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Notizie dall'Unione Europea

Incenerimento rifiuti: l'Italia all'ultimo posto in Europa

In occasione del Convegno tenuto ad Abano Terme nel luglio scorso sulla "Utilizzazione termica dei rifiuti", è emerso che il nostro paese è collocato, in Europa, all'ultimo posto nell'incenerimento dei rifiuti. Nel 1997 solo 1.719.000 tonnellate di RSU, pari al 6,6% del totale sono stati inceneriti per la produzione di energia elettrica. A guidare la classifica europea dell'incenerimento è la Danimarca, dove il 79% dei rifiuti viene smaltito con questo sistema, seguita dalla Francia (46%) e dal Lussemburgo (43%). Su buoni livelli sono anche la Svezia (42%) e il Belgio (38%). In Italia ci sono 41 impianti di incenerimento, dai quali si ricavano 293.000 Mwhe l'anno di energia, concentrati in prevalenza al Nord (66%). Al Centro si trova il 24% degli impianti, al Sud e nelle Isole il 10%. Tra le regioni, molto attive risultano essere l'Emilia-Romagna, dove l'incenerimento raggiunge livelli europei, e la Lombardia, anch'essa vicina a questi livelli. Nonostante le potenzialità della termocombustione, però, ancora il 79% dei rifiuti finisce in discarica. L'Italia è quindi in ritardo nell'attuazione del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (noto come decreto Ronchi), che pur non fissando obiettivi precisi di termocombustione, punta a rilanciarlo su livelli europei. Durante il Convegno citato di Abano, le Associazioni di settore, come l'ATIA (Associazione tecnici italiani dell'ambiente), hanno affermato che sarebbe necessario un quadro normativo stabile, ma anche un diverso atteggiamento dell'opinione pubblica che troppe volte si è manifestata contraria all'installazione di questo tipo di impianti di incenerimento che, invece, "sono da considerarsi dei moderni impianti industriali concepiti secondo criteri di affidabilità e compatibilità ambientale. E' dimostrato che l'utilizzazione energetica dei rifiuti comporta, a parità di energia prodotta, una riduzione delle emissioni totali di anidride carbonica, anidride solforosa e ossidi d'azoto rispetto all'uso di combustibili fossili tradizionali". Secondo quanto dichiarato dal presidente di Federambiente, Guido Berro, l'incenerimento non è però l'unico rimedio al problema dello smaltimento dei rifiuti, anzi da solo non basta. "La soluzione non sta infatti in un unico sistema, ma nello sviluppo di un ciclo integrato di smaltimento, che veda l'incenerimento coprire il 30% dei rifiuti e la raccolta differenziata e il riciclo un altro 30-35%. La quota restante dei rifiuti continuerebbe ad essere smaltita in discarica".



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