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Architetture

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METROGRAMMA. Bolzano città contemporanea: 4 scenari metaprogettuali



L'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Bolzano ha recentemente avviato un progetto sui problemi della densificazione urbana in condizioni di scarsità di suolo. ARCH'IT presenta i risultati di una indagine effettuata sulla realtà urbanistica e paesaggistica della conca bolzanina, prima fase del progetto realizzato da METROGRAMMA STUDIO con la collaborazione di Stefan Tischer e Helene Hoelzl, ed un commento di Yorgos Simeoforidis.



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Oltre all'obiettivo esplicito di questo lavoro cioè all'individuazione di nuovi possibili scenari di espansione e densificazione del territorio della città di Bolzano –incarico commissionato e svolto in collaborazione con l'assessorato all'urbanistica della città stessa– vi è anche, a nostro parere, quello implicito, ma non meno importante, di far emergere il senso di una sperimentazione ed un'esplorazione meta-progettuale urbanistica in grado di affiancare contemporaneamente i concreti processi di costruzione (tecnica e politica) di un piano regolatore e delle norme che ne regolano l'attuazione.

Liberare la progettualità urbanistica dai sempre più numerosi vincoli cui il progetto urbanistico concreto viene costantemente sottoposto nella realtà ha significato per noi affermare da un lato il diritto legittimo di condurre il dibattito sullo sviluppo di Bolzano ad un livello di riflessione collettiva attraverso cui l'intera città può essere ripensata dai suoi stessi cittadini e dall'altro evidenziare un carico di potenzialità progettuali altrimenti inesplorate. In questo senso HabitatBZ01_scenari si configura come una grande ricerca urbanistica meta-progettuale che esplora diversi ipotesi e scenari.

Sin dall'inizio, la città di Bolzano non ci è apparsa come una città singola fortemente urbanizzata contrapposta su più fronti al paesaggio agricolo e naturale circostante; non ci è apparsa neppure una città divisa al suo interno –come lo è stata in anni recenti– in due parti, in due tradizioni architettoniche e culturali (tedesca ed italiana); non la potevamo neanche raccontare come una "città piatta, compatta e confinata da montagne" (Piccinato); essa si è immediatamente manifestata ai nostri occhi come l'insieme di diverse città nelle città.

Bernardo Secchi ha definito qualche tempo fa la città contemporanea come "quella nuova forma urbana, comprensiva della città antica, della città moderna e della città diffusa". Se si osserva Bolzano da questo punto di vista non possiamo che convenire che essa sia a tutti gli effetti una città contemporanea con una marcata identità locale ed una forte caratterizzazione ambientale.

Innanzitutto, la Bolzano che abbiamo voluto far emergere –cioè l'oggetto principale di questa riflessione meta-progettuale intorno alle diverse ipotesi di crescita– supera la figura della città riconoscibile iscritta nella forma planimetrica della sua urbanità consolidata; attraverso questo lavoro si è tentato di sollevare temi e questioni a partire dallo spostamento del punto di vista convenzionale attraverso cui la città è ripetutamente descritta ed analizzata dai bolzanini e dai professionisti locali. Ad esempio, la rilevante problematica della scarsità di suolo a Bolzano non poteva a nostro parere essere letta solamente come contrapposizione tra la necessità di crescita del tessuto urbano consolidato e la progressiva invasione da parte della città del paesaggio agricolo e naturale circostante; con questo lavoro proponiamo così di spostare la questione da un punto di vista ed un immaginario a "senso unico" (la città che consuma territorio) ad immaginari più reversibili e, forse, pertinenti; proporre di densificare a partire dai caratteri ecologici specifici di un habitat ci è parso un modo efficace di stimolare l'esplorazione di nuovi immaginari possibili ed al tempo stesso di indagare diversi punti di vista intorno al problema che pare più urgente per Bolzano: cioè la necessità di trovare nuovi terreni da sottrarre al paesaggio "non consolidato" (non pianificato).

