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Architetture

KUROKAWA, DELLAPIANA, BERMOND DES AMBROIS. Torino Porta Susa



[in english]
L'INTERVENTO. La stazione, organismo dai ricchi risvolti attributivi che ramificano in tutti i substrati sociali, si presenta nella sua unità architettonica come corpo in simbiosi con la città. Continua però a rivestire quello che, anche nell'immaginario collettivo più infantile, è l'espressione dell'attesa, della speranza del nuovo e della fantasia incoercibile del viaggio.


Schizzi preliminari.

Il progetto si presenta come una nuova fibra da incastonare in un luogo importante della città, nel flusso dinamico della nuova "Spina Centrale" accanto alla strada ferrata. La proposta progettuale di questa nuova fibra è un parallelepipedo che, insinuandosi nel rigoroso tessuto ortogonale della città di Torino e appropriandosi degli stessi assi della sua trama e del suo ordito, si pregia di mostrare tutta la sua leggerezza attraverso la trasparenza. Trasparenti sono le pareti verticali e il piano di copertura, rivestiti di "lastre sospese di vetro" che riflettono il cielo e in esso s'immergono, quasi incorporee, circondate ovunque da verde alberato.

[15dec2001]

Sezione trasversale.

Prospetto sud.


Sezione longitudinale.

LA SCATOLA LUMINOSA. La Stazione, è completamente trasparente e vuota. Le uniche eccezioni sono sei strutture prismatiche, portanti la copertura e contenenti vani tecnici, e quattro volumi: le "masse scultoree". Queste contengono funzioni di rappresentanza e servizi essenziali. Le funzioni attinenti la stazione vera e propria si svolgono al livello sottostante. Chi entra in stazione è colto da una sensazione di partecipazione ad un ambiente legato alla dinamica dei trasporti e del vivere di oggi, con particolare attenzione al garbo ed alla raffinatezza dei colori morbidi e della luce naturale o generata, con facile ed immediata lettura dei percorsi da imboccare per scendere ai treni sottostanti.


Ingresso centrale.


Inserimento nel contesto urbano.


Prospetto sud vista notturna.

Prospetto sud vista notturna.

L'effetto notturno è fondamentale: l'illuminazione artificiale darà visibilità mediante un "lavaggio luminoso" totale lungo il perimetro della parete vetrata, scivolando dal basso verso l'alto e imprimendo un effetto di lievitazione del tutto con una leggerezza spettacolare e fantasmagorica. All'interno, le "masse scultoree" saranno illuminate da diversi toni di colore della luce conseguendo un effetto emozionante. 

Paolo Dellapiana è nato a Torino nel 1967, Francesco Bermond des Ambrois è nato ad Ivrea nel 1966. Entrambi si sono laureati, nel 1992, in Architettura presso il Politecnico di Torino con relatori Andrea Bruno e Delio Fois. Dal 1994 svolgono l'attività professionale nel loro studio a Torino. Nel 1994/95 progettano per la Kappa Italia alcuni punti vendita in Torino, nel Veneto e a Tiblisi, in Georgia. Dal 1995 avviano numerose ristrutturazioni come la Nuova Biblioteca di Neive (CN), la "casa degli esercizi spirituali" di Alba (CN), la Confraternita dei Battuti a Castagnito (CN), una casa di abitazione nel centro storico di Alba e alcune cascine private sulla collina di Alba e sulle colline di Biella (TO) e di Alassio (SV). Di nuova realizzazione, a partire dal 1994, sono alcune abitazioni unifamiliari sulla collina di Pecetto Torinese (TO), di Guarene (CN), nelle Langhe (CN) e il nuovo stabilimento S.T.A. a Castagnito d'Alba, la nuova sede dell'impresa edile BARBERIS ALDO s.p.a. Dal 1998 partecipano, con l'architetto Ugo Dellapiana, al gruppo di progettazione del nuovo ospedale di Alba-Bra (giunto alla fase definitiva) guidato dall'architetto Aymeric Zublena di Parigi. Inoltre annoverano numerose collaborazioni professionali tra cui quelle con il gruppo Cliostraat, con l'architetto Ugo Dellapiana, con lo studio A.I. Engineering, con la PROMOGECO e studio GRANMA e con Negozio Blu. Nell'agosto 2001 hanno partecipato al concorso per la progettazione della nuova Stazione di Porta Susa di Torino con l'architetto Kisho Kurokawa (KKAA architects). Altri componenti del gruppo: Ove Arup & partner (Londra) e lo studio ing. Forte. Attualmente sono i impegnati, in collaborazione con A.I. studio di Torino, nelle opere di rielaborazione funzionale e ristrutturazione della stazione di Porta Nuova a Torino (nell'ambito del progetto "Grandi Stazioni").
Altro elemento fondamentale sono le alberature che divengono parte integrante ed unitaria di tutto il complesso, esso stesso inserito nel verde della Spina Centrale. Dallo zenit è leggibile un punto d'esclamazione tra gli alberi.


Inserimento nel contesto urbano.

