Architetture

HOV. Concorso per piazzale Don Minzoni a Castelfidardo



La città è in un certo qual senso una metafora. Ma di che?
Woody Allen



Area di concorso secondo il bando.
Quando, dopo i primi sopralluoghi, abbiamo preso coscienza del tema progettuale, alcune indicazioni, contenute nel bando, ci sembravano subire una rigida impostazione. Nonostante le linee guida -indicate dall'Amministrazione- fossero molto precise, lo spirito del concorso spingeva poi l'intervento sulla Piazza Don Minzoni, la più ampia e viva della città. Eppure gli interessi erano, di contro, differenziati.

[05dec2000]

Assetto vegetazionale della Piazza.


Schema della circolazione veicolare. La completa organizzazione dell'area -collocazione delle attività, determinazione dei flussi, condizioni di metabolismo- è l'innesco per il processo di mutazione urbana.
La città non è, a nostro parere, espressione di un modello "tipico" od "analogo" in sé, ma il risultato, in divenire, di complessità e sovrapposizione. Aldilà delle dimensioni territoriali o demografiche. Il progetto doveva intervenire con la creazione di processi e tensioni, abortite dalla consuetudine, e non con l'esibizione di un'ennesima architettura degli spazi aperti. L'emergenza della riqualificazione architettonica della Piazza era pertanto curiosa, quanto l'evidenza che proprio gli altri spazi volgevano in ben diverso stato di necessità. In fondo il piazzale soffriva della notevole pressione veicolare, ma la splendida veduta panoramica e le specie arboree presenti, con alcuni esemplari interessanti ed in buona salute, lasciavano spazi notevoli alle possibilità di sviluppo della fruizione sociale, già presente e consolidata.


Genesi della geometria della struttura spaziale tridimensionale realizzata in monoblocco di vetroresina bianca.

Il progetto, quindi, non poteva risolversi in un problema di linguaggio o, ancora peggio, di arredo e pavimentazione, altrimenti tanto valeva lasciare tutto così. La soluzione del problema dell'accessibilità e della qualificazione complessiva dell'area erano, quindi, il passaggio obbligato del processo risolutivo, tutto il resto non era importante.

PARCHEGGIO INTERRATO. La collocazione del nuovo parcheggio interrato assume, all'interno del tema progettuale, una vera connotazione strategica. E' significativo, pertanto, che esso costituisca la linea guida dell'impostazione funzionale della proposta. Con una capienza di circa 250 posti auto per quattro livelli, organizza e qualifica l'area del Piazzale Michelangelo, giustifica i flussi di esercizio di un percorso meccanizzato, scarica la pressione veicolare da Piazza Don Minzoni. La tipologia inconsueta, basata su una geometria evolvente continua, elimina la separazione rampe/distribuzione ed ottimizza gli spazi, altrimenti inutilizzati, dei collegamenti verticali.


Overview del progetto.
A_ L'area della Piazza, obiettivo del concorso
B_ Collegamento meccanizzato dal nuovo parcheggio all'area pedonale
C_ Parcheggio interrato 
D_ Bus terminal
E_ Sottopasso veicolare
F_ Localizzazione del Monumento alla Fisarmonica (scultura da collocare), prodotto dell'artigianato del luogo e richiesta specifica del bando.
G_ Decentramento di alcuni uffici comunali in prossimità dell'ufficio postale esistente


Sistema portante monoblocco dell'ascensore, in acciaio e vetroresina bianca.


Vista degli elementi del collegamento meccanizzato.
Completamente aperto, abbatte i costi della rispondenza alle normative antincendio, semplificando i sistemi di sicurezza, ventilazione, etc. La rampa, della pendenza media del 3%, oltre che le due corsie di marcia, contiene un percorso pedonale per l'accesso allo spazio centrale di uscita, dotato di un ascensore 6 posti e scale. La percezione visuale, pur se privo del solaio conclusivo, è leggera, con la sola struttura in vetroresina bianca aggettante dal piano della piazza. La struttura lascia libere tre aree verdi alberate da organizzare per attività ricreative, di riposo e lettura, di conversazione.


Vista degli elementi del collegamento meccanizzato.

CAPOLINEA AUTOBUS. Lo spazio aperto, attualmente inutilizzato, è destinato al nuovo bus terminal. La viabilità è integrata da un servizio utenti, biglietteria ed informazioni. Le aree verdi, con funzione primaria di filtro separatore, sono tutte calpestabili e le miscele utilizzate, costituite da prato rustico, sono autorigeneranti. La stabilità garantita dall'apparato radicale è integrata da georeti stabilizzanti che annullano sostanzialmente la necessità di manutenzione ed assicurano indeformabilità, anche con angoli di pendio significativi.

