RiAnim'Azione
E' più obsoleto il corpo o la tecnologia?
Convegno a cura di
Francesca Alfano Miglietti (FAM) e Antonio Caronia
coordinato da Dario Evola
con: Francesca Alfano Miglietti (FAM) - Paolo Atzori -
Franco Berardi (Bifo) - Pierluigi Capucci Antonio Caronia
-
Giancarlo Cauteruccio - Dario Evola - Ernesto Francalanci
- Stelarc
Quando gli arti di Stelarc (o quelli di qualche
volontario del pubblico) si muovono azionati da una
volontà straniera, aliena al
suo corpo; quando una capsula metallica scende nella
cavità del suo stomaco per rivelarne paesaggi e suoni
mai visti prima;
quando il suo terzo braccio, il braccio terribile e
affascinante di un robot, volteggia con l'incredibile
naturalezza dell'artificiale;
quando tutto questo succede, siamo naturalmente oltre il
corpo, ma anche oltre la tecnologia. Siamo in un nuovo
dominio
teorico e pratico, siamo nel regno del nuovo abitante di
questo pianeta, il cyborg.
Questo oltrepassamento del naturale e dell'artificiale
(due dimensioni del processo di antropizzazione del mondo
legate, ma
finora irriducibili l'una all'altra), questa loro
fusione, porta con sé una conseguenza ineluttabile e
paradossale: questo processo
ci fa entrare in una dimensione di frontiera,
interstiziale, più vicina agli abitatori dei mondi
intermedi tra l'umano e il divino come gli angeli che non
ai tradizionali abitatori del mondo dell'uomo, e tutto
questo senza abbandonare mai, neppure per un istante, il
terreno della materia.
L'arte tecnologica e corporale di questo inizio di
millennio annuncia che l'uomo non ha più bisogno di
prospettive immateriali, di tecnologie dell'intelligenza
e della comunicazione separate dalla materialità del suo
corpo, enuncia che può inscriverle tutte
entro di sé: la sua mente lo ha fatto uscire talmente
fuori da se stesso, che adesso con tutta tranquillità
può rientrarvi. Per
scoprire che nulla è più come lo aveva lasciato
all'inizio di questo lungo viaggio.
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