Questa strategia ci ha consentito di indebolire il concetto di scarsità di suolo (esiste infatti scarsità in riferimento ad un limite ed un confine ben preciso) e trasformare la questione principale da problematica urgente e gravosa a risorsa ed opportunità progettuale per il futuro di tutta la città. Gli scenari meta-progettuali costituiscono quindi un'indagine operativa intorno alle caratteristiche dei diversi habitat individuati ed allo stesso tempo tentano di far emergere alcune ipotesi di come questi potrebbero accogliere processi di densificazione.

Per tutte queste ragioni abbiamo osservato la città a partire soprattutto dai diversi habitat che ne costituiscono il senso complessivo –dalla campagna agricola (agro_city), dall'alto dei rilievi montani (poly_city), dai bordi duri laterali (border_city)- e non solo nella sua essenza più tradizionale (IN_city), cioè dall'interno del suo tessuto consolidato.

L'esito di questo lavoro, a nostro parere, è la restituzione di un'immagine inconsueta, capace di coinvolgere anche l'urbanità diffusa di cui Bolzano è costituita, le sue specificità ambientali ed il carattere evidentemente eterogeneo dei suoi habitat; concettualmente la sua complessità.

Abbiamo voluto mostrare in definitiva una città più frammentaria di quella che appare a prima vista, senza confini ben delineati che include i molteplici habitat di cui è costituita; un'immagine questa di Bolzano, forse non proprio consueta, probabilmente meno rassicurante, che ci parla però anche di quattro archetipi di ambiente urbano, quattro modi di abitare, quattro tipologie di spazio fisico e psicologico: di 4 di città appunto.



[08jan2002]
LA STRUTTURA DELLA RICERCA. La domanda di edificabilità a Bolzano è stata messa in relazione a scenari di lungo periodo; ipotesi capaci di aprire una discussione critica da parte della città tutta che conduca verso risposte innovative, concrete e condivise. Non abbiamo voluto ragionare solamente sui vuoti interni alla città che costituiscono oggi per Bolzano il tema di discussione più grande ma abbiamo provato a pensare una crescita del tessuto urbano attraverso un concetto di densificazione diffuso e non necessariamente concentrato.



Abbiamo descritto una Bolzano estesa e diffusa che si regge su una struttura complessa, multiforme, policentrica inscritta in uno spazio costituito da molteplicità irriducibili, la cui figura di riferimento più evocativa è certamente il frammento.


Mixité.


Città consolidata e città diffusa.

Sono state individuate quattro ecologie tenute insieme da un complesso sistema di connessione - strade, ferrovie, fiumi, sistemi di verde: la città policentrica insediata sulla montagna nel verde dei boschi e sulla piana agricola (poli_city), la città produttiva dei micro-insediamenti sparsi sulla piana dell'Adige (agro_city), la città di costa lineare appoggiata ai bordi irti dei massicci montani che s'innalzano verticali improvvisi (border_city) ed infine la città densamente popolata e consolidata che contiene in sé i nuclei storici, le espansioni più recenti ed i grandi vuoti in via di trasformazione (city_in). Ecologie che ci suggeriscono -attraverso la descrizione dei rispettivi caratteri paesaggistici- criteri di trasformazione pertinenti.


Agro_city, Border_city, City_in, Poli_city (da sinistra a destra e dall'alto in basso).

Abbiamo successivamente misurato attraverso un programma fittizio di densificazione –40.000 nuove abitazioni– il tessuto urbano esteso di Bolzano. Una esplorazione che, in questa fase della ricerca, ha indagato solamente alcuni aspetti di carattere quantitativo sollevando la questione della relazione che intercorre tra altezza delle case e qualità dell'habitat.


Agro_city (in alto) e Border_city (in basso).

Nove principi insediativi (progetti norma) disegnano una "carta" delle trasformazioni possibili in senso ecologico della città. Essi verificano di fatto il grado di fattibilità di alcune ipotesi progettuali perseguendo le necessità irrinunciabili di crescita urbana.