GIARDINO. Il nuovo giardino urbano è più ampio dell'attuale, anche se ne prende in parte le direzioni principali. Ciò è dovuto al fatto che tutte le alberature sono mantenute -nei disegni sono state omesse per visibilità- ed i passaggi di attraversamento s'integrano tra le essenze presenti. La geometria deriva da una sorta di gran cuscino inciso da passaggi morbidi.
Tutta l'area verde è calpestabile: il prato, affinché sia compatibile con le attività ricreative, sarà seminato utilizzando una miscela resistente (p.e. Festuca, Agrostis e Lolium) dal fabbisogno irriguo limitato.


Foto del modello.

La vasca è riproposta in nuova versione: è più grande, con altre specie ittiche compatibili -oltre agli esemplari attuali- e dotata di ricircolo direzionale ad intensità variabile. Il bordo è in gomma rossa antisdrucciolo di tipo sportivo con un parapetto di sicurezza trasparente in metacrilato. Il confronto con la natura, per quanto "naturata", è sempre un esercizio obbligatorio del programma. I limiti laterali dei percorsi sono sedute indifferenziate, di volta in volta, dove c'è sole o ombra: a piacere.

PIAZZA. L'ampio spazio centrale, a ridosso delle mura, di Piazza Don Minzoni è libero di essere organizzato secondo le esigenze. Le sedute mobili, così collocate, sono solo una possibile soluzione. Le doppie fonti luminose -verso le mura e sul piano calpestabile- sono modulabili e creano sensazione scenografica o illuminazione attiva. Le altre sorgenti luminose sono integrate nella pavimentazione, nel prato, etc. I pannelli informativi metabolizzano, nella fase diurna, la funzione del sostegno luminoso. Lo spazio complessivo è come una tavola: da apparecchiare o no, al variare degli ospiti e del menù. Le strutture che vi sono collocate (un bar, il fioraio, un giornalaio) sono costituite da un unico blocco trasportabile realizzato con struttura in metallo monoblocco, plastica, gomma. Di diversi colori o tutti uguali, a scelta.

SCALE MOBILI. Il percorso di collegamento tra il parcheggio, l'ufficio postale e le residenze di Piazzale Michelangelo, giunge alla Piazza mediante una coppia di scale mobili a raso che sostituiscono l'attuale scalinata, con differente orientamento. La mobilità non necessita di sorveglianza, la soluzione proposta è scoperta. Una pensilina in vetroresina colorata ed acciaio, piega come il pendio verde e segnala l'inizio della salita, accogliendo i flussi pedonali provenienti dalle diverse direzioni. L'aggancio, in tunnel, alla piastra della piazza è reso possibile dalla condizione altimetrica esistente, che è rispettata.

TUNNEL. Il collegamento tra Via Matteotti e via Roma è attuato da un tunnel posto al di sotto del piano pedonale, che consente il passaggio di automezzi con altezza utile fino a mt. 4,50. Le rampe di ingresso sono integrate nella nuova viabilità, riordinata ed organizzata con nuovi parcheggi a raso. Tecnicamente esso è realizzato come uno scasso con successiva realizzazione del solaio di copertura, futuro piano pedonale della Piazza.

HOV Architecture
info@hov.it




Prospetto delle strutture di emersione del parcheggio interrato.


Vista del sistema di collegamento verticale.
Concorso di idee per la ridefinizione architettonica di piazzale Don Minzoni, Comune di Castelfidardo

HOV Architecture / RAPONI + ACQUA
Lo studio HOV è stato fondato nel 1998 da David Raponi e Francesca Acqua; ha sede ad Ancona. David Raponi è il responsabile dello studio. Nato nel 1965, ha studiato e poi svolto attività didattica e di ricerca all'Università di Firenze fra il 1984 a il 1993. Partecipa con una borsa di studio nel 1994, al 6° Seminario Internazionale di Progettazione "Napoli, architettura e città", tenuto all'Università di Napoli. Ha collaborato con vari studi fra i quali quello del Prof. Ing. E. Baroni di Firenze e con lo studio del Prof. Arch. W.A. Noebel di Berlino. Francesca Acqua è nata nel 1967. Laureata in architettura all'Università di Firenze, ha collaborato con il C.R.N. Yacht Project di Ancona.







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Schema di sezione del parcheggio.
 

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