|
|||||
home > sopralluoghi | |||||
Punti
d'accumulazione Gabriele Toneguzzi |
|||||
Si
č conclusa il 17 ottobre a Venezia la mostra di architettura Zerouno,
che ha presentato al pubblico presso l'ex cotonificio veneziano una
selezione di progetti di architettura e design di studenti e neolaureati
IUAV al di sotto dei 30 anni premiati in concorsi nazionali ed internazionali.
Hanno partecipato 28 studenti e 32 laureati, per un totale di 24 progetti.
L'evento ha segnato la nascita di archivioZero, archivio digitale di
architettura nato dall'omonimo progetto studentesco con l'obiettivo
di documentare il lavoro svolto dagli studenti IUAV al di fuori del
loro percorso accademico e di sensibilizzare tutte le facoltą di architetura
italiane alla salvaguardia e conservazione del patrimonio intellettuale
di cui dispongono. Conclusa la mostra, archivioZero rimane consultabile
on line (www.tomA2.it/01)
in attesa di diventare parte integrante dell'Archivio Progetti IUAV
e di essere affiancato da analoghe iniziative nelle altre universitą
italiane. |
|||||
tomA2: mediapack. Selezionato per la X Biennale dei giovani artisti d'Europa e del Mediterraneo, Sarajevo 2001. |
Come
raggio di sole in panorama caliginoso, spunta un'iniziativa a dir poco
meritoria. Cresce dal basso, molto semplicemente senza pretese
grazie a persone ch'hanno fruttato il valsente, capitalizzazione di
pensiero industre, di rischio. E, perché no? di parecchia fortuna. Parlando con alcuni di loro ho potuto rendermi conto dell'oggettive difficoltà di far sapere dilà dalla cerchia dei propri conoscenti, in primis nei confini della loro stessa scuola, esiti d'aspre e gloriose lotte. A rigor di logica, dovrebbe essere nell'interesse dell'istituzione cercare di reclamizzare questi picchi d'eccellenza certificati. Eppure esattamente così non è od almeno, a tutt'oggi, così non è stato. Perché? Offrire risposta a questa bizzarra situazione è null'affatto piano. Sciatteria? Trascuratezza? Piaccia o no, prosaicamente, gl'è che forse, per tempo oltremodo, centro d'interesse delle italiche scuole è stato altro dai discenti, non raramente considerati come male necessario più volentieri che patrimonio. Onore al merito: utilizzando porzioni di fondi largiti per attività studentesche, danaro pubblico, argent de poche dell'Università, massimizzandone il rendimento, attivando motu proprio sponsorizzazioni, insomma son felice sottolinearlo spendendo bene quattrini della collettività, s'è voluta instillare curiosità facendo emergere estremità d'iceberg sparsi, una flottiglia di punti d'accumulazione che sotto la coltre dell'insieme derivato, se non altro per una questione di probabilità statistica, è presupponibile celino nutriti drappelli di concorrenti già cimentatisi in salutari competizioni. |
[30oct2002] | |||
Ecco che questi battistrada fanno e faranno travedere ad altri colleghi prospettive diverse, tutt'altro che bislacche, stimolandoli ad incasinarsi a loro volta in altri concorsi, sedotti da un sano spirito d'emulazione. Spirto che sembra peraltro aver già contagiato pure altre Università nel metter a dimora iniziative analoghe. Iniziate le opere di piantumazione, vedremo cosa succederà più avanti: se son rose... |
|||||
Gruppo "cinera": concorso LaboratorioBoario, Roma 2000, primo premio. Paolo Roggero: concorso Fabbrica del Vapore - progetta il marchio, 2000, menzionato. |
1943:
Costruzioni-Casabella numero 184-185; in un tempo di atrocità
segnato da precarietà immanente, circostanze nelle quali i
problemi quotidiani annichilivano ogni cosa, Giuseppe Pagano Pogatschnig,
entro un numero dedicato all'insegnamento dell'architettura, trovava
largo spazio nella sua propria rivista per attribuire importanza non
trascurabile ad elementi validi, sebbene questi allora s'offrissero
perfetti sconosciuti. Disquisiva, fra l'altri, di un tal Zanuso, di
due dei fratelli Castiglioni, di una certa Anna Ferrieri (Castelli).
È pure interessante riportare qualche viva parola di Ernesto
Nathan Rogers: (1) |
NOTA:
(1) Ernesto Nathan Rogers, Esperienza dell'architettura, Torino, 1958. |
|||
Questi sono avvenimenti che oggi oltremodo a stento possono capitare.
Quasi di certo perché forse paradossalmente per mille motivi
è più rischioso 'rischiare'. Un problema sempiterno, vecchio come il cucco, non ha trovato e difficilmente mai troverà soluzione: la ruota gira ed i giovani d'oggi lamentano scarsa attenzione. Essi, domanlaltro, tramutatisi in 'vecchi' dimenticheranno d'esserlo stati, giovini. E la ruota rigira cigolando, salvo specialissime, rare eccezioni. Gabriele Toneguzzi g.toneguzzi@nettuno.it |
|
||||
Per
qualsiasi comunicazione laboratorio
|