NICOLA PAGLIARA
NAPOLI

Nasce a Roma nel 1933. E' professore ordinario di Progettazione Architettonica presso la facolta' di Architettura di Napoli, dove vive, lavora e risiede da oltre 30 anni.

Nel 1979 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il premio per l'architettura dell'Accademia di S. Luca. Nel 1991 ha esposto alla Biennale di Venezia.

Tra le sue opere si ricorda: la Centrale Telefonica di Benevento, le ville sulla costiera Amalfitana e Cilentana, la chiesa di Colobraro nei pressi di Matera, la Cassa Rurale ed Artigiana di Capaccio (SA), il Municipio di Baronissi (SA), la Galleria Maiorino di Nocera Inferiore, il palazzo per uffici per conto della Soc. EDILRES e le torri per la nuova sede del Banco di Napoli, entrambi nel nuovo Centro Direzionale della citta', le stazioni ferroviarie per la societa' SEPSA e per la Circumvesuviana di Napoli.

Negli anni 1986-87 e' stato direttore dell’ufficio di Piano di Benevento, compilando, con il suo staff di tecnici, 23 grandi progetti ed altri di microarchitetura urbana e provvedendo alla stesura dei diversi piani di recupero. Attualmente sta realizzando un abaco universale per le costruzioni in pietra.

Suoi progetti e suoi scritti sono stati pubblicati su riviste italiane e straniere tra cui: "L'Architettura, cronaca e storia", "Casabella", "Parametro", "Controspazio", "Domus", "Architecture Interieure Cree'", "Bauwelt", "Architectural Review", "Frames". Ricordiamo inoltre Nicola Pagliara - Architetture 1971-1986, a cura di Egidio Eronico, Edizioni Kappa, 1987.



CENTRO DIREZIONALE DI NAPOLI - LOTTI 2G 4C- NUOVA SEDE DEL BANCO DI NAPOLI

L'acquisto di due Torri distanti tra loro 52 metri e tuttavia da utilizzarsi per la stessa funzione, ha imposto come preliminare alla progettazione la realizzazione di un ponte di collegamento a due livelli che mettesse in stretta connessione le funzioni distribuite nei due edifici. La dimensione delle Torri, stabilita dal piano di Kenzo Tange e lo sfruttamento delle aree al massimo della loro potenzialita', date le necessita' dell'Istituto di Credito, non consentivano arretramenti, ne' piani liberi, ne' introspezioni all'interno della successione dei piani. Il progetto, definite le funzioni fondamentali, avendo collocato nella torre 4C l'Alta Direzione, uffici, sala convegni e nella 2G, filiale di zona, mensa ed uffici, si trasformava irrimediabilmente in un impegnativo lavoro di rifinitura e di design.

Il dover affidare al complesso la sua immagine di "Banca" con le attribuzioni semantiche che questa funzione porta in se', ha spinto l'autore a ricercare, con l'uso di materiali particolari, una forza espressiva che tenesse nel tempo e che consentisse di rilevare a prima vista il significato del suo contenuto. Si e' deciso, cosI', di diversificare i tipi ed i colori dei materiali delle due torri, come era buona norma nella citta' rinascimentale. Al ponte in acciaio sono state messe in evidenza tutte le caratteristiche funzionali e strutturali, utilizzando al meglio la copertura come passeggiata attrezzata. (...) All’interno i diversi piani rispettano perfettamente l’immagine esterna, per cui i corridoi e gli spazi uffici hanno i pilastri rivestiti nei rispettivi colori di graniglia grigia ed avana e tompagni in pannelli di noce mansonia.

sintesi redazionale.



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