Architetture

BENIAMINO SERVINO. La casa dei fratelli falegnami




Palazzina suburbana a San Marco Evangelista.
Se c'è un luogo per rappresentare il desiderio, questo luogo è il basso. E se c'è un modo per rappresentare la via che il desiderio deve seguire per realizzarsi, questa via è indicabile come il percorso che dal basso porta verso l'alto.

Si può sperare di conoscere il desiderio originario a partire dalla sua realizzazione. Se dalla sua realizzazione si volesse vedere l'origine del desiderio, la sua spinta propulsiva, si dovrebbe ripercorrere il tempo seguendo il senso inverso del suo scorrere. Tornare indietro, lungo una direzione così intrecciata con lo spazio da rendere la ipotetica ricerca all'interno di questa complessità un vero atto creativo.

[03jan2001]
Beniamino Servino è nato a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) il 20 maggio 1960, si è laureato con lode presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli. Opera prevalentemente nell'ambito della progettazione architettonica e partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali. Ha curato i volumi: 
- Intrecci. Note sul rapporto tra committente progettista ed esecutore nella produzione dell'oggetto architettonico. Priulla. Palermo 1997
- La città eccentrica. Esemplificazione del sistema urbano territoriale della provincia di Caserta nel Novecento. Nuova Arnica Editrice. Roma 1999
- Ce 900. Guida all'architettura del Novecento in provincia di Caserta. Tipar. Roma 1999.
Bibliografia essenziale:
- Renato De Fusco, La Campania: architettura e urbanistica del Novecento, Electa Napoli (1995)
- "Controspazio" n. 2/98, maggio 1998.
- "Casabella". Almanacco Giovani Architetti 98-99.
- "Casabella". Almanacco Giovani Architetti 99-00
- La Biennale di Venezia. 7th International Architecture Exibition. Expo on line, Marsilio Editore, 2000.


Eugenio Tescione Psicologo. Vive e lavora a Caserta, dove è nato nel 1959. Tra la fine degli anni '70 e la metà degli anni '80, ha collaborato con il Teatro Studio di Toni Servillo, occupandosi prevalentemente di aspetti legati alla scrittura letteraria degli spettacoli. Ha pubblicato articoli di psicologia e testi poetici.
Il corpo-di-fabbrica nella realtà sorge dal basso, lì sta la sua base solida (fondamento), anche se gli occhi disegnano nell'aria linee che da lì s'avvicinano al cielo. Senza alcun strumentario, in pieno possesso della tecnica acquisita per trasmissione transgenerazionale (transculturale).

Gli occhi costruiscono la casa perché guardando verso l'alto ciò che in realtà ancora non c'è, vedono bene il basso dove la realizzazione si poggia: vedono il desiderio che spinge a realizzarsi. E non c'è bisogno di guardare troppo lontano, né troppo distante da sé: se gli occhi riempiono lo spazio vuoto di un corpo-di-fabbrica è perché guardano dentro, non fuori.

Non sarebbe male domandarsi se l'Architetto, il Fotografo e l'Artigiano del legno (che ne ama il calore con le mani), non posseggano il dono della cecità, quel saper essere, come gli asceti, ciechi sulle parti, per poter vedere davanti ai propri occhi l'insieme della creazione. E neanche sarebbe male chiedersi se questa cecità non sia in fondo necessaria per creare, ovvero per risalire il corso del tempo-spazio fino all'origine del desiderare.


Schizzi contenenti l'ipotesi di intervento di trasformazione.


Il confronto tra i materiali.


Partitura.
Da una matrice (mater) derivano prodotti uguali.
Nel campo delle cose umane, i figli sono uguali e diversi. Simmetria ed asimmetria potrebbero essere categorie utili per designare le combinazioni dei rapporti in una fratria. L'unione e la differenziazione rappresentano le spinte desiderative che disegnano queste combinazioni. E più si spinge lo sguardo verso il basso, più potenti si reperiscono i desideri di unione e differenziazione.

Tutti per uno, ognuno per sé. Lo spazio è unito e differenziato. In rima, o disegnato come sovrapposto ad una partitura barocca, sviluppata per bemolle e diesis. Cosa che prepara al trionfo del razionale, al raggiungimento di una sovrana, panoramica serenità dell'alto, dove, finalmente pacificato, il desiderio si dispone a vedere sotto di sé la sua stessa turbolenza e sopra di sé una rassicurante ragionevole oasi di quiete. L'altana, sotto, è spezzata in tanti singoli privati spazi uniti. Ma da lì, che panorama!


Sezioni.


Mattoni e travertino.


Contrappunto.

Prima dell'intervento.


Durante l'intervento.
Nel corso d'opera si pensa di affidare qualcosa al caso. Come quando su un tema dato (anche tratto da una razionalissima partitura barocca), un jazzista improvvisa. Ma che il caso esista è forse solo una supposizione priva di fondamento. Altrimenti dovremmo affermare che l'assolo, così evidentemente necessitato e strettamente legato al tema, è solo frutto di un arbitrio offensivo e distruttivo.

Così affermando, negheremmo la possibilità che ci sia costruzione e creazione. Dunque, così non è: il rilievo a posteriori (cui siamo condannati per poter dare ragione del nostro fare), dimostra invece che il caso è atto creativo, necessaria delega ad un funzionamento libero di potersi esprimere in ragione di una cornice già predisposta. Infatti la casa aveva già un suo pensiero (simmetria-asimmetria, unione-differenza, basso-alto...), una sua partitura.

Conquistare ragione, come conquistare spazio, è ciò che impegna i fratelli, la comunità. Costruire, come atto di un pensiero creativo, è conquistare ragione, cioè definire uno spazio proprio, nel quale possano al contempo e comodamente abitare la differenza e l'asimmetria.

Eugenio Tescione
eugetes@posta2000.com





Ri-modellamento di una palazzina suburbana a San Marco Evangelista (Caserta)

Di Beniamino Servino con Barbara Cimino, 1998-2000
Fotografie: Luigi Spina
Materiali: Mattoni, travertino, tubi di conglomerato cementizio precompresso intonacati; tavole di larice, travertino, struttura di supporto in profili metallici.

Nota: I lavori sono andati avanti a fasi. Senza un progetto unitario. Coinvolgendo, lentamente, nuove parti dell'edificio.







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