenti come Aldo Aymonino, Stefano Boeri e Alberto Cecchetto che stanno portando avanti all'interno dei rispettivi corsi una didattica volta all'approfondimento sui temi del paesaggio, dell'ambiente e dei nuovi territori del progetto di architettura. Si può ragionevolmente pensare che questo periodo di transizione si trasformerà, speriamo nel breve periodo, in un nuovo ciclo per lo IUAV che sia più vicino ai nuovi modi di concepire e di progettare la città, conservando la memoria dei maestri, più di quanto non lo sia stato negli ultimi dieci anni. Laura Masiero mas.laura@libero.it |
(3)
Luigi Prestinenza Puglisi Tre parole per il prossimo futuro,
Meltemi editore, Roma, 2002, pp. 11-12.
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