PIERLUIGI NICOLIN
MILANO

Nato a Bareggio (Milano) nel 1941, laureato in Architettura nel 1967 a Milano, ha insegnato dal ‘72 all'’80 presso la facolta' di Architettura di Palermo, nel 1987 a quella di Losanna e dal 1977 e' professore ordinario di Composizione architettonica, disciplina che attualmente insegna al Politecnico di Milano.

Dal 1968 svolge attivita' professionale; tra i suoi progetti si ricorda: concorso internazionale per la Nuova Sede dell'Universita' delle Calabrie (con altri), primo premio, Cosenza, 1972; piazza Stamira, primo premio, Ancona, 1978; Ponte dell’Accademia, Biennale di Venezia, 1985; nuova piazza Dante intorno della casa di Colombro, secondo premio, Genova, 1989; sistema di trasporto alternativo e parcheggi per il centro storico di Gubbio, 1989-90; Progetto case alla Morlana, Gorle (Bergamo), 1991 - in costruzione; Progetto Bergamo Alta - Bergamo Bassa, primo premio, 1992; Polo direzionale-finanziario nell'area Garibaldi - Repubblica, primo premio, Milano, 1992; consultazione per la ristrutturazione degli ex-stabilimenti Junghans alla Giudecca, concorso ad inviti, Venezia, 1995.

Ha organizzato numerose mostre e seminari in Italia e all’estero (ricordiamo, fra le altre, “Le citta' immaginate. un viaggio in Italia. Nove progetti per nove citta'”, XVII Triennale di Milano, 1987).

Dal 1978 dirige la rivista "Lotus International" . Tra i suoi piu' recenti scritti: Le nuove condizioni del progetto, "Domus" n.728, 1991; Metamorfosi dell'architettura urbana, Quaderno di "Lotus" n.18, 1992; Notizie sullo stato dell'architettura in Italia, Boringhieri, Torino, 1994; Dialogo su architettura e geopolitica (con V.Gregotti), "Casabella" n.615, 1994.



CONSULTAZIONE PER LA RISTRUTTURAZIONE DEGLI EX STABILIMENTI JUNGHANS ALLA GIUDECCA, VENEZIA, 1995

Il dispositivo planimetrico proposto favorisce le connessioni dell'area di progetto con i percorsi di accesso dal Canale della Giudecca che portano allo spazio centrale del nuovo giardino e ai pontili della laguna meridionale. L'intero comparto e' interessato da un'opera di ristrutturazione anche urbanistica, con eliminazioni di singole parti e di superfetazioni in modo da ottenere una chiara configurazione organizzata attorno ad un giardino pubblico.

E' sembrato inoltre opportuno cercare un principio di identita' per il nuovo insediamenmto non solo in relazione all'inserimento in uncontesto come quello veneziano, ma anche alle possibilita' di ricavarne, attraverso nuovi schemi interpretativi, moduli architettonici ed ambienti originali adatti alla vita contemporanea. Il progetto e' strutturato da una modulazione di 120 centimetri, intesa come principio costitutivo della stessa materia architettonica e non solo come sistema di razionalizzazione costruttiva.

(...) La strutturazione a micromoduli mette in gioco anche un altro carattere dello straordinario tessuto veneziano conseguendo un risultato unitario attraverso la fusione di innumerevoli varianti. Il sistema costruttivo e' da mettere inoltre in relazione con le scelte riguardanti i tipi delle abitazioni: gli edifici sono organizzati tramite l'alternanza di due moduli formali-funzionali, (...) che nelle loro combinazioni permettono di ottenere diversi tagli di alloggi, da quello tradizionale, alla disposizione piu' libera a loft. (...) Il nuovo insediamento, che prevede anche spazi commerciali, ristoranti, caffe' e bar, fa affiorare con discrezione la sostanza edilizia sul fronte della laguna meridionale, cosi' diverso dal fronte a nord del canale della Giudecca, conservandone il prevalente carattere naturalistico.

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