Agro_city, Border_city e City_in.

Costruire scenari significa definire uno o più ordini ipotetici tra i diversi fenomeni che investono la città. Ogni scenario è da intendersi come una direzione "estrema" di sviluppo della città. Nessuna delle ipotesi che vengono proposte in questa ricerca deve essere interpretate come una visione plausibile e realistica di progetto. Quattro immagini meta-progettuali di Bolzano esemplificative e sintetiche; quattro ipotesi tra loro alternative di densificazione del territorio esteso e diffuso della città.


Agro_city.


Agro_city.

Border_city.


Border_city.

City_in.


City_in.

Poli_city.


Poli_city.
La Bolzano che è stata descritta attraverso questo lavoro si contrappone ai criteri che, in anni recenti, hanno guidato la crescita per contiguità con il tessuto consolidato della città. Agro_city, Poli_city, Border_city e City_in, stabiliscono tra loro relazioni come se fossero i pezzi di un puzzle più grande raffigurante la città estesa di Bolzano; città che non può più essere costruita solamente in modo monodirezionale dalla città verso l'esterno, ma che deve, forse, essere ricostruita nel rispetto del suo contesto ecologico più ampio.



Le 4 città di Bolzano, quindi, sono da intendersi anche e soprattutto come orizzonti di senso, in base alle quali i diversi attori della città –dall'Amministrazione Pubblica ai privati cittadini– si orientano al fare, intorno ad obiettivi comuni il più possibile condivisi, rispondendo in questo modo collettivamente alle domande più urgenti.

Metrogramma

mga@metrogramma.com

HABITATBZ01

METROGRAMMA STUDIO (coordinatore generale del team di progetto) 
Nel 1997 viene inaugurato a Milano lo Studio di architettura e di urbanistica Metrogramma; da qualche tempo operativo anche sul territorio di Bolzano. La relazione tra progetto contemporaneo e specificità dei luoghi costituisce un carattere ricorrente nei lavori a firma Metrogramma. Lo studio, oltre ad occuparsi di architettura e design, si dedica intensamente anche all'attività di ricerca e sperimentazione urbanistica. Oltre a premi e riconoscimenti in diversi concorsi d'architettura internazionali hanno all'attivo alcune importanti realizzazioni: Showroom Descho, Villa Moschini, Trend Milano ed il complesso scolastico di Calliano nei pressi di Rovereto (in fase di ultimazione). Nel 1999 è stato invitato alla 7.Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, rassegna a cura della Biennale. Partner Metrogramma sono:
Andrea Boschetti nasce a Bolzano nel 1969. Studia architettura a Venezia e Barcellona. Dopo alcuni anni di formazione all'estero (Rotterdam, R. Koolhaas) ed in Italia (Milano, B. Secchi) - dove collabora a diversi piani e progetti - fonda, insieme a M. Fodale, lo Studio Metrogramma. Nel 2001 consegue a Venezia il titolo di Dottore di Ricerca in Urbanistica.
Marcello Fodale nasce a Bolzano nel 1968. Studia architettura a Venezia. Si forma come architetto ed urbanista in Italia (Milano, B. Secchi); ad Amsterdam frequenta una masterclass al Berlage Institute. Insieme ad A. Boschetti fonda nel 1997 Metrogramma Studio.
Alberto Francini nasce a Firenze nel 1969. Studia architettura a Firenze. Lavora per alcuni tempi negli Stati Uniti (New York) ed in Italia (Roma, M. Fuksas); nel 1999 diventa partner dello Studio Metrogramma. Dal settembre 2000 è cultore della materia progettazione urbanistica presso il Politecnico di Milano.

