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Carlo Berarducci. Complesso parrocchiale di "Sant'Agostino di Canterbury e Nostra Signora del Suffragio" 1992-1999 |
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[in english] | Una chiesa
riconoscibile come tale. Questo il motivo ispiratore del progetto. La riconoscibilità della sacralità. I complessi parrocchiali sono organismi più simili al complesso monastico autosufficiente con orti, giardini, spazi all'aperto e luoghi per l'insegnamento, la lettura, la riunione, l'alloggio che non alla chiesa cattedrale. Rendere visibile la Chiesa significa allora isolarla dalle altre attività. Costruire due edifici distinti: la "Chiesa" e le "Opere". Dettaglio delle torri. |
[23apr2000] | ||
I volumi visti dal basso. |
Le Opere
sono un semplice corpo di fabbrica rettilineo a quattro piani sovrapposti il cui interno
è suddiviso secondo le esigenze funzionali del programma e le cui aperture verso
l'esterno sono dettate dalle necessità interne. La Chiesa è al contrario un organismo composto di essenziali volumi stereometrici senza aperture, le cui dimensioni non sono rapportabili ad elementi quali porte o finestre. Grandi murature delimitano il perimetro dello spazio sacro chiudendolo all'esterno. Ma due delle quattro torri rettangolari non toccano terra lasciando una grande permeabilità tra interno ed esterno. Cosicché dall'esterno la chiesa appare completamente chiusa protetta e delimitata dalle pesanti murature che la perimetrano, ma dall'interno lo spazio si apre verso l'esterno in continuità visiva con la campagna circostante. |
L'inaugurazione della chiesa. |
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Sezione. Pianta. |
Due soli materiali all'esterno: il mattone di terra cotta giallo che riveste interamente la costruzione riducendo al minimo i fatti costruttivi attraverso la eliminazione di soglie, copertine ed aggetti; le 'alluminio ed il ferro zincato di infissi e porte, della struttura campanaria e del portale di ingresso principale, vero e proprio segnale visibile dalla strada. All'interno tutto cemento. Cemento strutturale a vista di travi e pilastri; intonaco di cemento e calce lisciato e non tinteggiato sulle pareti; cemento pigmentato blu gettato in opera finito a resina epossidica al pavimento. La luce piove dall'alto, da quattro grandi vetrate a croce che si fronteggiano chiudendo il lato interno delle torri rettangolari sopra il livello della copertura che funzionano come maniche di luce ed aria che captano la luce per proiettarla sul presbiterio e sugli ingressi. Carlo Berarducci www.carloberarducci.com |
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Carlo
Berarducci è nato a Roma nel 1963 dove si è laureato nel 1991 con una tesi
dedicata ad un Progetto di Chiesa a Roma. Nel 1999 ha conseguito il Dottorato di Ricerca
in Composizione Architettonica con la tesi: "Arte-Architettura; gli ultimi due
decenni". Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali ed ottenuto
diversi riconoscimenti e pubblicazioni. Recentemente, la Galleria AAM Via del Vantaggio,
Roma ha presentato la mostra "Nel nome del padre, Francesco Berarducci e Carlo
Berarducci", a cura di Francesco Moschini. Complesso parrocchiale di "Sant'Agostino di Canterbury e Nostra Signora del Suffragio" 1992-1999 Comune di Roma - Località Torre Maura Incarico del Vicariato di Roma. Opera Romana per la preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma progetto: Carlo Berarduci collaboratore: Luca Punzi fotografie: Pietro Jovane architetture |
Il crocifisso. |
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per partecipare alla rubrica architetture laboratorio
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