|
|||||
home > architetture | |||||
RICCI
& SPAINI (CAPOGRUPPO). Nuova stazione Alta Velocità di Firenze |
|||||
ACQUA/FALDA.
Il programma propone la realizzazione della nuova stazione AV di Firenze
all'interno di un camerone interrato nell'area degli ex Macelli. Si
tratta di una scatola di cemento armato con una dimensione di metri
52x454 alla base e una profondità, sotto terra, di circa 26 metri. Il
camerone interrompe, con tutto il fronte longitudinale, la principale
falda acquifera sotterranea della città di Firenze. L'autorità del Medio
Valdarno prevede che Firenze passerà nei prossimi 15 anni dal fabbisogno
attuale di 2357 litri al secondo a 2709 l/s. Le conseguenze ambientali della parziale interruzione della falda e del suo necessario intubamento, attraverso o intorno al camerone, sono poco prevedibili, sia per quanto riguarda i rischi di depauperamento della risorsa acquifera sotterranea che per quelli di piena. Inserimento urbano. Lasciare scorrere la falda. Non opporsi al flusso, né canalizzare il decorso delle acque sotterranee. Questo è il concetto all'origine della nostra proposta. Il progetto punta ad una nuova ecologia di sistema fondata sulla compresenza e sull'integrazione possibile tra materiali urbani e elementi naturali. TERRA/CANTIERE. La costruzione delle paratie in cemento armato del camerone prevede grandi elementi strutturali; provvedimenti di stabilizzazione del fondo di scavo; di contrasto delle testate, spinte eccezionali sulle pareti laterali; travi cuscino; solai di grande luce; pilastri a prova di urto; opere di irregimentazione del deflusso e di contrasto della spinta delle acque di falda. |
[18nov2002] | ||||
Viste. |
Parco esterno. Dallo scavo del camerone si estrarrebbero circa 900.000 mc. di smarino da portare via, a riempire una cava in altra parte della Toscana. Sono previsti circa 2000 convogli ferroviari (ciascuno di almeno 16 vagoni) per il trasporto della terra estratta e dei materiali necessari alla costruzione. Gli impatti del cantiere sulla città (inquinamento acustico, polveri, traffico mezzi stradali e ferroviari, etc,) saranno poderosi. I costi saranno molto elevati. I tempi difficili da controllare e soggetti a numerose variabili esterne. |
||||
Livello +51: facilities. Livello +46: stazione. Livello +41: commercio. |
Parco esterno. Questo progetto propone una concezione strutturale alternativa e più leggera. Con un volume di scavo pari a circa la metà di quello previsto, con strutture banali di contenimento del terreno e con una riduzione di più del 60% del ferro e del cemento utilizzati per la costruzione. |
Sezione longitudinale. Sezioni trasversali. |
|||
SCALA/CITTÀ.
La nuova Stazione Alta Velocità può diventare l'architettura simbolo
della Firenze contemporanea, la figura urbana che esprime il senso della
nuova fase dello sviluppo economico e sociale della città. Così come
la stazione di S. Maria Novella ha saputo interpretare la stagione della
modernità. Il progetto si carica di questi significati. |
|||||
Strati funzionali. |
Il
camerone è lungo come dall'abside laterale del Duomo di Firenze alla
facciata dell'Annunziata lungo l'asse di via dei Servi, è largo come
la Piazza Pitti e profondo quanto l'altezza di una palazzo di sette
piani. Potrebbe contenere tutta via Cola di Rienzo a Roma, dal Lungotevere
a San Pietro, con dentro anche la prima schiera di edifici a destra
e a sinistra della strada per quanto sono alti. Il Duomo di S. Maria
del Fiore entra tre volte nello scavo del camerone. Che spazio c'è per
un edificio così invasivo per dimensioni e impatti nel cuore di una
delle più importanti città d'arte del mondo? Quali forme insediative
possono meglio interpretare il tempo attuale della città? Interno. Non un nuovo edificio ma un nuovo parco esprime nel nostro progetto la sostenibilità del cambiamento a Firenze. Un grande spazio pubblico fruibile dovunque. Un'architettura costruita con la logica della città più che con quella della scatola edilizia. |
||||
Il nostro progetto propone una strategia di sostenibilità per questa
nuova grande opera infrastrutturale e lavora sulle forme di mitigazione
del rischio idrogeologico, sulla qualità paesaggistica e ambientale
e sulla fattibilità tecnica ed economica degli interventi previsti.