Collaboratori METROGRAMMA coinvolti nel progetto HABITATBZ01_SCENARIO:
capo-progetto: Soik Jung nasce a Seul, Korea, nel 1973. Si laurea in architettura alla Yonsei University, Seul, e frequenta un Master in Interior Design a Milano. Lavora a Seul (Changjo Architects Associates) ed a New York (Tony Chi & Associates). 
coordinatore del modello: Marco Sette nasce a Bolzano 1973. Studia architettura a Ferrara. Lavora da due anni a Milano presso lo Studio Metrogramma partecipando a diversi progetti e concorsi.
assistenti progetto: Emad Fekry Fouad (Egitto), Rita Tekeyan (Libano), Andrea Nicolini (Ita), Vincenzo Collesi (Ita), Alice Luraghi (Ita)

Consulenti esterni di METROGRAMMA:
Ha coordinato la sezione nel report e nella mostra di HabitatBZ01_PROGETTI NORMA:
Emanuel Lancerini _Platform lab di Venezia. Nasce a Nove nel 1971. Ha studiato architettura a Venezia e Oporto. Ha collaborato ai Piani Regolatori delle città di Brescia, Badore e Crotone. Ha partecipato alla ricerca MURST 40% (1999-2001). Frequenta il dottorato di ricerca in urbanistica presso l'IUA Venezia. Collaboratori Platform lab: Emanuele Bianchin, Gian Maria Incerti, Marco Patruno, Cristina Renzoni. Ha coordinato la sezione nel report e nel seminario di HabitatBZ01_REFERENCES:
Giovanna Dessì, architetto. Nasce a Brescia nel 1974. Ha studiato a Milano e Parigi. Vive e lavora a Parigi dove svolge la libera professione. Segue la progettazione e la realizzazione - in qualità di coordinatore di progetto - di molti interventi residenziali nei pressi di Parigi.


S. TISCHER + H. HOELZL (consulenti progettisti esperti di architettura del paesaggio)
Stefan Tischer, architetto paesaggista di Berlino. Nasce a Monaco nel 1965. Ha studiato a Monaco, Urbino e Versailles. Ha all'attivo molte realizzazioni: progetti di spazi aperti in Germania, Italia e Francia. Tra questi si occupa della riqualificazione dello spazio alla memoria del campo di concentramento di Ravensbrück (con P. Oswalt); lavora in uno spazio transitorio tra progettazione del paesaggio e urbanistica. Ha insegnato in diverse Università: scuola superiore di arte a Berlino, Weissensee, il ENSP Versailles, l'università di Camerino/Ascoli Piceno e l'università di Illinois/Chicago.
Helene Hoelzl, architetto paesaggista. Nasce a Bolzano nel 1970. Ha studiato architettura del paesaggio a Monaco, Roma e Berlino. Collabora a diversi studi in Germania, Italia e nei Paesi Bassi. Vive dal 1997 ad Amsterdam, dove lavora come libero professionista a molti concorsi e progetti urbanistici e di architettura del paesaggio. Tra questi ha seguito, come capo progetto, la progettazione e la realizzazione per lo studio Bureau B+B della zona d'ingresso del giardino botanico Trauttmansdorff a Merano e del Waldpark a Potsdam (Berlino).

Collaboratori TISCHER/HOELZL coinvolti nel progetto HABITATBZ01_SCENARIO: 
Francesca Vernier (Ita), eu studio_Berlino; Andreas Weber (D), Berlino


RESPOSABILI DELLA GRAFICA, EDITING E COMUNICAZIONE:
Hstudio grafica (www.hgrafica.com) viene fondato a Venezia nel 1999 da Alessandro Antonuccio (Bergamo, '70), Carlo Bassetti (Bolzano, '74), Marco Ferracuti (Rimini, '69), Daniele Levi (Torino, '72) e Luka Skansi (Pesaro, '73). 
Lo studio lavora nel campo della grafica editoriale, pubblicitaria, e multimediale; cura la corporate identity per molte aziende in Italia. Si occupa anche di grafica e comunicazione nel campo dell'architettura e dell'urbanistica. 
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