È un'esclamazione che tra diverse modalità di trasporto (treno, metropolitana, autolinee urbane ed extraurbane) assume una grande valenza semiologica. Infatti, nella dinamica di un punto così nevralgico della città, convergono un'infinità di sentimenti contrapposti. Su tutti la staticità dell'edificio, dei grandi spazi vuoti e dei luoghi tranquilli rasserena e meraviglia con la sua trasparenza, la sua luce naturale e modulata di giorno e spettacolare di notte, offrendo un habitat che fa pensare, per i suoi richiami, all'alveare. Per accedere alla stazione vera e propria si scenderà, tramite dei vuoti a pavimento, al primo livello interrato. Tali "vuoti" a pavimento sono grandi aperture, che mettono in comunicazione i grandi atri del piano strada con il piano inferiore, con il quale essi partecipano la continuità tra i livelli.




Planimetrie.

Il nuovo fabbricato Viaggiatori non sarà solo utilizzato dai viaggiatori ma anche dai visitatori. Si compone di un vano in due parti che affiancano un atrio aperto-coperto. Quest'atrio non contiene servizi destinati alla pura funzionalità, ma solo rappresenta un simbolo, uno spazio espressivo, un luogo di flussi inversi e di spazi elevati per il pensiero, per la sosta, per la preparazione dell'animo al viaggio, alla ricerca o alla lettura delle cose. L'apertura centrale tra i due corpi diventa un qualcosa che li rinsalda esaltandoli entrambi e assume il significato d'ingresso principale.

LA STRUTTURA. Gli obbiettivi primari perseguiti nella progettazione strutturale sono: realizzare uno spazio interno libero da colonne, rendere lo spazio interno flessibile rispetto alle varie esigenze architettoniche e ottimizzare le varie fasi di costruzione degli edifici.

La struttura principale dell'involucro esterno è in acciaio. La struttura della copertura è formata da una struttura principale di travi reticolari a sezione triangolare con una luce di 30 m e da travi secondarie che supportano i pannelli vetrati.

La piastra generale così ottenuta sostiene un piano di copertura a vetro. La stabilità dell'edificio viene assicurata dai 6 corpi centrali in calcestruzzo armato mentre la copertura è adeguatamente controventata per trasmettere le spinte orizzontali ai controventi verticali. Le parti di coperture trasparenti a mensola sono poggianti su piastre reticolari spaziali di altezza 2,00 m e poggiano su pilastri in acciaio di sezione circolare. La parete verticale strutturale è alta circa 20 m ed è costituita da profili rettangolari in acciaio posti in modo da ottenere un telaio Vierendeel. La stabilità complessiva dell'edificio è garantita dai corpi centrali in calcestruzzo.


Ingresso nord.


Particolare copertura con celle fotovoltaiche.
Le pareti verticali sono previste in lastre di vetro stratificato di sicurezza basso emissivo fissate in modo puntiforme con fissaggi inox "a ragno" a 15 cm di distanza dalla struttura principale (sottolineando l'effetto di leggerezza e trasparenza del volume). Le pareti verticali del fianco sud e delle fronti brevi est e ovest, sono accoppiate a una serie verticale di brise-soleil interni in alluminio orientabili cosi da essere in grado di modulare la luce e l'irraggiamento in eccesso.

Per il piano orizzontale di copertura è prevista una pannellatura a doppia parete vetrata stratificata con interposte celle fotovoltaiche al silicio. Queste sono distribuite in modo da coprire non più del 50% della superficie: esse fungono da riduttori d'irraggiamento e da modulatori della luce. Una tale soluzione permette un recupero d'energia solare che, trasformata in energia elettrica, riduce il costo dei consumi.

L'energia prodotta dai moduli é direttamente immessa nella rete elettrica pubblica. La caratteristica rilevante di tale impianto è la capacità di lavorare in regime di interscambio: sulla superficie totale è calcolo verosimile valutare un recupero complessivo di circa 300 KW/h medio durante le ore del giorno.

I pannelli al silicio, inoltre, permettono una riduzione del passaggio di energia solare all'interno del volume abitato fungendo perciò anche da brise-soleil per il piano orizzontale di copertura, ricordando, con la diversa densità di posa, nuvole geometriche.
KUROKAWA, DELLAPIANA, BERMOND DES AMBROIS. Torino Porta Susa


La discesa alla galleria commerciale e ai treni.
Progetto sviluppato da Kisho Kurokawa architects e da Dellapiana Bermond des Ambrois in occasione del concorso di progettazione del Fabbricato Viaggiatori della nuova stazione ferroviaria di Torino Porta Susa e di una Torre destinata a servizi ricettivi ed uffici, nel periodo giugno/settembre 2001.

Progettisti:
Kisho Kurokawa architetto, capogruppo 
Hank Cheriex managing director KKAA
Akira Kumazawa architetto KKAA
Yasuyuki Sakurai architetto KKAA

Paolo Dellapiana architetto
Francesco Bermond des Ambrois architetto
Ugo Dellapiana architetto
Claudio Di Taddeo ingegnere

Impianti:
Studio ing. Forte Guarene d'Alba (CN)

Strutture e project management:
Ove Arup & Partners London

Collaboratori:
Alessandra Paracchi architetto
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