La terra scavata per la costruzione degli spazi di stazione serve per
la rinaturalizzazione del sito della stazione AV, diviene il sedime
per la messa a dimora di un nuovo parco urbano. Schema. All'esterno la stazione è una collina che descrive lo sfondo paesaggistico dell'area dei vecchi Macelli, a completamento del nuovo grande spazio urbano per la cultura e il tempo libero. L'altura riduce l'impatto della ferrovia sulla città. Definisce la possibilità di un ponte di attrezzature culturali turistiche e per il tempo libero -dalla nuova stazione, alle architetture ferroviarie mazzoniane, alla Fortezza da Basso, al centro congressi, alla stazione di Santa Maria Novella- tra le nuove espansioni direzionali e il cuore monumentale di Firenze, che rinforza il senso delle centralità e dei collegamenti pedonali che già esistono. Dentro la terra la stazione è costruita essenzialmente intorno a un percorso urbano commerciale che accompagna i viaggiatori dal treno alla città. Ma il senso di questo progetto risiede essenzialmente nella volontà di immaginare lo sviluppo necessario dei collegamenti alla grande rete ferroviaria internazionale ad alta velocità come occasione concreta di riqualificazione del paesaggio urbano, come traino per il miglioramento della vita e dello spazio della città di Firenze verso obiettivi condivisi di qualità urbana. |
|||||
RICCI
& SPAINI (CAPOGRUPPO). Nuova stazione Alta Velocità di Firenze |
|||||
Progetto
sviluppato in occasione della seconda fase del concorso per la nuova
stazione Alta Velocità di Firenze vinto da Norman Foster & Partners
e Ove Arup. Luogo: Firenze Date: 2002 Gruppo di progettazione: - Ricci & Spaini studio di architettura Srl (Mosè Ricci, Filippo Spaini) - capogruppo - arch. Pippo Ciorra - studio associato seste (Aldo Aymonino, Marina Cimato) con Rossana M.G. Lamanna, Lenzi Consultant Srl, Massimo Majowiecki, Frei Otto, Q Progetti Srl, architekturburo Rash + Bradatsch, rtkl-uk ltd, Frederic Schwartz Architects Collaborazioni e consulenze: - architettura del paesaggio: studio eu, Berlino (Paola Cannavò, Ippolita Nicotera, Francesca Venier); Stefan Tischer, Berlino - architettura e urbanistica: Ester Annunziata, Roma; Ghazi Armout, Steve Bringmann, Bernhard Gawenat, Cristiana Saboia De Freitas, Stuttgart; Silvio D'Amore, Roma; Matteo Gentile, Roma; Christine Kanstinger, Stuttgart; Serena Liverani, Roma; Sonia Rizzo, Roma; Francesca Tata, Roma; Alessandro Tursi, Giulianova (TE) - geologia: Stefano Carrozza, Firenze - illuminotecnica: Bartenbach L'chtLabor gmbm, Innsbruck - innovazione tecnologica ed economia di gestione: Dipartimento ITACA Università La Sapienza (Antonio Paris, Barbara Deledda, Sabrina Lucibello), Roma; Alberto Raimondi, Roma - gestione di processo: Carmela Rifici, Romano Tirotti, Roma - progetto grafico e comunicazione: Carla Ghezzi, Roma; Federico Gigli, Roma; Fabrizia Ippolito, Franco Lancio, Napoli |
|||||
Per
candidare progetti laboratorio
|