FRANCOIS BURKHARDT
FRANCOFORTE

Nasce in Svizzera nel 1936.

Dopo la laurea in architettura, dal 1960 all' 1984 svolge attivita' professionale in Svizzera ed in Germania.
Ricopre la carica di direttore di importanti istituzioni culturali: dal 1969 al ‘71 alla Kunsthaus di Amburgo, dal 1971 all'84 dell' IDZ di Berlino, dall'84 al ‘90 del CCI (Centre de Cre'ation Industrielle) del Centre Pompidou di Parigi.
Svolge attivita' didattica in scuole e facolta' di Architettura in Germania, Italia, Francia ed Austria.

Intensa e' la sua attivita' come curatore di mostre (circa 150) in Europa e negli Stati Uniti e come consigliere di istituzioni ed industrie in Germania, Francia, Belgio, Austria ed Italia.
Coordinatore scientifico dei film su E. Sottsass, P. Starck, J. Nouvel presso il Centre Pompidou a Parigi tra il 1984 e il 1990.

Alcune sue pubblicazioni nel campo dell’arte, dell’architettura e del design: Il cubismo cecoslovacco, Milano; Formes des Metropoles, Milano, 1991 e Berlino 1992; Mestiere d'autore: artigianato - industria - territorio, Milano; Design: Marco Zanuso, Milano 1995; Introduzione in Giovanni K. Koenig: Architettura del Novecento, a cura di E.Mucci, Venezia, 1995.

E' stato responsabile di collane editoriali come "Traverse" e "Les Cahiers du CCI". Dal 1996 ricoprira' la carica di direttore di "Domus".



Negli scritti di architettura di Giovanni Klaus Koenig, come anche in quelli dedicati al design, convergono i diversi aspetti di una cultura che scaturisce da un grande senso della liberta' umana e del progresso sociale, una cultura conquistata attraverso la conoscenza della storia ma finalizzata a difendere un ideale sociale prima che una metodologia accademica.

Per Koenig non ci sono grandi maestri e piccoli consumatori, ma solamente bisogni degni di rispetto per soddisfare i quali, i maestri sono chiamati ad operare con intelligenza, cultura ed impegno, producendo un lavoro originale che sappia favorire il benessere tra gli uomini e sia in grado di comunicare attraverso linguaggi significativi, fuori di ogni retorica accademica.

E' necessario rileggere Giovanni Klaus Koenig con gli occhi di chi cerca il superamento della modernita'. Egli ci ha sempre insegnato che bisogna allargare gli orizzonti: se vogliamo ritrovare nelle maglie del sistema di produzione che oggi ci domina un valore emancipativo che contenga in se' il senso di superamento, l'architettura tutta, come il design, e' chiamata ad aprirsi a mondi nuovi ed a collocarsi chiaramente al loro interno. E tale modo di porsi di fronte al progetto non viene dal mondo storico accademico nel quale l'architettura oggi e' prigioniera.

sintesi redazionale.



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