Architetture

5+1 ARCHITETTI ASSOCIATI. L'ombra delle idee. Eccezione in un esercizio sulla sparizione



Il ponte non vi colpirà con la seduzione di una struttura spettacolare, o con la pesantezza di un'epica forza arcaica. Il ponte cercherà la sua eccezione in un esercizio sulla sparizione. La sparizione non come scelta polemica contro la monumentalità e l'importanza del manufatto, ma come ricerca di economia delle risorse del territorio e dei materiali attraverso l'esaltazione della sua forza interiore, della sua sensualità.

Il ponte cerca la sua eccezione in un uso innovativo e straordinariamente ridotto del materiale e in un rapporto non invasivo con il territorio attraverso scelte conformi e rispettose di natura e artificio del luogo: parti interrate, scarsa presenza di rampe e pile, continuità tra parte sospesa, parte interrata e zone complanari. Il ponte cercherà la sua eccezione nella sua anima nascosta.

[25may2001]








ANIMA NASCOSTA. La forza sensuale e ombrosa del ponte è nella muscolarità del suo materiale. La forza muscolare e nervosa interna al suo cemento "ultra high resistance" rappresenta la suggestione e l'emozione della percorrenza e della vicinanza al ponte. La grande plasticità e idrometria del materiale permettono di avere miscele che esprimono una espressione tattilmente differente del cemento.

Lo studio 5+1 architetti associati è stato fondato nel 1995 a Genova da Paola Arbocò, Pierluigi Feltri, Alfonso Femia, Gianluca Peluffo, Maurizio Vallino e Antonio Lagorio (associato fino al 1999). Partecipano a numerosi concorsi internazionali insieme ad altri studi di architettura e ad un team di collaboratori che come loro credono nel progetto di gruppo e ai concorsi di architettura come strumenti di progettazione. Nel 2001 stati invitati al concorso per l'area Rizzoli a Milano e per la Palazzina dell'Auditorio dell'Accademia Nazionale dei Lincei a Roma, ques'ultimo elaborato insieme a Rudy Ricciotti. Collaborano ai corsi di Progettazione Architettonica presso l'Università di Genova e promuovono iniziative culturali sul "progetto di architettura", in Italia e in Europa, attraverso l'organizzazione di workshop, conferenze, mostre e attraverso la pubblicazione di alcuni libri ed una collana d'architettura edita da Joshua. Tra i progetti realizzati ed in corso di realizzazione: il campus universitario di Savona, il museo archeologico ad Aquileia e gli spazi pubblici di Celle Ligure, Sestri Levante e Savona. I loro lavori, sono stati pubblicati nelle principali riviste d'architettura e nel 2001 Skira ha pubblicato una monografia  in occasione della mostra personale all'ETH di Zurigo. Recentemente sono stati segnalati per il Premio Borromini nella sezione giovani architetti.

Bibliografia:
5+1, Jusqu'ici tout va bien, Joshua, 1998.
5+1, The shadow of ideas, Skira, 2001.



La superficie non è più brutale e eroica ma diviene sensuale, come pelle. La forza muscolare-nervosa della sezione ridotta del materiale è come la forza di un addome, come i tendini della mano che si contraggono nella presa in punta di dita. L'azione di sostegno del palmo della mano con la tensione tendinea del dorso rivolta verso il basso è tattile e mediterrannea si oppone alla tecnologia anglosassone dei tendini-stralli che trattengono dall'alto con le nocche che si deformano e si innalzano a formare pennoni che si impongono nel paesaggio. La forza è nascosta quasi passiva, attende il lento passaggio di chi percorre gli argini del fiume stanco: solo allora si disvelano nell'ordinata eleganza della propria organica geometria il fianco da mammifero marino, metallescente ma caldo e vibrante, le arcate dell'intradosso continue, lunghe e vigorose che sfiorano pilastri che non osano interromperle.



IL PIACERE PERCETTIVO DELLA PERCORRENZA. La scelta di dividere i due ponti tocca il campo della percezione. Il ponte veicolare è infrastrutturale–territoriale: dialoga con il luogo non invasivamente, risolve problemi funzionali (considerati assolutamente primari e condizionanti) attraverso un approccio semplice e mai strutturalmente spettacolare o eroico, perché la sua forza è interiore. La forza interiore e nascosta viene svelata a chi ha l'occasione di percorrere il sistema di piste ciclabili ed il ponte pedonale.



Lentamente, ma con forza nascosta, si appoggia, si infila e scorre sul suolo. Il ponte pedonale tocca terra per punti, con rapidità. Permette una ricerca del piacere della percorrenza nel suo rapporto con il fiume, la natura, le origini e con l'addome di quello veicolare, che, più in alto, non incombe con luci, rumori e gas. La loro distanza li rende indipendenti ma dialoganti in termini di percezione e psicologia: quasi nozze, galleggianti tra acqua e aria.

Anche l'illuminazione notturna distingue le due strutture. La penombra accompagna il tragitto sul ponte pedonale dove si percepiscono i bagliori del rapido transito dei fari che a forte velocità attraversano il grande ponte carrabile. I new jersey alti deviano i riflessi verso l'alto spingendoli a vincere la pressione luminosa dei pali centrali che illuminano tutta la carreggiata. La luce del nastro filtra attraverso la superficie d'asfalto per illuminare l'intradosso che finalmente viene rivelato in tutta la sua profondità.





LA GITA FUORI PORTA. Il ponte pedonale unisce solo i due argini, ma proprio in corrispondenza dei suoi sbarchi il circuito pedonale si allontana dall'intrico della viabilità extraurbana sfruttando le possibilità del parcheggio che si attesta sul lato Magliana: lì si è immaginata la possibilità di creare un luogo della gioia, della decompressione, della nostalgia domenicale; un luogo ricco di pini marittimi, di radure panoramiche, di luoghi per celebrare nozze alla Amarcord. Un luogo che, collegato ad un parcheggio gratuito, permetterà una riconquista degli argini del fiume eterno.

5+1 architetti associati
alfonso@cinquepiuuno.com
  Il ponte dei Congressi a Roma

Concorso internazionale a inviti.

progettist:
5+1 architetti associati, Rudy Ricciotti, Annalaura Spalla

con:
Stefano Migliaro, Marco Pascucci, Luigi Sobrero

collaboratori:
Simonetta Cenci, Gabriele Maria Pulselli, Sara Traverso

cad, prospettive:
Andrea Di Mauro, Enrico Martino, Stefano Fragola, Paolo Vassallo

graphic design: Francesca Ameglio, Antonio Terranova

models: Daniele Marchetti, Luca Pozzi, Ilaria Sisto

cronologia:
concorso: ottobre 2000

> SPOTLIGHT: BONINO: 5+1AA

> 5+1 ARCHITETTI ASSOCIATI
> CONCORSO PONTE DEI CONGRESSI

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