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Sopralluoghi

Manuel de las Casas

Raffaella Sacchetti
MANUEL DE LAS CASAS. opere scelte

Chiesa dello Spirito Santo,
via Milani, Cesena
dal 4 al 28 giugno 2003

apertura:
dal lunedì al venerdì ore 16.30-19.30
sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00
domenica chiuso

conferenza inaugurale di Manuel de las Casas:
giovedì 12 giugno 2003, ore 17.00

informazioni:
Università di Bologna
Sede di Cesena, Facoltà di Architettura
tel: +39 0547 612921
fax: +39 0547 612857
mostre@arch.unibo.it
http://www.arch.unibo.it




La conferenza di Manuel De las Casas presso la chiesa dello Spirito Santo a Cesena si svolge nell'ambito della mostra organizzata dalla Facoltà di Architettura di Cesena. La presentazione dell'opera dell'architetto spagnolo sottolinea l'interesse e la sensibilità verso un autore che lega intimamente la propria opera ai luoghi della terra d'origine e che ne interpreta la storia rivelandone il suo peso nell'architettura contemporanea.

[13jun2003]



Alcobendas.


Manuel De las Casas, docente di progettazione nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Madrid dalla fine degli anni '70, viene presentato alla città e agli studenti della Facoltà di Architettura di Cesena presso la quale offrirà il suo contributo in qualità di visiting professor per l'anno accademico 2003/2004. La chiave di lettura relativa al dibattito sull'architettura nella storia del secolo scorso e le conclusioni critiche che trovano il loro svolgimento più abituale nel tema della città rappresentano una spinta sulla strada di un approfondimento che all'interno di una sede universitaria può trovare il terreno ideale su cui svilupparsi. Egli stesso, in occasione del Convegno Europeo di Studi per il cinquantenario del CIAM di Bergamo (ottobre 1999), sintetizza quelli che ritiene gli elementi chiave per lo sviluppo dell'architettura attuale, a cui si rivolge incessantemente nella sua opera e che ritrova teorizzati nelle proposte di Rossi e Venturi:
"[...] Nelle loro teorie si trova la chiave di un nuovo impulso verso la modernità, verso un nuovo mondo capace di accettare:
- la storia, la città, il costruito, come un dato aggiunto all'architettura moderna;
- il simbolico, come elemento necessario e inevitabile nel fatto architettonico;
- il luogo culturale, mentale e fisico come dato che aggiunge specificità a questa architettura che dal particolare vuole essere universale. [...]".


Siviglia.


L'opera di Manuel De las Casas sta in equilibrio sulla complessità dei molteplici aspetti condizionanti la nascita e la vita di un'architettura e con essa della città e del territorio. Essa, radicata nel nostro tempo, è destinata a lasciare una traccia e a trasmettere una lezione alla quale in occasione di questa mostra è bello poter partecipare.

La mostra, curata dagli architetti Elena Mucelli e Stefania Rössl, percorre attraverso 11 architetture una parte significativa dell'opera di Manuel De Las Casas. Un viaggio affascinante nei molteplici paesaggi che svelano la Spagna dalla costa atlantica all'entroterra madrileno attraverso vent'anni di attività progettuale.

Le opere in mostra descrivono più volte il tema dell'edilizia residenziale pubblica, uno dei piu' studiati e riproposti in diverse interpretazioni dall'autore nel corso degli anni. È il caso dell'isolato di Palomeras a Madrid (1979-83), intervento in un'area urbana di più di 600 ettari che è stata completamente riurbanizzata alloggiando le 12000 famiglie che prima vivevano in baracche mediante un progetto che adattandosi al complesso di elementi esistente è riuscito a trasformare in modo globale l'intero quartiere, con una particolare attenzione alla contestualizzazione degli edifici. Con l'intervento di Alcobendas al cantiere già sperimentato degli alloggi sociali si affianca l'approfondimento rivolto al tema dell'innovazione nella procedura costruttiva. Da Pontevedra a La Coruña, da Toledo a Gremios, Manuel De las Casas si confronta con temi la cui complessità è spesso risolta mediante un metodo rigoroso rispettoso del genius loci e sempre volto alla ricerca tecnica e formale. Dalla reinterpretazione storica nell'adattamento di un complesso conventuale gotico a Zamora, sottolineata da una attenta ricerca sui materiali strutturali, allo studio di soluzioni innovative attraverso un linguaggio diretto e semplice nel padiglione di Castilla-La Mancha all'Expo del '92 a Siviglia, l'opera di Manuel De las Casas è ripercorsa dall'idea di "una architettura compromessa con la storia il luogo e il simbolo, senza rinunciare alla modernità".




Toledo.
In occasione della mostra è stato pubblicato un ampio catalogo bilingue (italiano e spagnolo) contenente la riproduzione di gran parte dei materiali esposti, corredato da alcuni contributi critici. Esso rappresenta la prima opera monografica sull'autore ed è curato dalle stesse curatrici della mostra.

Raffaella Sacchetti
sacchetti@architettura.it

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